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Titolo originale: Se7en , uscita: 22-09-1995. Budget: $33,000,000. Regista: David Fincher.

Seven: David Fincher racconta cosa c’era ‘davvero’ nella scatola alla fine del film

03/01/2025 news di Redazione Il Cineocchio

Dopo 30 anni il regista ha risposto a una delle domande più assillanti dei fan

Vuoi sentirti vecchio? Il celebre thriller poliziesco Seven / Se7en festeggia quest’anno il suo 30° anniversario. Questo traguardo significa anche che noi di una certa età abbiamo trascorso gran parte degli ultimi tre decenni a ripetere la stessa frase ogni volta che ne avevamo l’occasione: “Cosa c’è nella scatola alla fine del film?“.

Se non hai mai visto il noir diretto da David Fincher e, in qualche modo, rimani felicemente ignaro di cosa succede al culmine della sua agghiacciante conclusione, questo è il momento giusto per chiudere l’articolo e non rovinarti uno dei twist cinematografici più clamorosi del XXI secolo.

Ancora qui? Bene. Come se non fosse già abbastanza spaventoso dover vedere Kevin Spacey interpretare un sociopatico totale, i fan del racconto di Fincher su due poliziotti alla caccia di un prolifico serial killer hanno dovuto sopportare uno degli atti finali più intensi mai visti al cinema.

Dopo aver passato tutto il film a barcamenarsi tra il suo impegno nella carriera punitiva e la vita domestica e tranquilla rappresentata dalla sua amata (e incinta) moglie Tracy (Gwyneth Paltrow), il giovane detective rookie Mills (interpretato da Brad Pitt) vede questi due mondi scontrarsi nel peggior modo possibile.

seven film scatola finaleIl maniaco John Doe, sempre un passo avanti ai nostri eroi, riesce infine a manipolarli, facendoli inciampare in una tragica scoperta finale: la testa decapitata di Tracy infilata in una scatola. Sebbene non venga mai mostrata sullo schermo, questa conclusione raccapricciante ha contribuito a garantire a Seven / Se7en la sua reputazione come uno dei film più cupi e cinici del suo tempo — ma ha anche lasciato una scia di domande.

Una delle principali è – appunto – se David Fincher e il suo team si fossero spinti a creare una testa prostetica (o addirittura un corpo) modellata sulla Paltrow, da far scoprire al veterano Somerset (interpretato da Morgan Freeman). Ebbene, possiamo considerare finalmente questo dubbio risolto.

È giusto dire che il successo di Seven / Se7en ha accompagnato David Fincher per tutta la sua carriera, nel bene e nel maleo. Da un lato, il suo secondo film ha aperto un mondo di opportunità per un regista chiaramente talentuoso e visionario, permettendogli di lasciare il suo segno. Dall’altro, è difficile vivere costantemente all’altezza di aspettative così alte.

A trent’anni dall’uscita del classico del 1995, però, Fincher è più che felice di rivisitare la sua riflessione morale incentrata sui sette peccati capitali. In cima alla lista, naturalmente, c’è ancora la domanda su cosa ci fosse realmente dentro quella scatola fatale che Morgan Freeman apre nel bel mezzo di un deserto secco e polveroso.

Parlando con Entertainment Weekly in una recente intervista, Fincher ha messo a tacere qualsiasi idea che suggerisse che fosse stato necessario preparare qualcosa di sensazionale per ottenere quella reazione sia da Brad Pitt che da Freeman durante le riprese.

seven-brad-pittQuando gli è stato chiesto se le voci sulla testa prostetica avessero qualche fondamento, ha risposto:

No, è completamente ridicolo. Credo che avessimo un sacchetto da sette o otto chili. Avevamo fatto delle ricerche per capire, se l’indice di massa corporea di Gwyneth Paltrow fosse X, quale parte di quello sarebbe stato attribuibile alla sua testa? E quindi avevamo un’idea di quanto dovesse pesare, e credo che ci fosse un peso all’interno.

E ci mettemmo anche una parrucca, così quando Morgan apre la scatola, se ci fosse stato del nastro usato per sigillarla … credo fosse un sacchetto e una parrucca, e credo che la parrucca avesse un po’ di sangue, e quindi alcuni capelli si sarebbero attaccati. Ricordati, credo che Morgan abbia aperto 16 o 17 di quelle cose [durante le riprese]. Ma come dico sempre, non hai bisogno di vedere cosa c’è nella scatola se hai Morgan Freeman in scena.

Ecco qua. Caso chiuso. Alla fine, David Fincher ha deciso che il realismo arriva solo fino a un certo punto e ha lasciato che i suoi attori creassero la magia cinematografica. Basandoci sul risultato finale, diremmo che ha fatto la scelta giusta.

Di seguito trovate la scena finale di Seven::