Il budget modestissimo e l'assurda idea di base, pur derivativa, non sfociano in un film completamente risibile, che anzi intrattiene con onestà
Può sembrare azzardato e pure un controsenso, ma è possibile che una ‘trashata’ già sulla carta come The Jurassic Games riesca a essere più divertente e soprattutto più onesto di un blockbuster mega-milionario come Jurassic World – Il Regno Distrutto (la nostra riflessione sulla quantità di assurdità presenti nel film di Juan Antonio Bayona)? Risposta: è assolutamente possibile, proprio perchè quello diretto da Ryan Bellgardt (Gremlin, Army of Frankensteins) è il tipo di B-movie consapevolmente sopra le righe e assurdo che chiunque vi ci si approcci si aspetterebbe e che alla fine non può deludere se lo si affronta nel modo ‘corretto’. Oh, questo non significa necessariamente che sia un “buon” film e sicuramente non vuol dire che dovreste vederlo a prescindere se non siete nel mood giusto. A tal proposito, il trailer fornisce già tutte le informazioni necessarie. In un paio di minuti vi saranno rivelati tutti gli elementi atti a farvi decidere se The Jurassic Games è adatto alla vostra sensibilità oppure no.
Sgombrando subito il campo dagli evidenti e ovvi riferimenti principali di concept con Jurassic Park e Hunger Games o L’Implacbile o Anno 2000 – La corsa della morte (collari che fanno esplodere le teste se non si rispettano le regole, presentatore spocchioso che sobilla gli spettatori a casa, manifestazioni per strada di gente stufa di questo gioco spietato, piccoli premi a chi vince il livello ecc.), più di ogni altra cosa, la scelta di ricorrere alla VR è un buon espediente per giustificare parzialmente il motivo per cui i dinosauri sembrano esattamente quello che sono: creazioni animate in CGI. Anche se non possono competere con le controparti che vagano per Isla Nublar della Industrial Light & Magic, l’effetto finale è sorprendentemente buono per una produzione del genere che se la lotta con i prodotti a marchio Syfy e Asylum (quasi meglio che nei documentari del National Geographic). Inoltre, Bellgardt e soci, pur non esagerando con le sequenze più concitate che coinvolgono i dinosauri, non sono andati completamente al risparmio, evitando al contempo di riproporre (omaggiare?) scene o modelli già visti più e più volte nel tempo. Abbiamo così una tigre dai denti a sciabola nuova di zecca invece dell’ennesimo Velociraptor, abbiamo ben tre T-Rex nel finale quando avrebbero potuto accontentarsi di uno soltanto e vengono gettati nella mischia pure triceratopi e brontosauri, anche se il senso di trovare degli erbivori incapaci di attaccare per natura non è ben chiaro. Il punto è che la squadra degli effetti speciali del film ha fatto un lavoro rispettabile.
Di seguito il trailer originale di The Jurassic Games: