Il regista del classico del 1979 racconta della inaspettata telefonata e come si risolse
Il raccapricciante chestburster al centro del film Alien di Ridley Scott del 1979 (il nostro completissimo dossier) rimane un clamoroso esempio di cosa possano fare dei ‘semplici’effetti pratici al cinema. Al di fuori di John Hurt, che ha interpretato la vittima di quella storica scena, il regista ha notoriamente mantenuto i suoi attori all’oscuro di ciò che sarebbe loro accaduto durante le riprese, provocando una reazione sinceramente scioccata da parte dei presenti quando il petto dello sventurato G. E. Kane si squarcia e ne emerge un piccolo Xenomorfo dalle maligne intenzioni.
A quanto pare, stando a quanto Ridley Scott ha rivelato in una nuova intervista, la meccanica della sequenza impressionò persino Stanley Kubrick, che gli telefonò dopo aver visto Alien per chiedergli come l’avesse girata:
Per chi non lo sapesse, lo scioccante effetto si ottenne posizionando John Hurt, dal collo in giù, sotto un tavolo, con un falso busto che spuntava sopra.
Ridley Scott ha poi aggiunto che la scena in questione venne filmata da più cineprese, e solamente una volta:
Perché una volta fatto esplodere quel sangue dappertutto sul set non sarebbe stato possibile ripulire … L’ho tenuta nascosta agli attori coinvolti e ho mantenuto segreta la piccola creatura, qualunque forma avesse poi avuto, agli attori. Non ho mai voluto che la vedessero [prima delle riprese]. Ricordatevi che all’epoca non c’erano effetti digitali. In qualche modo, riuscirò a tirare fuori quella creatura dal suo petto mi dissi.
Il resto, è storia del cinema fanta-horror. Resta interessante il fatto che Stanley Kubrick, che nel 1980 avrebbe portato nei cinema l’altrettanto monumentale Shining, si sia dimostrato così attento e curioso verso le innovazioni tecniche di un collega, a ulteriore dimostrazione della sua grandezza.
La scena del chestburster da Alien del 1979: