Sguardo ravvicinato alle tavole originali di Jack Kirby allo Spazio WOW di Milano
11/09/2017 news di Alessandro Gamma
Abbiamo visitato la mostra gratuita allestita per celebrare i 100 anni dalla nascita del grande fumettista e intervistato alcuni dei proprietari dei 25 pezzi esposti
Nato a New York il 28 agosto del 1917, Jack Kirby è considerato uno dei più grandi e influenti autori della storia del fumetto, prolifico e inconfondibile grazie al suo stile riconoscibile a prima vista, divenuto il modello per generazioni di autori, grazie al dinamismo dato ai suoi personaggi, alle prospettive portate all’eccesso, ai corpi massicci, al design di oggetti tecnologici, armi, computer, astronavi e creature aliene e all’uso sperimentale del collage per rappresentare altre dimensioni e mondi alieni (non a caso si è guadagnato il soprannome di The King of Comics). Insieme a Joe Simon inventò Capitan America nel 1941 prima di stringere un incredibile sodalizio con Stan Lee all’inizio degli anni Sessanta che avrebbe dato vita a quasi tutti i personaggi più famosi della casa editrice Marvel, come gli X-Men, Hulk, i Fantastici Quattro, Thor e Iron Man. Passato alla DC Comics, creò un intero nuovo universo narrativo nella mataserie Quarto Mondo e il post apocalittico Kamandi, per ritornare in seguito alla Casa delle Idee e su Capitan America, Pantera Nera, 2001: Odissea nello spazio e gli Eterni.
L’arte di Jack Kirby, the King of Comics – allestita presso il WOW Spazio Fumetto di viale Campania 12 a Milano e realizzata in collaborazione con Panini Comics, RW Lion e Nestlé Health Science – è la prima mostra italiana interamente dedicata al Re dei fumetti. L’esposizione mostra ai visitatori l’evoluzione dello stile di Kirby attraverso una selezione di albi provenienti dall’archivio della Fondazione Franco Fossati e alcuni ingrandimenti scenografici, ma soprattutto grazie a 25 tavole originali provenienti dalle più importanti collezioni private italiane, in cui è possibile trovare un elemento chiave del suo stile e/o un momento cardine della sua carriera. Ogni pezzo è commentato dai curatori della mostra, da critici del settore e dagli editor della Panini.
Abbiamo intervistato alcuni dei proprietari dei pezzi esposti, chiedendo cosa Jack Kirby rappresenti per loro e quando e perchè hanno deciso di collezionare uno – o più – dei suoi lavori. In rigoroso ordine alfabetico:
Francesco Bazzana
Jack Kirby è la dimostrazione che, solo a volte, “troppo è meglio”: esagerazioni anatomiche, architetture impossibili, esplosioni cataclismatiche e onomatopee improbabili hanno accompagnato la mia infanzia. Possedere una tavola di Kirby in originale, oltre all’ovvio orgoglio – anche un po’ nerd – di avere in mano un pezzo di storia del fumetto, significa rendersi conto, grazie ai suoi appunti di sceneggiatura manoscritti sui bordi, di quanto fosse importante il King per le trame e non solo per i disegni. La prima tavola di Kirby per me è stata una Fantastic Four a metà degli anni ’90, quando il milione e mezzo di lire (poco meno di uno stipendio) che ho speso mi sembrava una cifra apocalittica. Il tempo mi ha contraddetto abbondantemente, ma per mia fortuna quello è stato solo l’inizio …
Per me Kirby rappresenta la Storia. Il fumetto ha fatto compagnia a tutti durante la nostra crescita e quindi nei momenti più belli ma anche nei più difficili e le storie disegnate da Kirby hanno fatto compagnia a mio padre e poi a me. E’ bello capire dai fumetti come viveva mio padre e compararlo a come vivo io e in questo Kirby è ed è stato sempre presente. Possedere un suo originale, un pezzo unico, ti riempie di orgoglio. Vorresti urlare al mondo che tu hai un pezzo di quella storia di cui accennavo prima! Tenere in mano la tavola che prima di te il RE ha disegnato e che poi magari hanno tenuto tra le mani anche Stan Lee e chissà quanti altri artisti … ma ora è tua …. il tuo nome appare vicino alla tavola esposta … e ora anche tu fai parte della storia del fumetto e della nona arte! Ho iniziato a collezionare tavole di Kirby nel 1996. Silvano Scotto aveva scambiato tavole di Milo Manara con Kirby e io gli acquistai una Kirby per la somma di 900.000 lire! Era una Silver Age di Thor, che mi servì per vari scambi …
Claudio Morini
Domanda difficile nella sua semplicità! Jack Kirby per me è stato il più grande innovatore e creatore grafico che il mondo del fumetto abbia mai conosciuto: ha creato universi, caratterizzato personaggi e ha gettato le fondamenta di quello che, per fortuna, possiamo ancora leggere tutt’oggi. Ovviamente per lo stesso motivo, poter possedere una sua tavola, o un suo disegno come nel mio caso, è una grande soddisfazione e un vero onore! Colleziono Kirby da un paio di anni, quando ho cominciato a trovare materiale del Re a prezzi ragionevoli, e ho cominciato con venditori italiani per poi passare a venditori statunitensi.
Enrico Salvini
Kirby per me è tuttora il picco della parte grafica dei fumetti. In una produzione sterminata – e a volte non d’eccellenza proprio per la quantità – ha raggiunto vette mai eguagliate di dinamismo ed epicità, creando più di chiunque altro. Basti comunque dire che mio figlio si chiama Kirby di secondo nome … Possedere – purtroppo poche, troppo poche … – tavole di Kirby per me come collezionista è una soddisfazione raramente eguagliata da altri autori. Anche l’ombra nera di grafite che ognuna ha nella parte posteriore ha una sua potenza. Ho cominciato abbastanza presto a collezionare tavole del Re: la prima che ho comprato credo sia stata una di Thor inchiostrata dal pessimo, almeno su Kirby, Vince Colletta. La presi a Lucca del 1996 se non erro, da Victor Nieves, uno degli americani che frequentavano la convention allora. C’è disegnato un Fandral da paura e ce l’ho tuttora.
Possedere degli originali di Kirby (desiderio esaudito solo poco più di una decina di anni fa), per me significa non solo avere in mano dei pezzi della storia del fumetto mondiale, che incontrai sin dall’infanzia sulle edizioni Corno, ma opere con uno stile unico, nate dalle mani di un vero genio che grazie alla sua arte e alla sua esperienza, anche di vita, ha saputo creare uno stile, o meglio, un mondo, irripetibile e unico. Solo un Re poteva tanto. La prima tavola in realtà l’ebbi già negli anni ’80 grazie a una dedica di Andrea Pazienza, poi però fino alla fine degli anni ’90 / inizio 2000 non me ne occupai più di tanto. Acquistai una Kirby per la prima volta circa dieci o dodici anni fa e quella a cui sono più legato è la Kamandi, l’ultima title splash che ha disegnato.
La mostra, è stata inaugurata il l’1 settembre e resterà aperta e visitabile gratuitamente fino al 15 ottobre.
Intanto nella gallery qui sotto potete cominciare a farvi un’idea dei gioielli che potete ammirare al WOW (i riflessi nelle fotografie sono stati messi apposta così che siate obbligati ad andare a vederli dal vivo!)
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