Voto: 5.5/10 Titolo originale: Twilight of the Gods , uscita: 19-09-2024. Stagioni: 1.
Twilight of the Gods: la recensione degli 8 episodi della serie animata firmata Zack Snyder (su Netflix)
19/10/2024 recensione serie tv Twilight of the Gods di Marco Tedesco
La serie abbraccia appieno lo stile distintivo del suo creatore, con dosi abbondanti di violenza e scene spettacolari, ma la coesione e l'approfondimento latitano
Twilight of the Gods segna una sequenza di ‘prime volte’ per Zack Snyder: il suo debutto in televisione, il primo progetto nell’ambito del contratto multimilionario con Netflix e la sua prima incursione nella mitologia norrena. Nonostante l’hype attorno alla serie animata, tuttavia, non riesce a offrire molto di nuovo rispetto a ciò che ci si aspetta dalle sue produzioni usuali, soffrendo degli stessi problemi che spesso caratterizzano i suoi lavori: un’enfasi eccessiva sulla forma a scapito della sostanza narrativa.
La serie segue Sigrid (doppiata in originale da Sylvia Hoeks), una guerriera mezza gigante che, dopo aver perso tutto a causa di un massacro compiuto da Thor (Pilou Asbæk) durante il suo matrimonio, intraprende una missione di vendetta contro gli dèi di Asgard. Accanto a lei c’è suo marito, il re Leif (Stuart Martin), insieme a un gruppo di alleati dalle motivazioni poco chiare. Il viaggio di Sigrid, in cui attraversa i Nove Regni, esplora le ricche storie della mitologia norrena, ma la narrazione si appoggia su archetipi fantasy classici in stile Dungeons & Dragons, che rischiano di rendere i personaggi poco approfonditi.
La mancanza di complessità nei protagonisti è uno dei punti deboli di Twilight of the Gods, con molti personaggi che ricevono solo abbozzi di arco narrativo. Anche i motivi che spingono i vari alleati di Sigrid a unirsi a lei nel suo viaggio sono spesso vaghi o lasciati nel vago.
Tuttavia, l’approccio stilistico della serie è visivamente accattivante, con lo studio francese Xilam Animation che punta a dare un’estetica mitologica da libro illustrato, il che funziona perfettamente per trasmettere il tono epico della storia.
Ogni fotogramma proposto sembra una tavola a fumetti, ma, allo stesso tempo, questa scelta stilistica rende i movimenti rigidi, specialmente durante le numerose sequenze d’azione, che risultano goffe e statiche.
Come ogni produzione di Zack Snyder, Twilight of the Gods è ricca di scene d’azione, ma qui si avverte una certa disconnessione. Il filmmaker ha sempre privilegiato l’impatto visivo rispetto allo sviluppo narrativo, ma in un progetto animato, dove l’azione dovrebbe essere dinamica e fluida, la scelta di un’animazione più statica limita l’efficacia di queste sequenze.
Le scene di battaglia sono spesso dirette come se fossero live-action, con la mdp che si concentra sui volti dei personaggi, piuttosto che sulla coreografia generale del combattimento, penalizzando l’esperienza visiva.
Un altro aspetto problematico della serie è l’approccio “adulto” che Snyder adotta. La violenza eccessiva, il sangue e alcune scene di sesso sembrano più gratuite che necessarie, senza la giusta giustificazione narrativa o contesto emotivo. In molte occasioni, questa estetica eccessivamente sanguinolenta risulta fuori luogo, specialmente quando manca un tono comico o ironico, come in altre serie animate per adulti come The Legend of Vox Machina o Invincible, dove l’umorismo bilancia la brutalità.
Questo senso di disconnessione rischia di distrarre lo spettatore dalle dinamiche più profonde della storia.
Nonostante questi difetti, il cast di doppiatori della serie è notevole. Voci di attori di alto calibro come John Noble, Jessica Henwick e Paterson Joseph arricchiscono il progetto e riescono a dare profondità a personaggi che, altrimenti, rischierebbero di sembrare piatti. Tuttavia, il talento vocale non è sufficiente a compensare la mancanza di sviluppo narrativo o a colmare i buchi lasciati da un racconto che punta tutto su visioni epiche e sanguinolente.
Un altro aspetto critico è l’ambizione non realizzata di Twilight of the Gods. Con solo 8 episodi da mezz’ora ciascuno, la serie sembra più un’introduzione ai personaggi principali e al mondo di Asgard che una storia completa.
Questo lascia la trama in sospeso e dà l’impressione che manchi una chiusura soddisfacente. Il rischio è che la serie dipenda troppo dal successo immediato su Netflix per garantire un proseguimento, senza offrire una conclusione adeguata che dia un senso di compiutezza a questa prima stagione.
Nonostante tutto, Twilight of the Gods non è un fallimento totale. Ha le potenzialità per migliorare con stagioni successive, specialmente se il team creativo riesce a dare più spessore ai personaggi e a sfruttare al meglio il vasto universo della mitologia norrena. Tuttavia, con tanta concorrenza nel panorama dell’animazione per adulti, Twilight of the Gods rischia di essere dimenticata in mezzo a contenuti più coinvolgenti e meglio strutturati.
In definitiva, siamo di fronte a un’opportunità mancata per Zack Snyder di elevare la sua narrazione visiva con una struttura più solida. Se avesse osato di più nella scrittura e meno nella spettacolarizzazione, Twilight of the Gods avrebbe potuto essere non solo un’opera visivamente sorprendente, ma anche una storia mitologica ricca e avvincente.
Di seguito trovate il full trailer internazionale di Twilight of the Gods, dal 19 settembre su Netflix:
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