Quello dell'Ape Maia è solo l'ultimo caso di messaggio subliminale a sfondo sessuale inserito in un prodotto destinato ai più piccoli, ma la storia è costellata di casi ben più eclatanti
Risale solo a pochi giorni fa lo ‘scandalo’ scatenato dalla presenza di un pene disegnato apparso in una sequenza di un episodio di L’ape Maia disponibile su Netflix (foto qui sopra). Sembra infatti che un artista con un controverso e scabroso senso dell’ironia abbia deciso di inserire tra i normali fotogrammi del celebre cartone il disegno di un membro maschile, fatto che ha suscitato la reazione di uno dei genitori dei giovani spettatori dello show, che adirato si è rivolto alla piattaforma di streaming.
Nella computa dei riscontri non proprio ‘lampanti’ ricadono diversi film della Walt Disney Company, che è stata più volte al centro di polemiche in tal senso, sin dai tempi in cui imperversavano ancora le VHS. Già nel 1977, con Le avventure di Bianca e Bernie (The Rescuers) di Wolfgang Reitherman, nella scena in cui i due avventurosi roditori volavano sul dorso dell’albatros Orville si vede chiaramente in secondo piano e in più frame la fotografia di una donna in topless.
Altri esempi che richiedono l’uso di una certa immaginazione, ma sempre memorabili, risalgono inoltre ai primi anni ’90, come Aladdin di Ron Clements e John Musker del 1992 e Il Re Leone (The Lion King) di Roger Allers e Rob Minkoff del 1994.
In un passaggio in lingua originale del primo, il protagonista sembrerebbe affermare, sconvolgentemente, “Good teenagers take off your clothes” (!!), mentre nel secondo apparirebbe nel cielo che Simba sta guardando sconsolato la scritta “Sex” (o forse si tratta solo di ‘SFX’, riferito agli effetti speciali …).
Il disegno sotto accusa in quel caso è stato direttamente la copertina della VHS del 1990. Una delle “guglie” del castello dorato del re degli abissi e padre di Ariel, Nettuno, ricorderebbe infatti un pene, sebbene ci voglia parecchia malizia per pensare che sia stato intenzionalmente.
Dopo una ricerca veloce (l’era di Internet in tal senso ha aiutato) si è però presto scoperto che l’immagine era stata creata ad hoc da Corey Vaspasiano appositamente per un concorso di editing digitale per il sito web Cracked, in cui gli utenti erano stati invitati a inserire Easter Egg vietati ai minori in film per bambini.
Nella fattispecie, la sequenza in questione è quella in cui la dolce Tanya Mousekewitz canta “Dream to Dream” e, ingrandendo – e andando frame by frame – sulla piccola cantante, si vede proprio il disegno di un membro maschile, messo lì a mo’ di microfono! Pochi dubbi in questo caso sul significato nascosto …
Anticipando di qualche anno Basic Instinct, qualcuno degli animatori ha pensato di fare un ‘regalo’ agli spettatori più perversi, decidendo di eliminare le mutandine della bella rossa mentre fluttua nell’aria.
Se dunque l’Ape Maia ha ridestato gli spiriti dei benpensanti, non è certo la prima volta che qualche oscenità appare in un cartone animato e probabilmente non sarà nemmeno l’ultima. Discorso ovviamente differente per tutta la produzione animata dedicata esclusivamente e già in partenza a un pubblico adulto. Se vi interessa approfondire questo aspetto, consultate il nostro dossier in quattro parti dedicato appunto alla Storia dell’animazione per adulti (Parte I, Parte II, Parte III, Parte IV).
Di seguito alcuni dei filmati incriminati contenenti un qualche tipo di messaggio subliminale: