Voto: 6/10 Titolo originale: True Detective , uscita: 12-01-2014. Stagioni: 5.
True Detective: Night Country, la recensione dei 6 episodi della serie con Jodie Foster
14/01/2024 recensione serie tv True Detective di Marco Tedesco
Issa López dimostra di aver studiato la prima irraggiungibile stagione dello show, orchestrandone un successore in linea con le direttive hollywoodiane odierne
Sui titoli di testa di True Detective: Night Country, un orsetto bianco di peluche, un cimitero pieno di croci e un corpo che cade in mare emergono sotto un gelido cielo blu notte, mentre la colonna sonora suona la struggente Bury a Friend di Billie Eilish (“Bury a friend, try to wake up … I want to end”). Liz Danvers – il premio Oscar Jodie Foster, in un’interpretazione di grande impatto – è il capo della polizia, fragile e acidula, della piccola città di Ennis, in Alaska, a nord del Circolo Polare Artico.
Durante un periodo invernale in cui il sole non sorge mai e la notte dura per settimane, la donna indaga dopo che gli otto scienziati che vivono in un centro di ricerca di quel luogo scompaiono improvvisamente, tutti insieme. Grazie a una bella dose di inquietante suspense, a personaggi vivaci e a un alone soprannaturale, la creatrice e regista della serie, la messicana Issa López (Tigers Are Not Afraid), conferisce a Night Country un’atmosfera singolare, e l’opening suggerisce appunto come: questa stagione dello show antologico della HBO diventerà davvero angosciante, in senso positivo.
La prima season di True Detective (2014), con Woody Harrelson e Matthew McConaughey, ha notoriamente fissato grandi aspettative per le seguenti. E dopo due tentativi decisamente più deboli, questo quarto capitolo è abbastanza all’altezza di quella esaltante promessa.
Liz è assolutamente razionale, con un’arguzia sardonica che alleggerisce l’oscurità della serie. Il talento di Jodie Foster nel rendere i personaggi più severi in qualche modo simpatici e piacevoli – o almeno comprensibili per i loro modi – le dà forma. Night Country racconta i suoi retroscena, compreso il motivo per cui è stata trasferita a Ennis come una sorta di punizione professionale, costretta a trasferirsi lì con la sua bellicosa figliastra adolescente.
Come nel primo True Detective, abbiamo una seconda eroina, altrettanto importante, che collabora con Liz allo spinoso caso. Evangeline Navarro (Kali Reis) – chiamata quasi sempre con il suo cognome – è una poliziotta nativa Inupiaq, cresciuta in parte a Ennis e istintiva almeno quanto Liz è razionale. Anche lei ha una storia tragica alle spalle.
Kali Reis, campionessa di pugilato prima di diventare attrice, ha girato solo due piccoli film fino ad ora, ma la sua relativa inesperienza non traspare mai, perché è all’altezza dell’intensità della collega.
La relazione tra le due donne è difficile e misteriosa, descritta con la stessa efficacia delle loro storie personali. Fondamentalmente, si odiano. Qualcosa è andato storto tra loro in passato e un vecchio caso a cui hanno lavorato insieme getta un’ombra ineluttabile su quello nuovo.
Issa López traccia e scandisce meticolosamente la traiettoria di Night Country. Alla fine del primo episodio si scopre dove si trovano gli scienziati scomparsi, ma questo è solo l’inizio dell’indagine. Più la polizia scopre qualcosa, più il mistero diventa intricato. Come potrebbe essere collegato all’omicidio irrisolto di una donna nativa avvenuto anni prima, un caso che ha ossessionato Navarro – e che Liz è ansiosa di lasciarsi alle spalle?
Perché la lingua mozzata di quella vittima morta da tempo è stata trovata nel centro di ricerca vuoto? E in che modo il suo omicidio potrebbe essere collegato alle sue proteste contro la compagnia mineraria locale, che sta ancora inquinando la rete idrica locale? O forse non c’entra nulla di tutto questo.
Il cast di supporto è altrettanto brillante quanto le due star. Finn Bennett è vivido e convincente nel ruolo di Peter Prior, un giovane poliziotto intelligente e di buon cuore che idolatra Liz, correndo quando lei chiama al punto da mettere a rischio il suo matrimonio. Anche il padre di Peter, Hank (John Hawkes), è un membro della polizia, scontento che Liz sia il suo capo. Evidentemente, non è lui la fonte del buon carattere di Peter. “Lo vogliamo vivo”, dice Liz a Hank quando inseguono un sospetto, e Hank risponde: “Lo vogliamo …?”. È una frase che risuona, non necessariamente dove si vorrebbe.
Issa López, che ha lavorato soprattutto nel cinema e nella televisione messicana, è nuova allo show e ha dichiarato di aver proposto Night Country come serie a se stante senza avere in mente la struttura di True Detective, finché la HBO non gliel’ha suggerita (leggi ‘imposta’).
E ha poi fatto un ottimo lavoro di adattamento dell’idea. Night Country ha il DNA dell’originale, con Liz e Navarro che riecheggiano il rapporto difficile ma teso tra i detective interpretati da Harrelson e McConaughey, e con la stessa sfumatura soprannaturale della prima stagione.
Nella prima stagione, però, le ipotesi di una setta erano sostenute dai sospettati di omicidio. In Night Country l’intera cittadina – e la cultura locale – sono impregnate di spiritualità e della convinzione che le cose inspiegabili possano avere cause ultraterrene, convinzioni spesso sostenute, ma non solo, dai nativi di Ennis.
La serie è piena di simbolismi e immagini. Un uomo morto, immaginario o un’apparizione reale, indica la posizione dei cadaveri. Un simbolo a spirale è tatuato sulla testa di alcune persone e su una roccia. Nel primo episodio, prima che gli uomini scompaiano, uno di loro dice in modo criptico e spaventato: “È sveglia”.
Man mano che l’oscurità si protrae, i personaggi vanno sempre più fuori controllo. Il quinto episodio si conclude con un vero e proprio shock, e il sesto e ultimo episodio include una claustrofobica strisciata attraverso un tunnel sotto la superficie ghiacciata della terra, causando sani brividi. L’episodio finale include anche un richiamo alla prima stagione di True Detective che solleticherà chiunque abbia anche solo un vago ricordo dell’originale.
In quest’ultimo episodio, potrebbe essere difficile capire cosa abbia causato la sparizione degli uomini, una spiegazione che lascia pensare: “Ma davvero??”. Ciononostante, Issa Lopez si è ispirata profondamente – più o meno ‘instradata’ dalle regole di Hollywood odierne – alle radici di True Detective (e alla serie britannica Fortitude del 2015 …), plasmando un nuovo show che viaggia tra bassi e qualche alto, preferibilmente da gustare tutto di fila per una volta, e non a intervalli settimanali come previsto.
Di seguito trovate il trailer italiano di True Detective: Night Country, in esclusiva per SKY dal 15 gennaio:
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