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Ted Kotcheff: “Sylvester Stallone mi convinse a cambiare il finale di Rambo perchè era troppo tragico”

07/04/2017 news di Redazione Il Cineocchio

Il regista del classico del 1982 parla anche dell'allontanamento dal set di Kirk Douglas

john rambo 1982

Sylvester Stallone ha iniziato la sua ascesa tra le star di Hollywood negli anni ’80 e, sebbene abbia vinto tre Oscar con Rocky, uno dei film che l’hanno consacrato tra gli attori action più memorabili di sempre è senza dubbio Rambo (First Blood) del 1982, prima delle quattro pellicole che hanno raccontato le tormentate vicende del veterano della guerra del Vietnam.

Il regista Ted Kotcheff ha recentemente presentato una nuova biografia, dal titolo Director’s Cut: My Life in Film, e in un’intervista ha raccontato di come in origine il finale della pellicola prevedesse il suicidio di John Rambo (come nel romanzo del 1972). Lo avrebbe commesso con l’aiuto del colonnello Trautman, che a un certo punto avrebbe dovuto essere interpretato da Kirk Douglas. Dopo che Stallone lesse la sceneggiatura però, disse che avrebbe partecipato al film soltanto se avesse potuto aiutare Kotcheff a riscrivere il progetto:

locandina ramboUna cosa su Sylvester: ha una sensibilità populista. Lui sa cosa gli spettatori vogliono vedere e quello che non vogliono. Non ho mai avuto questo dono. [Ride] Siamo riusciti a risolvere il finale. E’ circondato dall’esercito e dalla polizia. E’ nella stazione di polizia. Il colonnello entra per porre fine alla sue sofferenze. [Rambo] dice: “So che hai una pistola sotto la giacca. Tu mi hai creato. Ora, devi uccidermi“. E lui tira fuori la pistola. Ma non può farlo, naturalmente. Ma Rambo lo raggiunge, preme il grilletto e si toglie la vita. L’intera scena era terribilmente commovente. Si uccide!

L’abbiamo girato. E’ stato incredibilmente commovente, dopo tutto quello che avevamo passato. Sylvester si alzò e disse, “Ted, posso parlarti per un secondo?” Mi disse: “Sai, Ted, gliene abbiamo fatte passare di tutti i colori. La polizia lo maltratta. Viene perseguitato senza tregua. Gli scagliano addosso i cani. Salta da un parate. Corre nell’acqua gelida. Viene ferito al braccio e deve ricucirsi da solo. Tutto questo, e ora lo uccidiamo?”

Kotcheff continua poi parlando di come abbia deciso di girare il finale ora ufficiale con Rambo che sopravvive e di come abbia girato entrambi i finali back-to-back, nonostante i produttori gli stessero col fiato sul collo per tutto il tempo. Tutto andò bene, con il pubblico delle proiezioni test che dimostrò di apprezzare maggiormente il lieto fine. Per quanto riguarda Douglas, Kotcheff dice invece che il leggendario attore continuava a riferirsi a se stesso in terza persona, chiedendo poi di avere le battute di altri personaggi. Le riscritture continue fecero impazzire il regista e così Douglas venne alla fine sostituito da Richard Crenna.

Senza dubbio la carriera di Stallone avrebbe preso una piega diversa se Rambo fosse morto nel primo film. La storia però gli ha dato ragione. Per fortuna.

Fonte: EW