Tutti gli Easter Egg horror celati in Stranger Things

Abbiamo provato a identificare tutti i riferimenti a film e libri di stampo orrorifico/sovrannaturale usciti negli anni '80 celati nell'ultima serie originale di Netflix con Winona Ryder. E sono parecchi. Voi li avete notati?

Che Stranger Things, l’ultima serie originale proposta da Netflix, si ispiri ai fanta horror degli anni ’80 è ben documentato e nessuno ne ha fatto mistero (nemmeno noi nelle news pubblicate in precedenza). Quello che vogliamo fare ora – dopo averla visionata (quindi attenti agli SPOILER) – è provare a individuare gli Easter Egg più evidenti, ma anche quelli meno palesi, celati dai fratelli Duffer all’interno degli 8 episodi realizzati.

E’ possibile che alcuni ci siano sfuggiti (d’altra parte sono davvero tantissimi…), quindi vi invitiamo a segnalarci quelli non presenti qui di seguito:

IL FONT USATO PER IL TITOLO

Se i caratteri del titolo sembrerebbero di primo acchito alludere al font preferito da John Carpenter, è più probabile che invece il riferimento sia a quello stampato su praticamente ogni romanzo dell’epoca di Stephen King. A molti sarà probabilmente balzata alla mente la copertina di “Cose preziose” (Needful Things), anche se in realtà questo romanzo è stato pubblicato negli anni ’90.

IL TEMA MUSICALE

La colonna sonora fatta tutta di sintetizzatori composta da Kyle Dixon e Michael Stein racchiude un po’ tutto, da Halloween di John Carpenter a Risky Business – Fuori i vecchi… i figli ballano. Ma anche se riesce ad evocare quell’epoca appare come una sorta di moderno testamento al loro talento. La band di Dixon e Stein prende il nome di S U R V I V E.

GREAT AMERICAN GHOST STORIES

In quello che appare come l’unico anacronismo all’interno dello show, una copia del libro Great American Ghost Stories del ricercatore del paranormale americano Hanz Holzer – pubblicato nel 1990 – può essere visto su uno scaffale quando Hopper, Joyce, Jonathan e Nancy cercano di contattare Mike e la banda tramite un walkie talkie.

POLTERGEIST – DEMONIACHE PRESENZE

Nell’episodio 1 dello show, Joyce (Winona Ryder) sorprende il figlio Will con i biglietti per classico paranormale di Tobe Hooper. Non molto tempo dopo, la donna si ritrova a comunicare attraverso le pareti, proprio come nel film del 1982.

LA COSA

Un poster del fanta horror del 1982 firmato da John Carpenter è appeso al muro del seminterrato dove i ragazzini trascorrono gran parte del loro tempo. Il film appare brevemente anche in televisione in un’altra scena.

LO SQUALO

L’ombra di Steven Spielberg è imponente in Stranger Things, ma partiamo da Jaws (1975) . Si fa riferimento al famoso thriller col predatore marino sia apertamente (è presente un poster) che inavvertitamente, ma la cosa più interessante è vedere come il mostro dello show venga descritto come uno squalo nel modo in cui viene richiamato dall’odore del sangue.

LA CASA

Un’altra locandina che vediamo appesa nella camera del fratello maggiore di Will, Jonathan Byer, è quello di The Evil Dead di Sam Raimi (1981). A un certo punto, durante un acceso battibecco, il padre indica il poster e gli dice di toglierlo dal muro in quanto “inappropriato”. Provate a pensare a quanti bambini è stata detta la stessa cosa nei primi anni ’80…

FENOMENI PARANORMALI INCONTROLLABILI

Da “Carrie” a “L’incendiaria”, è certo che Stephen King ami la telepatia. Ma il sapore aggiunto di esperimenti segreti e un team di scienziati che inseguono un soggetto fuggito alla loro custodia rendono la storia di Eleven molto più vicina a Firestarter.

NON APRITE QUEL CANCELLO

Quando Nancy Wheeler (Natalia Dyer) scopre un passaggio per l’Upside Down alla base di un albero è difficile non pensare al film del 1987 The Gate. In quel film, un gruppo di ragazzi di periferia scoprire una porta per un altro mondo quando un albero viene rimosso dal loro cortile. Quando i mostri cominciano ad emergere, spetta a loro combatterli.

NIGHTMARE – DAL PROFONDO DELLA NOTTE

Ogni volta che la sagoma di una figura spettrale ‘fuoriesce’ da una parete non si può non pensare alla scena di A Nightmare on Elm Street di Wes Craven (1984), quando Freddy Krueger emerge dal soffitto. Naturalmente, questo effetto è stato utilizzato molte volte da allora, soprattutto nella commedia horror mai troppo lodata Sospesi nel Tempo di Peter Jackson.

UNDER THE SKIN

Il design del mondo in cui si ritrova Eleven quando entra nella vasca di deprivazione sensoriale è talmente simile a quanto si vede in Under the Skin che è impossibile pensare che non fosse un omaggio intenzionale. Anche nelle increspature del pavimento acquoso quando cammina attraverso quel mondo completamente nero non possono non evocare subito il film di Jonathan Glazer.

STAND BY ME – RICORDO DI UN’ESTATE

Verso la fine della serie, il nostro gruppo di giovani eroi viaggiA lungo un tratto di rotaie per cercare l’origine di ciò che sta interferendo con la loro bussola. Io non so voi, ma fin da Stand By Me (1986), tracce e bambini insieme ricordano questa pellicola e siamo piuttosto sicuri che qui fosse questa l’intenzione.

ALIEN

Oltre ad alcuni cenni visivi come quello nella foto qui sopra, che ricorda l’equipaggio della Nostromo esplorare la nave abbandonata su LV426, ci sono altre piccole Easter Egg sparse nel corso dello show. Il nome del funzionario che scopre il corpo di Will per esempio, è O’Bannon, e non c’è dubbio che sia un omaggio a Dan O’Bannon, lo sceneggiatore del primo Alien.

STATI DI ALLUCINAZIONE

Nel peculiare horror di Ken Russell del 1980, Altered States, sono presenti sia la deprivazione sensoriale che un Eddie Jessup (William Hurt ) sotto l’effetto di psicofarmaci. Se non l’avete visto, rimediate.

CUJO

C’è un momento in cui un poliziotto viene ripreso intento nella lettura di una copia del libro di Stephen King. Ciò che lo rende un ovvio riferimento a Cujo è quando Hopper dice: “Io amo quel libro, è un brutto cane bastardo.” (I love that book, it’s a nasty mutt!). Chiaramente un riferimento alla bestia del titolo.

WITCHBOARD

Ok, questa è un po’ tirata per i capelli. Le tavole Ouija sono sempre state presenti nel cinema horror in generale, ma Witchboard è stata una serie particolarmente popolare negli anni ’80 negli Stati Uniti. Quando Winona Ryder comunica con lo spirito di suo figlio scomparso scarabocchiando quella che essenzialmente è una tavola Ouija gigante sul muro, sembra un deciso riferimento a questo topos.

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Published by
Alessandro Gamma