Gli attori e produttori sono accusati di plagio per il body horror
Alison Brie e Dave Franco, noti attori e produttori, sono stati nominati come imputati in una causa legale per violazione di copyright insieme a Michael Shanks, sceneggiatore e regista del body horror Together. Il film è stato acquistato da Neon al Sundance Film Festival per 17 milioni di dollari, nell’accordo più importante dell’anno a Park City.
Tra gli altri imputati figurano la WME (William Morris Endeavor), agenzia che rappresenta Shanks, Brie e Franco, e la Neon, la casa di distribuzione. La causa è stata presentata martedì scorso da StudioFest, società di produzione dell’indie del 2023 Better Half, diretto e scritto da Patrick Henry Phelan, regista esordiente e laureato MFA della USC con esperienze da assistente alla regia a New York.
Secondo l’atto di accusa, Better Half era stato proposto a Brie e Franco nell’agosto 2020, quando un direttore del casting aveva inviato la sceneggiatura ai loro agenti presso la WME, proponendoli per i ruoli da protagonisti. StudioFest sostiene che i due attori avrebbero rifiutato l’offerta con l’intento di produrre autonomamente un progetto simile, affidandosi a uno sceneggiatore rappresentato dalla stessa WME.
La causa afferma che Together è “una palese imitazione” di Better Half, condividendo la premessa centrale: una coppia si sveglia con i corpi fusi insieme, metafora visiva della codipendenza tossica. Ma le somiglianze – secondo l’accusa – non si fermerebbero lì: la denuncia menziona “elementi creativi copiati integralmente”, tra cui trama, temi, personaggi, dialoghi, atmosfera, ambientazione, ritmo e ordine degli eventi.
Un portavoce della WME ha definito la causa “frivola e priva di fondamento”, aggiungendo: “I fatti sono chiari e ci difenderemo con determinazione.” Neon, invece, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali.
Nel frattempo, Together è tato presentato come un film che esplora le dinamiche distruttive della dipendenza emotiva: dopo un violento litigio, una coppia si sveglia scoprendo che i loro corpi sono fisicamente uniti, costringendoli a confrontarsi con la propria tossicità relazionale. Il trailer, diffuso poche settimane fa, ha suscitato curiosità e dibattiti per il tono disturbante e l’approccio allegorico.
StudioFest chiede un risarcimento danni e un’ingiunzione che impedisca ulteriori violazioni del proprio copyright.
In attesa di capire quando arriverà in Italia, di seguito trovate il trailer internazionale di Together, che uscirà nelle sale americane il 30 luglio: