Un lungo susseguirsi di spogliarelli e un tocco di gore per un b-movie con poco senso e fin troppa trivialità
Il trash estremo può assurgere a categoria estetica? Se il triviale ha invaso ormai da decadi il piccolo e il grande schermo, South Park o Ted ne incarnano perfettamente il potenziale nascosto, fino a quanto si può spingere nello scurrile un copione pur mantenendo un certo fascino demenziale? Ebbene, ne testa i limiti massimi Peelers di Sevé Schelenz.
Perplime dunque la natura del morbo, gli effetti su chi lo contrae, ancor più il metodo di contagio, che è abbozzato in un flashback sul finale, ma d’altro canto da questo tipo di film non si pretende certo una impeccabile impalcatura diegetica. L’obbiettivo è d’altra parte differente: il susseguirsi di eventi non più di tanto approfonditi, inseguimenti e squartamenti che consistono in ultimo acchito in una serie di spunti per mostrare parecchi nudi femminili e una discreta dose di sangue e interiora. Il duplice fulcro su cui si incentra la trama di Peelers, più nello specifico la priorità assoluta per il lato discinto, se non fosse già chiaro dall’ambientazione e dal soggetto, è palesato dalla lunga e particolareggiata ouverture con i titoli di testa. Un interminabile spogliarello, tinto da un filtro rossastro che concretizza l’idea di luci rosse, è ripreso in maniera certosina, con dovizia di particolari e primissimi piani sulle grazie della ballerina, prosperosa quanto rifatta, che ondeggia sinuosa. La scena è procrastinata fino al parossismo, sembra che lo striptease non debba finire più. Ebbene, il preambolo di numerosi numeri, dove una ad una le dipendenti del club mostrano le loro abilità e peculiarità di cui non tutti vorrebbero essere spettatori. Una vestita da neonato termina la sua performance con quella che definiremmo una “golden shower”, un’altra con un microfono affiancato al proprio deretano da voce a rumori intestinali (vedere immagine in apertura), insomma si tratta un campionario che potrebbe far tentennare anche gli estimatori delle pratiche più inusuali.
Se in conclusione volete vedervi qualche donnina, alcune anche avvenente, togliersi “costumi di scena” che incarnino una gamma di prototipi antropologici da peepshow, con alcune uscite dense di un estro fin troppo scabroso a cui si aggiunge qua e là un tocco truculento, allora Peelers è il film che state cercando! Ricordate però che può risultare eccessivamente sopra le righe e illogico perfino per chi è avvezzo ai più bizzarri b movies…
Di seguito il trailer ufficiale di Peelers: