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Charlie Brooker spiega perchè Netflix è ‘la casa perfetta per la stagione 3 di Black Mirror’

Lo showrunner ha parlato dei possibili problemi a cui una serie come la sua avrebbe potuto andare incontro

Il 21 ottobre l’acclamata e distopica Black Mirror di Charlie Brooker tornerà in TV per la sua terza attesissima stagione. Ma, a differenza dell’ultima volta (era il 2014), dovrete andare su Netflix per trovare i nuovi episodi della serie antologica che ha catturato il pubblico con il suo mix di sci-fi, thriller e drama. E questo è un cambiamento di cui l’ideatore e showrunner sembra incredibilmente felice.

“[Netflix è] la piattaforma per gli show antologici che stavamo aspettando”, ha spiegato. “Tradizionalmente le serie antologiche hanno difficoltà a sopravvivere in televisione, perché non hanno personaggi ricorrenti e una trama generale. Ai Confini della Realtà ha lottato con gli ascolti per la gran parte della sua vita. Dato che siamo in grado di lanciare tutti i sei [episodi] in una sola volta è più simile a un album, o un film festival di cortometraggi, o a un libro di racconti“. Il produttore esecutivo Annabel Jones ha continuato: “E’ uno show da passaparola. La gente vuole parlarne una volta che lo ha visto. Netflix è perfetta per questo.”

Quindi come saranno i sei nuovi episodi che saranno disponibili dal mese prossimo? Saranno un incubo alla White Bear? O teneri come Be Right Back? Mackenzie Davis sarò protagonista di San Junipero, un filosoficamente provocante episodio ambientato in California, mentre Joe Wright ha diretto Alice Eve e Bryce Dallas Howard in Nosedive, “una satira giocosa sull’insicurezza dei social media”, e Dan Trachtenberg (10 Cloverfield Lane) è stato il regista di Playtest, un videogioco “horror birichino” con Wyatt Russell. Gli altri episodi sono un procedurale, un thriller militare e “un incubo contemporaneo che si dispiega” senza alcun elemento sci-fi, stando almeno a Brooker.

“Ritengo che se aveste chiesto alla persone, ‘immagina il primo episodio della nuova serie di Black Mirror’, avrebbero pensato a qualcuno accigliato che tiene in mano un cellulare trasparente in un futuro con dei droni che scattano alle sue spalle”, ha detto Brooker. “Speriamo di riuscire a tenere gli spettatori sull’attenti così che non pensino soltanto che sia qualcuno che rovina la sua vita per colpa di un telefono. Anche se questo genere di cose accade”.

 

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Published by
Redazione Il Cineocchio