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Voto: 4/10 Titolo originale: War of the Worlds , uscita: 29-07-2025. Regista: Rich Lee.

La Guerra dei Mondi (2025): la recensione del film sci-fi con Ice Cube su Amazon

04/08/2025 recensione film di Marco Tedesco

Il racconto classico di H.G. Wells torna sul piccolo schermo come peggio - forse - non si potrebbe

Ice Cube in La guerra dei mondi (2025)

Il nuovo La Guerra dei Mondi (War of the Worlds) targato Amazon Prime Video, diretto da Rich Lee e interpretato da Ice Cube, rappresenta un sorprendente punto di caduta per una delle opere fondative della fantascienza moderna. Nato come aggiornamento in chiave “screenlife” dell’iconico romanzo di H.G. Wells – e forse ispirato all’adattamento radiofonico di Orson Welles del 1938 – questo film sembra però perdere totalmente di vista il potenziale narrativo e visivo dell’opera originale, riducendolo a un pastiche tecnologico tanto povero quanto involontariamente comico.

Il film si svolge interamente attraverso il desktop del protagonista Will Radford, un analista della sicurezza interna interpretato da Ice Cube, che passa la durata del film cliccando frenetico tra Zoom, feed video e messaggi istantanei. La scelta estetica, pensata forse per contenere i costi e rispettare restrizioni da pandemia (sebbene girato nel 2020), produce però un effetto opposto a quello immersivo: lo spettatore è escluso dal dramma, costretto ad assistere passivamente a finestre che si aprono e si chiudono, mentre la distruzione aliena viene raccontata solo tramite lo sguardo stupito di chi guarda uno schermo. Persino i momenti più drammatici, come l’inizio dell’invasione o la comparsa dei tripodi, risultano visivamente anemici, affidati a riprese lo-res, notizie di repertorio e reaction esagerate di Ice Cube – mai credibile come massimo esperto di intelligence, neanche quando urla “Portate i vostri culi intergalattici a casa vostra!”.

war of the worlds film 2025Più che un film di fantascienza, questo La Guerra dei Mondi / War of the Worlds si muove nella direzione della commedia involontaria, un’opera che tenta goffamente di fondere il tema dell’invasione aliena con quello della sorveglianza governativa e della dinamica genitoriale tossica. Il personaggio di Will è ossessivamente invasivo: controlla la dieta della figlia incinta, annulla gli acquisti online del figlio gamer e monitora la famiglia in tempo reale, ponendosi come un avatar caricaturale del padre totalitario dell’era digitale. Il problema è che la sceneggiatura, invece di condannare questo comportamento, lo giustifica in nome della sicurezza familiare, annacquando ogni possibile riflessione critica sul controllo dei dati, la privacy o il senso del potere istituzionale.

Il confronto con altri adattamenti – dalla versione classica del 1953 a quella più spettacolare di Spielberg nel 2005 – evidenzia una mancanza assoluta di visione. Dove altri offrivano epica, paura e tensione, questo film si affida a lunghe conversazioni via Zoom, sparatorie fuori campo e un’ossessiva promozione del marchio Amazon, che diventa parte integrante della trama. Il punto di svolta dell’invasione arriva infatti solo quando il fidanzato di Faith – un corriere Prime – riceve l’ordine di attivare un drone tramite acquisto ufficiale sul sito. È chiaro che l’opera non è solo una distopia mal realizzata, ma anche una pubblicità travestita da racconto apocalittico.

Anche i sottotesti politici e culturali, potenzialmente interessanti – l’attacco hacker, i riferimenti a disinformazione e social media, l’utilizzo distorto dei dati – vengono appena sfiorati o ridotti a cliché, senza mai trovare coerenza o incisività. La minaccia aliena diventa così un pretesto per mettere in scena una parabola familiare banale, dove tutto ciò che conta è che papà Will capisca l’importanza di fidarsi dei propri figli.

Dal punto di vista tecnico, l’intero impianto risulta carente: la messa in scena è povera, gli effetti speciali ridotti al minimo, l’ambientazione limitata a un ufficio palesemente generato in green screen. Persino la performance di Ice Cube, che potrebbe giocare sul contrasto tra la sua energia da strada e il ruolo da burocrate high-tech, si appiattisce su due espressioni: scetticismo e sdegno.

In definitiva, questo La Guerra dei Mondi / War of the Worlds non solo fallisce come film di genere, ma anche come esperimento concettuale. Non reinventa la storia originale, non commenta davvero la nostra epoca e non intrattiene. È un prodotto cinico, più vicino a un video tutorial esteso o a una demo aziendale che a una narrazione cinematografica. Emblema di una produzione pigra, priva di tensione, profondità o meraviglia, che dimentica la lezione più importante di Wells: un’invasione aliena non dovrebbe solo distruggere la Terra, ma scuotere le coscienze.

In attesa di capire quando lo vedremo dalle nostre parti, di seguito trovate il trailer internazionale di La Guerra dei Mondi, su Prime ideo dal 30 luglio: