Birth Of The Dragon: nel trailer il giovane Bruce Lee si allena al combattimento
15/09/2016 news di Redazione Il Cineocchio
Il regista George Nolfi, a Toronto per presentare il film, ha detto la sua sull'entrata delle compagnie cinesi nel mercato hollywoodiano
Era ancora il novembre del 2015 quando per la prima volta abbiamo accennato a un film incentrato sulla vita del giovane Bruce Lee e sul suo leggendario combattimento con il maestro Shaolin Wong Jack Man: si trattava di Birth Of The Dragon. In quel periodo stava iniziando a Vancouver la produzione della pellicola, diretta da George Nolfi (Ocean’s Twelve) da una sceneggiatura di Christopher Wilkinson e Stephen J. Rivele, che vede protagonisti Billy Magnussen (Into The Woods), Philip Ng (Once Upon A Time in Shanghai) e Yu Xia (Il velo dipinto). Ora è stato pubblicato il primo trailer dell’action drama, in cui possiamo apprezzare immediatamente le notevoli sequenze d’azione, progettate dal celebre coreografo di arti marziali Corey Yuen (Romeo deve morire, I Mercenari).
La storia è ambientata a Oakland, in California, dove lo scontro ha avuto luogo, sullo sfondo delle lotte della Triade di Hong Kong, e narrata in prima persona da Magnussen nei panni di Steve McKee, un giovane studente di arti marziali che avrebbe assistito all’epocale incontro.
Sono presenti nel cast anche l’attrice cinese Jinging Qu (Old Boys: The Way Of The Dragon), che interpreta l’amore del protagonista, Xiulan, e la conduttrice televisiva Jin Xing nei panni della spietata Auntie Blossom. La pellicola è frutto di una co-produzione cino-americana, essendo finanziata dalla cinese Kylin Pictures e prodotta da Michael London e Janice Williams della Groundswell.
In occasione del debutto di Birth Of The Dragon al Toronto International Film Festival, Nolfi ha parlato della sua esperienza, approfondendo la sua opinione sull’entrata di compagnie cinesi nel mercato hollywoodiano:
Sto seguendo [il fenomeno] e penso che se nei prossimi 10 anni del nostro business, ci saranno aziende cinesi disposte a finanziare film come questo, realizzati in un format e in uno stile hollywoodiano e con un regista di Hollywood, a cui è dato il controllo creativo, sarà qualcosa di molto positivo. Ho preso parte [al progetto] con un certo cauto ottimismo, ma il risultato è stato tutto quello che avevo sperato. Quando si lavora con una società estera, in una lingua diversa, si devono imparare i loro costumi. Invece mi hanno permesso di realizzare esattamente il film che volevo, con zero interferenze. Se questo è il futuro del cinema per i prossimi 5, 10 anni si può solo dire in modo inequivocabile che si tratta di una manna dal cielo per Hollywood, perché è molto difficile per gli studios [al momento] girare film che non siano sequel o saghe.
Se dunque il modello produttivo è stato più che soddisfacente, non ci resta che appurare se lo sarà altrettanto il risultato finale. Per ora non abbiamo notizie su possibili date di distribuzione, negli USA come in Italia. Non ci resta che aspettare!
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Fonte: Deadline