Il Natale in famiglia diventa cannibalico in questa black comedy, orgogliosamente indie, dallo humor davvero scabroso
Horror comedy dai toni marcatamente grotteschi, Mercy Christmas di Ryan Nelson, che è anche co-sceneggiatore del film insieme a Beth Levy Nelson, torna ad ambientare nella festa dell’anno in cui tutti sono – o dovrebbero essere – più buoni un po’ di sano omicidio, condito con un pizzico di sagace e surreale humor nero.
Mercy Christmas offre un ritratto caricaturale fino all’ossimoro su più fronti, e proprio per questo esilarante, ma certo non adatto per coloro che facilmente si scandalizzano, né per alcune categorie di bigotti, i cui occhi ed orecchi potrebbero a molteplici livelli esserne offesi. Da un lato Michael è un personaggio al limite del farsesco, ingenuotto, cicciottello e credulone, è quasi commovente nel suo ostinato insistere nella sua ridicola e melliflua visione del mondo. E’ Natale, sta per essere fatto a pezzi ancora cosciente e servito per pranzo, hanno appena mozzato e mangiato le gambe di un altro prigioniero, ma ancora continua a implorare Cindy – che peraltro non lo ascolta assolutamente -, rievocando il legame che si è instaurato la sera prima tra loro. La comicità del personaggio è inscindibile dall’amarezza estrema con cui viene delineato, un’ironia triste insomma: è solo, in disperata ricercata di un po’ di calore umano, s’illude di averlo finalmente trovato, ma invece s’imbatte in un gruppo di sadici cannibali. Steven Hubbell riesce allora a renderne la parte con un mix di goffo e disperato, per poi passare repentinamente dalla totale e remissiva accettazione alla violenza compiaciuta munito di mazza da golf … – sussurrando però sottovoce numerosi “scusa, scusa”, tra un colpo e l’altro! Il cinismo raggiunge poi apici addirittura sublimi quando ad essere descritti sono gli smielati e completamente folli Robillard. Cindy alterna accessi zuccherini ad attacchi d’isteria legati ad ansia da prestazione, a momenti di sanguinaria pazzia. Casey O’Keefe ne interpreta le mutazioni di umori con abile cambiamento di tono – mantenendo costanti solo gli straniati occhi a palla e il mood paradossalmente giuliv o- arrivando a una recitazione quasi schizofrenica, e con divina autoironia. Allo stesso modo, Cole Gleason e David Rupprecht incarnano alla perfezione, il primo, il volitivo e sociopatico Andy, il secondo il petulante Abe, suo padre da poco rimasto vedovo e che sovente rimpiange i bei momenti tutti insieme intorno alla tavola imbandita (peccato che i manicaretti amabilmente cucinati dalla defunta e “santa” consorte fossero brandelli di carne umana …).
Insomma, Mercy Christmas ci regala un’inedita ed esaltante declinazione dell’horror natalizio (leggete il nostro approfondito dossier Rosso Natale) mettendo in scena, dopo i plurimi killer degli slasher alla Black Christmas e i demoni alla Krampus – a cui per black humor questa pellicola somiglia non poco -, una lieta famigliola di cannibali, che tra un canto e una messa staccano parti corporee da vittime ancora vive, per poi cucinarle come fossero un succulento e tradizionale cosciotto d’agnello.
Di seguito trovate il trailer ufficiale: