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Voto: 5/10 Titolo originale: Armor , uscita: 30-10-2024. Budget: $11,500,000. Regista: Justin Routt.

Armor: la recensione del film col bandito Sylvester Stallone

11/01/2025 recensione film di Marco Tedesco

La star è al centro di un heist movie povero e privo di verve, con pochissimi spunti da offrire

stallone film armor

I fan del cinema d’azione direct-to-video sanno bene che anche i film più promettenti spesso si riducono a circa 15 minuti di azione decente inseriti in 80 minuti di dialoghi tra due persone in un ufficio anonimo o in un vicolo stretto. E, come da tradizione, la star di punta con il nome altisonante fa solo una breve apparizione.

È raro che un titolo di questo genere raggiunga i livelli di cult come Undisputed 3 o Universal Soldier – Il giorno del giudizio, ma la maggior parte dei prodotti DTV si rivela comunque guardabile, seppur lontana dall’essere memorabile.

Armor, diretto da Justin Routt, rientra nella categoria dei film “accettabili”. Jason Patric (Ragazzi perduti) interpreta James Brody, un ex poliziotto alcolizzato che non riesce a liberarsi dalla bottiglia, nonostante ospiti riunioni degli Alcolisti Anonimi. Ora lavora come autista di un furgone blindato insieme, in modo poco plausibile, al figlio Casey (Josh Wiggins). Il rapporto tra i due è teso a causa di A) il problema di alcolismo di James e B) il trauma legato alla morte della moglie di James e madre di Casey, spiegato nel corso del film.

Armor (2024) film posterLa routine quotidiana dei protagonisti viene interrotta da una rapina orchestrata da una banda guidata da Rook (Sylvester Stallone) e dal suo impulsivo collega (Dash Mihok).

La maggior parte di Armor si svolge all’interno del furgone, ribaltato su un ponte remoto, dove padre e figlio cercano di ingannare i rapinatori che tentano di fare breccia. L’ambientazione “a spazio chiuso” è uno dei pochi elementi che sfruttano il budget limitato del film, offrendo una premessa che ha un certo potenziale.

Tuttavia, Armor soffre di numerosi flashback inutili e di scambi di minacce che rallentano la trama senza farla progredire. Stallone, pur avendo una presenza scenica indiscutibile, si limita per lo più a fissare accigliato, e il suo personaggio, un ladro “onorevole”, è così prevedibile da non avere alcun margine di sviluppo o interesse.

Jason Patric interpreta il ruolo del patriarca tormentato con il giusto livello di drammaticità, ma il suo retroscena è intriso di cliché.

Dal punto di vista visivo, Armor alterna riprese a mano all’interno del furgone a drone shot della singola location esterna, rientrando ampiamente nel territorio ormai ben noto delle produzioni americane che sfruttano le agevolazioni fiscali di una certa regione ma raramente offrono qualcosa di distintivo.

La violenza sullo schermo è limitata, ma i pochi minuti di azione riescono comunque a offrire un minimo di soddisfazione. Tuttavia, inseriti in una narrazione più lenta e poco dinamica, questi momenti non bastano a risollevare il giudizio complessivo.

Insomma, Armor segue la formula tipica del DTV: un prodotto che si lascia guardare con stanchezza ma non offre nulla di particolarmente degno di nota. Non è il peggiore del suo genere, ma nemmeno il migliore, anche considerando le aspettative ridotte che accompagnano questo tipo di prodotti.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Armor, finito dritto in esclusiva su TimVision: