Voto: 4.5/10 Titolo originale: Bagman , uscita: 20-09-2024. Budget: $14,500,000. Regista: Colm McCarthy.
Bagman: la recensione del film horror di Colm McCarthy
22/01/2025 recensione film Bagman di Marco Tedesco
Sam Claflin e Antonia Thomas sono al centro di un prodotto visivamente piatto e narrativamente debole

Arrivato senza grande clamore nei nostri cinema, Bagman è un horror che tenta di esplorare mostri del folklore meno noti, ma si limita alla fine ad un’interpretazione poco originale del classico Boogeyman, aggiungendo alla formula solamente un sacco dove infilare i bambini rapiti.
Il protagonista cattura specificamente ragazzini “cattivi”, ma il film non chiarisce mai se questa caratteristica si applichi realmente alla storia, visto che nessuno dei pargoli agguantati sembra esser stato particolarmente disubbidiente. Se infastidire la mamma con uno strumento musicale è sufficiente per essere portati via da una tremenda creatura soprannaturale, allora quel povero bambino non aveva speranze, Bagman o affini.
Il regista Colm McCarthy (La ragazza che sapeva troppo) tenta di trasmettere il messaggio che “cose brutte accadono a persone buone“, ma lo fa in modo banale e prevedibile. I dialoghi sono infatti altamente generici, privi di originalità e lontani anche da quel tipo di scrittura stilizzata e surreale di autori come M. Night Shyamalan.
E nonostante il talento di attori come Sam Claflin (Enola Holmes) e Antonia Thomas (Misfits), i personaggi mancano di spessore e non riescono a valorizzare un copione che resta inesorabilmente piatto.
Visivamente, Bagman soffre di una regia poco ispirata, con una fotografia che risulta piatta e inadatta alla distribuzione cinematografica. Sebbene si apprezzi l’uso di luci diurne senza il tipico filtro giallastro di molte produzioni moderne, nel complesso sembra privo di dinamismo visivo.
Gli elementi narrativi si concentrano su protagonisti poco definiti: Claflin interpreta Patrick, un uomo perseguitato dal Bagman fin da bambino, ma la sua complessità è appena accennata. Thomas, piuttosto, trascorre più tempo a lamentarsi del registratore giocattolo del figlio che a dare sostanza al suo personaggio. Altri ruoli, come il capo della polizia o il padre di Patrick, sono poco più che degli espedienti narrativi.
Se nn altro, Bagman si distingue almeno per l’uso di effetti pratici e un design del mostro accettabile, che funziona meglio quando il personaggio è avvolto nel suo mantello. Alcune scene riescono a creare una certa inquietudine, e il confronto finale tra bene e male sorprende con un epilogo insolitamente cupo per un prodotto PG-13.
Tuttavia, il film non riesce a offrire né fascino né guizzi. Ricicla elementi di altri horror, senza mai raggiungere neppure un livello medio di intrattenimento.
Insomma, Bagman sembra un diretto discendente dei titoli direct-to-video degli anni ’90, ma privo del fascino o della nostalgia di quell’epoca. La mancanza di personalità e di spunti narrativi lo condannano a essere facilmente dimenticato in fondo al sacco della mediocrità contemporanea.
Di seguito trovate il trailer doppiato in italiano di Bagman, nei nostri cinema dal 23 gennaioe:
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