Sarà Ron Burgundy vs. Internet in ‘Anchorman 3′?
01/12/2015 news di Redazione Il Cineocchio
Il regista Adam McKay si è sbilanciato sulla trama di un nuovo ipotetico seguito
Sembrava che non avremmo mai avuto occasione di vedere un sequel di Anchorman del 2004, ma poi è nata una nuova tendenza, che qualcuno in America ha definito “legacyquel”, e così nel 2013 è arrivato Anchorman 2. Così ora, quando si parla di un possibile terzo capitolo delle vicende di Ron Burgundy, mai dire mai. Il regista Adam McKay ha addirittura parlato di come sarebbe un ipotetico Anchorman 3.
Durante un’intervista sul prossimo film del regista, The Big Short, Yahoo Video ha chiesto a McKay se un potenziale Anchorman 3 consentirebbe di affrontare l’ascesa dei blog e dei Social Media.
Il regista ha risposto così:
Questo è più o meno quello di cui abbiamo parlato. Abbiamo parlato di farne uno che parli dell’incremento dei nuovi media. Ho anche pensato a un’idea del genere – e chissà, magari un giorno la realizzeremo – ho pensato anche che sarebbe bello vedere Ron Burgundy collegato alla guerra in Iraq. Abbiamo iniziato a lavorare su quell’idea. Ma non siamo mai andati oltre, ma dovrebbe essere la prossima fase di ciò che sono diventati i media. E penso che tu abbia ragione, credo che sia Internet. L’unica cosa è che Burgundy a quel punto sarebbe piuttosto vecchio. Quindi forse è un film che faremo tra 10 anni, quando Will [Ferrell] sarà più vecchio avrebbe davvero senso ambientarlo nel 1997 o nel ’98.
All’inizio dello scorso anno, McKay ha dichiarato ad Empire che Anchorman 2 sarebbe stato l’ultimo film su cui avrebbe lavorato. Tuttavia, un paio di mesi più tardi, ha fatto marcia indietro parlando al Time.
Ho detto circa un mese fa che non avremmo mai realizzato un terzo film, e ho capito che era un’affermazione un po’ troppo dura, perché la verità è che io davvero non lo so. E’ difficile capire come funzionano film di questo tipo, che ci mettono anche due anni dall’uscita per conquistare il pubblico, che poi comincia a rivederli a ripetizione. Questa è la tendenza che hanno i nostri film.
Non ci resta quindi che aspettare che il passaparola faccia il suo lavoro.
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Fonte: Collider