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Titolo originale: Alien: Earth , uscita: 12-08-2025. Stagioni: 1.

Dossier: Alien – Pianeta Terra, la pecora Victoria e gli effetti pratici della serie

11/09/2025 news di Stella Delmattino

Parlano il protagonista Samuel Blenkin e la regista del sesto episodio Ugla Hauksdóttir

alien pianeta terra pecora victoria

Chi avrebbe mai detto che uno degli elementi più disturbanti della saga di Alien potesse arrivare sotto forma… di una pecora? Eppure è proprio quello che accade nel sesto episodio di Alien: Pianeta Terra, dove una creatura apparentemente innocua diventa il veicolo di una delle idee più inquietanti dell’intera stagione.

Samuel Blenkin, interprete del miliardario genio Boy Kavalier, lo racconta con ironia a Polygon:

«Nessuna recitazione richiesta. Faceva davvero paura».

Il riferimento è a Victoria, la pecora reale utilizzata sul set, poi sostituita da una controparte animatronica. Due versioni complementari di un “personaggio” che da semplice animale da fattoria si trasforma in icona horror.

Un mostro vestito di innocenza

Il parassita alieno che infetta Victoria è stato battezzato in vari modi dai fan, mentre nella serie è classificato come Specie 64. L’idea funziona perché ribalta un’immagine tradizionalmente legata alla purezza e all’ingenuità, trasformandola in predatore silenzioso.

Blenkin spiega:

«Victoria è un’attrice incredibile, la migliore con cui abbia mai lavorato. Sapeva restare ferma e fissare il vuoto. A volte era davvero inquietante».

alien pianeta terra xenomorfoLa regista Ugla Hauksdóttir aggiunge:

«Avevamo addestratori sul set per aiutarci. Lavorare con un animale è sempre una sfida, ma con pazienza ci ha dato l’interpretazione che cercavamo».

Quando la pecora viene sostituita dal modello animatronico, la tensione cresce. «Aveva movimenti limitati, ma riusciva a fare cose davvero inquietanti», dice la regista. «Già solo vederla immobile metteva i brividi, poi inclinava la testa, masticava lentamente, sbatteva le palpebre e faceva piccoli movimenti strani con gli occhi».

Blenkin conferma:

«Sembrava così reale. Rimaneva lì, perfettamente immobile».

Il ritorno agli effetti pratici

La stessa attenzione all’effetto “reale” è stata applicata alla sequenza del facehugger, uno dei momenti più iconici del franchise. La scena è stata realizzata con un modello animatronico e fili invisibili, scelta voluta dallo showrunner Noah Hawley.

«È stata una sequenza fantastica da girare», racconta la Hauksdóttir. «Avevamo davvero un facehugger sul set, che si muoveva. Abbiamo usato dei fili per simulare quando strangola e avvolge la coda attorno al collo della vittima».

E aggiunge:

«Potevi vedere la creatura. Potevi davvero combatterci contro. Averla davanti, non solo in CGI, ha reso la scena molto più intensa».

Un nuovo tassello del mito

Se gli Xenomorfi hanno sempre incarnato l’orrore biomeccanico, Victoria rappresenta qualcosa di diverso: l’idea che l’alieno possa infiltrarsi nel quotidiano, assumere sembianze familiari e ribaltarle. È un passo ulteriore nell’espansione dell’universo di Alien, che dimostra come la saga sappia reinventarsi senza limitarsi a ripetere formule note.

In definitiva, il sesto episodio di Alien: Pianeta Terra segna un momento chiave: non solo per la tensione narrativa, ma perché introduce nel bestiario del franchise una creatura improbabile e disturbante, destinata a restare impressa. Altro che Xenomorfo: la nuova icona dell’orrore si chiama Victoria, ed è una pecora.