I registi di Talk To Me rivelano qualche dettaglio del nuovo tribolatissimo adattamento per il cinema
Prima dell’uscita del loro prossimo film horror Bring Her Back, i registi australiani Danny e Michael Philippou, noti per il successo internazionale Talk to Me, hanno finalmente svelato i retroscena dietro il progetto a cui avevano aderito — e poi rinunciato: un adattamento live-action di Street Fighter, uno dei franchise videoludici di combattimento più iconici di sempre.
Dopo aver conquistato pubblico e critica nel 2022 con Talk to Me, i Philippou erano stati annunciati come registi del nuovo film basato sul celebre titolo Capcom, suscitando l’entusiasmo dei fan per una possibile versione realistica e viscerale della saga.
Ora però, i due fratelli hanno spiegato cosa li ha spinti ad allontanarsi dal progetto e quale tipo di visione stavano sviluppando prima che tutto si complicasse a livello di calendario.
Come ha raccontato Michael Philippou:
«Ci stavamo divertendo tantissimo a svilupparlo. Stavo viaggiando in Thailandia, cercando il vero Sagat, andando nei campi di muay thai, allenandomi con la gente mentre scrivevamo. Avevamo delle idee. Avevamo una struttura solida. Stavamo lavorando alle sequenze di combattimento. Non possiamo dire troppo su cosa fossero. È stato solo un problema di tempistiche. I tempi non coincidevano, ma adoriamo la Legendary, e loro stanno comunque andando avanti col progetto, quindi siamo entusiasti di vederlo.»
È evidente che i Philippou non si stavano approcciando a Street Fighter in modo superficiale: tra ricerca sul campo, allenamento personale e immersione culturale, stavano progettando qualcosa di autentico, radicato nel mondo delle arti marziali e lontano dagli eccessi iper-stilizzati dei precedenti adattamenti. Un approccio più sporco, realistico e combattivo, che avrebbe potuto trasformare il film in una versione cinematograficamente credibile dell’universo di Ryu, Ken e compagnia.
Tuttavia, con Bring Her Back in fase di produzione avanzata, la gestione logistica non ha retto. Legendary ha deciso di proseguire comunque, e secondo alcune indiscrezioni, il cast del nuovo Street Fighter potrebbe includere nomi di peso: Jason Momoa, Roman Reigns (WWE), Noah Centineo e Andrew Koji (Bullet Train) sarebbero in trattative per unirsi al progetto.
Sebbene nulla sia ancora ufficiale, le voci suggeriscono Reigns nei panni di Akuma, Koji come Ryu, Centineo perfetto per Ken, e Momoa come Blanka.
Con l’uscita dei Philippou, la regia è ora passata a Kitao Sakurai, noto per la sua comicità caotica su The Eric Andre Show e per il suo lavoro su Twisted Metal, la serie di Peacock ispirata a un altro franchise videoludico. Questo rappresenta il terzo tentativo hollywoodiano di adattare Street Fighter: il primo, nel 1994, con Jean-Claude Van Damme e Raul Julia, fu un disastro critico ma ha acquisito nel tempo lo status di cult trash.
Il secondo, Street Fighter: The Legend of Chun-Li del 2009, è invece rimasto nel dimenticatoio — e con buone ragioni. Se i fratelli Philippou fossero rimasti a bordo, avremmo forse ottenuto un film di lotta autentico, costruito sulla cultura marziale e su uno sguardo concreto alla disciplina. Invece, la direzione ora sembra cambiare, e bisognerà attendere per capire se sarà un’evoluzione interessante o un’occasione mancata.