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Voto: 7/10 Titolo originale: 콘크리트 유토피아 , uscita: 09-08-2023. Regista: Um Tae-hwa.

Concrete Utopia: la recensione del film catastrofico di Um Tae-hwa

21/05/2024 recensione film di Gioia Majuna

Dopo quasi un decennio il regista sudcoreano torna sulle scene con un disaster movie solido, capace di mescolare dramma, dark humor e critica sociale con efficacia

Sopravvivere a un terremoto non è nulla in confronto alle sfide che seguono in Concrete Utopia, disaster movie distopico diretto dal regista sudcoreano Um Tae-hwa che si concentra proprio su quello che avviene dopo la catastrofe, quando i sopravvissuti cercano di creare un nuovo ordine sociale nell’ultimo complesso di appartamenti rimasto in piedi a Seoul.

Una miscela ingegnosa di pericoli, violenza e black comedy che si arricchisce di echi di Il condominio di J. G. Ballard e di elementi di satira pungente nello stile di Triangle Of Sadness, Concrete Utopia è il primo lavoro per Um Tae-hwa dopo Vanishing Time: A Boy Who Returned (2016), e si ispira al webtoon di Kim Soong-Nyung intitolato Cheerful Outcast Part II, Cheerful Neighbour.

Inizia con un modesto inno alle virtù del condominio come spazio abitativo aspirazionale che rappresenta il progresso sociale e lo status sociale. L’uso ironico della frase “Home Sweet Home” nella colonna sonora dà subito l’idea precisa del tono di un film che dimostrerà che un appartamento sudcoreano è una fortezza che vale la pena difendere a costo della vita.

Le sequenze iniziali, dinamiche e ben montate, vedono un terremoto colpire Seoul e distrugge praticamente tutto. Nella grigia coltre di macerie contorte e fumanti, rottami e morte, l’unico posto ancora in piedi è il complesso di appartamenti Hwang Gung. I residenti attendono l’arrivo dei soccorsi. Non hanno modo di contattare il mondo esterno, né di sapere quanto siano estesi i danni o cosa sia successo esattamente. Lo spettatore rimane nello stesso stato di ignoranza.

Concrete Utopia (2023) film posterL’infermiera Myung-hwa (Park Bo-young) e suo marito Min-sung (Park Seo-jun), ex funzionario pubblico, sono tra coloro che si sentono fortunati ad essere vivi. L’istinto immediato di lei è quello di aiutare gli altri, quello di lui di concentrarsi sulla sopravvivenza. Questi tratti definiranno i loro personaggi quando gli orrori della vita dopo il terremoto inizieranno a prendere forma.

Le risorse limitate iniziano infatti a diminuire e non c’è traccia di aiuto. Diventa evidente che qualcuno deve prendere in mano la situazione. Kim Young-Tak (Lee Byung-Hun) viene eletto delegato per il complesso e presto stabilisce regolamenti e organizza il razionamento dei viveri.

Inoltre, avvia una politica che prevede che il complesso sia riservato ai soli residenti, mentre tutti gli altri sono esiliati al loro destino nelle gelide rovine di Seoul. È l’inizio di un processo in cui la patina di un ordine civilizzato viene eliminata e inizia a prevalere un’etica caotica, da ‘cane mangia cane’.

Presumiamo sempre che le conseguenze di questo terremoto serviranno da terreno fertile per un ritorno alla barbarie e alla sopravvivenza del più forte. Um Tae-hwa porta avanti uno scenario prevedibile con abilità, mantenendo lo slancio narrativo, mettendo i suoi personaggi alla prova con dilemmi morali impossibili e inserendo nuovi colpi di scena.

Una spruzzata di flashback che approfondiscono il passato dei protagonisti mantiene alto l’interesse e la prima parte di Concrete Utopia sembra quadi infusa della comicità di una produzione tipica di Joe Dante o Roger Corman, ma l’atmosfera si trasforma in qualcosa di più cupo e crudele quando la realtà si fa strada.

Come detto, Um Tae-hwa riesce a gestire con successo il cambio di marcia con alcuni sorprendenti momenti di spargimento di sangue, trovando anche profondità con alcuni individui che si confrontano con le proprie inadeguatezze.

Il direttore della fotografia Cho Hyoung-rae è al servizio della storia: i toni grigio cenere di una Seoul in rovina contrastano con la luce del giorno dei flashback o con il caldo bagliore della sicurezza dei singoli appartamenti. Lee Byung-Hun guida un cast solido, investendo il suo personaggio sempre più psicotico con una determinazione spietata e inflessibile, mentre Park Bo-young e Park Seo-jun conquistano la simpatia dello spettatore nei panni di una coppia che deve affrontare eventi che fanno emergere il meglio e il peggio di loro.

I personaggi ben disegnati, la trama intelligente e il commento sociale in una storia di orgoglio e possesso contribuiscono così a tratteggiare un’opera solo apparentemente scontato.

Di seguito trovate il full trailer internazionale di Concrete Utopia: