Nel 2000 Jim Carrey trasformava il personaggio di Dr. Seuss in un'icona moderna, unendo comicità e magia in un'opera ormai divenuta tradizione delle feste
Il percorso di Il Grinch, diretto da Ron Howard e uscito nel 2000, è stato lungo e interessante. Basato sul classico di Dr. Seuss, Dr. Seuss’s How the Grinch Stole Christmas, e interpretato da un memorabile Jim Carrey nei panni del famoso “mostro” verde di Whoville, il film ha attraversato fasi di critica severa prima di conquistare il suo posto come moderno classico delle feste natalizie.
Alla sua uscita, Il Grinch fu un successo commerciale straordinario, diventando il film con il maggior incasso del 2000. Tuttavia, la critica non fu altrettanto generosa: il film raggiunse solo il 49% su Rotten Tomatoes e il 46% su Metacritic. Molti critici lo definirono “caotico, sconcertante e un po’ strano”.
Parte delle critiche si rivolsero al design prostetico dei personaggi e all’estetica elaborata, che per alcuni spettatori risultavano eccessive o disturbanti. Nonostante ciò, il film ha resistito nel tempo, diventando un appuntamento fisso del periodo natalizio su diverse piattaforme e reti televisive.
Una delle caratteristiche più memorabili del film è l’incredibile performance di Jim Carrey come Grinch. Il suo lavoro sul set non fu affatto semplice: Carrey dovette sopportare ore di trucco e indossare un costume intero progettato dal vincitore dell’Oscar Rick Baker. Parlando della sua esperienza nel 2014 al The Graham Norton Show, Carrey ricordò:
“Il primo giorno furono otto ore e mezza di trucco. Tornai al mio camerino, sfondai una parete e dissi a Ron Howard che non potevo fare il film. [Il produttore Brian Grazer] propose di assumere un esperto di torture della CIA per aiutarmi a resistere. Fu orribile, ma pensai: ‘È per i bambini.’ Ho rifatto il trucco circa 100 volte.”
Questa dedizione ha reso la performance di Carrey un pilastro della cultura pop, al punto che si vociferava di un possibile sequel. Tuttavia, l’attore ha ufficialmente escluso di riprendere il ruolo, considerando anche la possibilità del suo ritiro dalle scene.
Rispetto ad altre trasposizioni live-action delle opere di Dr. Seuss, come il disastroso Il gatto… e il cappello matto (2003), Il Grinch si distingue per qualità e impatto. Dopo il fallimento del film con Mike Myers, l’erede di Seuss decise di vietare ulteriori adattamenti live-action, favorendo invece l’animazione. Questo portò alla nascita di opere come Ortone e il mondo dei Chi (2008) e Lorax – Il guardiano della foresta (2012), entrambi realizzati in computer grafica.
Un contributo al rinnovato apprezzamento per il film di Ron Howard è arrivato con l’uscita di Il Grinch del 2018, prodotto da Illumination Entertainment. Sebbene il nuovo adattamento animato fosse pensato per una nuova generazione di bambini, generò inevitabilmente confronti con il film del 2000.
Le generazioni cresciute con la versione di Carrey hanno riaffermato il loro amore per quell’interpretazione, considerandola superiore per carattere e unicità.
La longevità del film si deve anche alla sua integrazione nella cultura pop. Nei parchi a tema di Universal Studios, ad esempio, il Grinch è un’attrazione natalizia molto popolare, parte dell’evento annuale “Grinchmas”. Grazie a piattaforme come Instagram e TikTok, i video del Grinch che interagisce con i visitatori sono diventati poi virali, aumentando ulteriormente la sua fama tra i giovani.
Come accade con film come Elf o Polar Express, Il Grinch è ormai parte delle tradizioni natalizie. Ogni anno, milioni di famiglie si riuniscono per guardarlo, legandolo a momenti speciali e ricordi affettuosi. Il suo messaggio di amore, redenzione e spirito natalizio lo rende perfetto per tutte le età.
Di seguito trovate un corposo backstage dal set di Il Grinch: