Nel 2005, il regista britannico esordiva dietro alla mdp con un film dall'argomento scottante, affidando a Ellen Page e Patrick Wilson un duello psicologico senza esclusione di colpi
Hard Candy è quel tipo di film indipendente a basso budget (1 milioni di dollari) e senza compromessi che probabilmente fa un vanto del favorire l’insorgere dell’ambivalenza in una parte significativa del suo pubblico. Certo, non regge benissimo a un attento esame autoptico (come molti thriller psicologici del resto), ma ugualmente rimane potente e inquietante durante l’esperienza visiva, anche dopo 15 anni, con problemi che affiorano solamente dopo che sono comparsi i titoli di coda. Si tratta di un titolo che sarà molto apprezzato da coloro che non chiedono un’identificazione dello spettatore con l’individuo sullo schermo, perché nessuno dei suoi personaggi è il tipo di persona con cui un normale spettatore potrebbe – o vorrebbe – simpatizzare.
Il loro primo incontro faccia a faccia è imbarazzante. Jeff si presenta un po’ timido e confuso. Hayley, sebbene apparentemente ingenua, è invece schietta. Il suggerimento di andare a casa di Jeff è suo, e una volta che sono lì, lei prende in mano il gioco – in più di un modo. Presto impareremo alcune cose. Jeff è un pedofilo, anche se quanto aggressivo rimane una domanda aperta.
E Hayley, riconoscendo le sue tendenze dalle loro chat online, ha deciso di smascherarlo e fargliela pagare. Lo droga, lo lega, poi gli spiega cosa gli farà, in modo che non dia mai più la caccia a un’altra ragazza. Oh, a proposito, è forse coinvolto nella scomparsa di una giovane la cui fotografia fa parte della sua collezione personale?
La maggior parte dei 100 minuti di Hard Candy è costituita di dialoghi, mentre i due personaggi tentano di togliere, strato dopo strato, i travestimenti reciproci e arrivare alle verità sottostanti. Alla fine, non ne sappiamo molto di più di quanto ne sapevamo all’inizio. Le reali motivazioni di Hayley rimangono un mistero. La colpa o l’innocenza di Jeff del più atroce dei crimini non è affatto ben determinata. Il britannico David Slade, qui all’esordio, scegli di concentrarsi più sullo confronto nel presente che sugli eventi passati che potrebbero aver fatto precipitare la situazione.
Ci sono momenti in cui è addirittura più spaventosa di lui. E quale uomo non trasalirà e suderà freddo durante una scena particolare che, sebbene non mostrata esplicitamente, colpisce nel profondo l’immaginazione di chi guarda?
Purtroppo, Hard Candy si indebolisce nel corso della seconda metà. La prima ora è intensa e avvincente: abbiamo l’incontro inquieto, il rovesciamento dei ruoli e un avvincente gioco psicologico del lupo cattivo e Cappuccetto Rosso (una metafora non troppo velata evidenziata dalla felpa rossa della ragazza), tra i due protagonisti mentre marcano il loro territorio. Jeff potrebbe essere pure l’adulto tra loro, ma diventa subito evidente che è Hayley il principale manipolatore nella stanza.
Tuttavia, poiché lei è fisicamente meno imponente, c’è il concreto pericolo che se l’uomo riuscisse a liberarsi dalle corde che lo tengono legato, possa sopraffarla facilmente. Una volta che il film ha raggiunto il picco, la locomotiva perde un po’ di vapore, ma comunque non deraglia. Lo scenario diventa meno plausibile e Sandra Oh è al centro di un bizzarro cameo nei panni di una vicina di casa che porta i biscotti della figlia Girl Scout. Fa piacere vedere l’attrice di Grey’s Anatomy, ma non ci si può che chiedere se il suo ruolo avrebbe potuto essere un po’ meno campato per aria.
Lei domina le loro scene, il che sconvolge un po’ il tipico equilibrio del gioco del gatto co topo. Lo spettatore è portato a credere che Hayley abbia sempre la mano vincente, anche quando non dovrebbe.
Per l’ex regista di videoclip musicali, debuttare al lungometraggio con qualcosa di così tematicamente pericoloso vuol dire essere spericolati o molto sicuri di se. Il materiale offerto dalla sceneggiatura di Brian Nelson è senz’altro avvincente – ha contemporaneamente il potere di interessare e repellere. La crudeltà del film sfiancherà alcuni spettatori, ma è anche la qualità che eleveranno i difensori di Hard Candy. C’è molto di più qui che una normale fantasia di vendetta. Questi sono due personaggi affascinanti, e smettere di continuare a osservarli mentre si sferrano e parano colpi a vicenda risulta impossibile quanto il togliere lo sguardo quando si arriva nei pressi un un incidente stradale.
Di seguito il trailer internazionale di Hard Candy: