Home » TV » Horror & Thriller » Echoes: la recensione della miniserie Netflix con la doppia Michelle Monaghan

Voto: 5/10 Titolo originale: Echoes , uscita: 19-08-2022. Stagioni: 1.

Echoes: la recensione della miniserie Netflix con la doppia Michelle Monaghan

19/08/2022 recensione serie tv di Gioia Majuna

La pur brava protagonista non può nulla contro un mistery-thriller scritto in modo scadente, confezionato meramente secondo logiche di algoritmo

Michelle Monaghan in Echoes (2022) serie netflix

Non è bello – né teoricamente ‘giusto’ – dare giudizi affrettati, ma non è un segnale promettente quando un nuovo thriller condivide la stessa premessa di un film per famiglie degli anni ’90 con Lindsay Lohan. Echoes, ennesima miniserie in sette parti distribuita da Netflix, si presenta infatti come una versione contorta (e francamente meno piacevole) di Genitori in trappola (1998). Segue due sorelle gemelle identiche che si scambiano le vite: un espediente certo divertente quando si tratta di una commedia pre-adolescenziale, ma risibilmente artificioso per un dramma adulto.

Forse ‘dramma’, però, non è la parola giusta da usare in questo caso. Si tratta di un altro contenuto puramente e usa e getta, che si lascia guardare solo in attesa di qualcosa di meglio. Personaggi inquietanti, segreti oscuri e passati traumatici vengono messi insieme dagli autori dell’acclamata Tredici in un’ambientazione di tipo ‘Southern gothic’ in quello che sembra essere l’ennesimo prodotto dettato da un algoritmo. Il risultato è uno show frustrante, peraltro privo di complessità narrativa, che non aggiunge nulla al già inflazionato filone dei mistery-psicologici con ‘sparizione’.

echoes serie 2022 netflix posterBisogna comunque provare un po’ di compassione per la pur brava Michelle Monaghan, cui sono stati affidati non uno, ma ben due ruoli da protagonista su una sceneggiatura decisamente ostica da gestire in modo credibile.

L’attrice 46enne in Echoes interpreta Gina e Leni. La prima è una donna brillante di Los Angeles con una villa modernissima e lussuosa, la seconda è – naturalmente – la proprietaria di una stalla di provincia con un marito innamorato che conosce fin dai tempi del liceo (Matt Bomer) e una figlia.

O almeno queste sono le due identità che le sorelle ‘alternano’ annualmente per poter vivere il meglio dei due mondi. Sebbene sia un luogo comune che gli uomini non siano sempre attenti ai dettagli, il fatto che né il padre né i rispettivi mariti abbiano mai colto una anche minima differenza tra Gina e Leni nel corso dei decenni non è tanto una forzatura della sospensione della credulità degli spettatori, quanto una presa in giro senza vergogna.

Quando “Leni” scompare improvvisamente, “Gina” rimane quindi potenzialmente tagliata fuori da metà della sua esistenza. Tornata in Virginia, ha così la sensazione che la sorella abbia iniziato a deviare selvaggiamente dal percorso che avevano concordato e che – forse – la sua misteriosa sparizione sia stata una fuga pianificata. Fingendo un infortunio, decide quindi di tornare a essere Leni (la sua identità originaria) per cercare di capire perché il loro patto senza soluzione di continuità sia improvvisamente andato in frantumi.

Mentre tutti sono sollevati dal ritorno di Leni, la sceriffo locale inizia tuttavia ad avere dei sospetti sulle sorelle, che ritiene possano essere state coinvolte in un grosso incendio con vittime in una chiesa diversi anni prima. L’agente, interpretata da Karen Robinson, garantisce per fortuna la scintilla necessaria a ravvivare il tiepido braciere di Echoes con la sua interpretazione (si spera) consapevolmente gigionesca, ma è troppo poco.

Solamente un’altra persona – un uomo con cui una delle sorelle ha avuto una relazione – conosce la verità. “Che cazzo di casino“, esclama quando scopre che sta parlando con Leni che finge di essere Gina che finge di essere Leni. E più di guarda Echoes, più diventa difficile non essere d’accordo con lui.

Insomma, Echoes è stato creato su misura per quegli abbonati che si fanno ingolosire dalle storie coi gemelli, peccato solo che la sceneggiatrice e regista australiana Vanessa Gazy abbia scelto di trascurare la solida via della gravità del soggetto trattato preferendogli la vacuità e inconsistenza ormai tipica del prodotto da streaming del venerdì sera medio.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Echoes, nel catalogo di Netflix dal 19 agosto: