Fargo: Noah Hawley svela nuovi dettagli sulla stagione 3 e sul futuro della serie
27/06/2016 news di Redazione Il Cineocchio
Lo showrunner ha le idee piuttosto chiare su come gestire la sua creatura
Dopo le sorprendenti prime due stagioni, Fargo il prossimo anno tornerà con un nuovo ciclo di episodi- ancora una volta ambientati nel recente passato (intorno al 2010) – su FX. Tuttavia, secondo il creatore della serie e showrunner Noah Hawley, i fan potrebbero dover fronteggiare una pausa piuttosto lunga tra la stagione 3 e un’eventuale quarta stagione rispetto a quanto avvenuto fino ad ora.
Credo solo che [considerando quante storie sono state accumulate fino ad ora] ci saranno più di tre stagioni o più. Ogni volta che sono nel mezzo di una mi dedico a quella, non so se ce ne sarà un’altra. So che le grandi aziende di solito non mollano tutto dopo un successo, ma una delle cose che rispetto molto di John Landgraf e di FX è che abbiamo realizzato la prima serie ed è stata un enorme successo, ma noi non ne avremmo fatta un’altra a meno che non avessimo creduto di poterla eguagliare o superarla. E’ stato lo stesso con questa – l’asticella è molto in alto, e non penso che si debbano avere 10 stagioni di qualcosa per renderlo grande. Se di solito si hanno, quanto, cinque stagioni in cinque anni? – io probabilmente farò tre stagioni in cinque anni, considerato che tra le prime due sono passati 16 mesi e con questa altri 18 o 20 mesi. A quel punto… non lo so.
Tuttavia, Hawley – che sta lavorando anche sugli adattamenti di Legion e Cat’s Cradle/Ghiaccio-nove – non ha chiuso completamente la porta su un ritorno della serie:
Voglio dire, deve funzionare. Ma l’altra cosa è, forse pensi ‘Va bene, ottimo, ne abbiamo fatte tre, e quelle ci sono venute relativamente facilmente’, e fai come Louis C.K. e dici: ‘Ehi, sono passati quattro anni, ne ho un’altra,’ e poi la si realizza e basta. Se non si tratta di un’antologia o di una serie limitata, è possibile event-izzare e non attenersi alla normale programmazione TV.
Hawley ha poi concluso offrendo qualche spunto nuovo sulla stagione 3 di Fargo:
Joel e Ethan Coen l’hanno descritta come una Siberia con ristoranti a conduzione familiare. E’ presente questo senso di particolarmente cordiale comunità formata da persone molto isolate, e c’è questa umiltà luterana che impedisce alle persone di parlare dei loro sentimenti e chiedere dei vostri. Che cosa c’entra tutto ciò con quest’epoca moderna dove tutti scattano immagini di quello che mangiano, e condividono ogni pensiero che gli salta in testa in tempo reale? Cosa succede a Minnesota-nice quando la gente inizia a interagire con gli schermi invece che con altre persone?
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Fonte: Vulture