Home » Cinema » Sci-Fi & Fantasy » Dossier: Dark City e Matrix, le similitudini vanno ben più a fondo della trama

Titolo originale: Dark City , uscita: 27-02-1998. Budget: $27,000,000. Regista: Alex Proyas.

Dossier: Dark City e Matrix, le similitudini vanno ben più a fondo della trama

15/08/2022 news di Marco Tedesco

A parlare dei due film è l'esperto di VFX Peter Doyle, al lavoro su entrambi i titoli

dark city 1998 e matrix 1999

Il film Dark City di Alex Proyas del 1998 è stato, almeno concettualmente, la prima parte della trilogia di Matrix. Ma non quella che conosciamo firmata Wachowski. La seconda parte fu effettivamente il primo Matrix, uscito negli USA il 31 marzo 1999, mentre l’atto conclusivo fu eXistenZ di David Cronenberg, distribuito nei cinema il 23 aprile di quello stesso anno.

Tutti e tre i film trattano di pericolose macchine senzienti in grado di cancellare il senso di identità di una persona e privarla del suo ‘potere’. In tutti e tre i film, queste macchine sono supervisionate da una forza malevola: sono gestite da alieni imperscrutabili in Dark City, da insidiose I.A. in Matrix e da progettisti di videogiochi senza scrupoli in eXistenZ. I tre film trattano parimenti la nozione cartesiana di ‘manipolazione dell’esistenza’ che cerca di distrarre la vittima prescelta dalla Verità del mondo. E ognuno di questi tre titoli è divenuto un classico.

Matrix, distribuito dalla Warner Bros. nel marzo del 1999, non era destinato ad essere il successo che si rivelò poi; i blockbuster previsti per quell’anno erano infatti Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma, Austin Powers: La spia che ci provava, Toy Story 2 e La mummia. Matrix fu solo uno dei numerosi campioni di incassi inaspettati di quell’anno, al pari di Il sesto senso e The Blair Witch Project.

dark city film 1998Il film degli allora fratelli Wachowski colse il mondo di sorpresa (il loro precedente lavoro, Bound – Torbido inganno del 1996, era stato un modesto successo di critica) e il linguaggio del cinema d’azione cambiò per quasi un decennio. Il “bullet time” iniziò a comparire in altri film e i cyber-thriller dai toni cupi divennero la regola.

Eppure, ai cinefili più attenti era già allora sembrato lampante che molti dei temi e l’aspetto visivo di Matrix erano già stati utilizzati, probabilmente con maggiore efficacia, in Dark City. Quegli stessi ‘nerd’ che, una volta che il film dei Wachowski divenne incredibilmente popolare fra le masse, cominciarono a far notare David Cronenberg aveva affrontato proprio quegli stessi concetti, ma meglio.

Al di là dell’indispettimento intellettuale di questa parte di fruitori più attenti (e ricordiamo che i Social Media non esistevano ancora), si può affrontare con maggiore calma l’evidente legame tra Dark City e Matrix, che si estende ben oltre le discussioni da bar di fine anni ’90.

Forse non tutti sanno infatti che molti tecnici dei VFX di Dark City contribuirono a creare anche il look del coevo Matrix. 

La palette cromatica

L’aspetto visivo di Dark City è unico. È una miscela di tutti i paesaggi urbani cupi della storia del cinema, presentati come una costruzione artificiale ai personaggi principali, così come le città stesse diventano costruzioni artificiali per il pubblico. Non è mai giorno. Quando l’orologio suona la mezzanotte, ogni singolo cittadino della città si addormenta e centinaia di misteriose figure non umane vestite di neri cappotti appaiono dall’ombra, fanno a ciascuno degli umani addormentati una misteriosa iniezione medicinale nel cervello e usano i loro poteri mentali di alterazione della realtà per ‘riorganizzare’ stanze ed edifici. Quando la gente si risveglia, ha una nuova identità e nessun ricordo della vita precedente. Per i protagonisti di Dark City, tutto il mondo è un palcoscenico e tutti gli uomini e le donne sono solo attori.

Matrix 1999 -5Matrix si svolge in quello che apparentemente è il ‘mondo reale’, ma che in realtà è una complicata simulazione che viene alimentata direttamente nei cervelli umani da una I.A. che si estende su tutto il mondo e che, in un lontano futuro, ha schiavizzato l’umanità in complesse capsule di Realtà Virtuale. Quando i personaggi riescono a fuggire dal Matrix – il soprannome che hanno dato alla simulazione – si risvegliano in una cupa distopia in cui la superficie della Terra è stata conquistata da una popolazione di robot senzienti e gli esseri umani sono stati costretti a nascondersi sottoterra.

Due distopie. Una urbana, l’altra post-apocalittica. Entrambe prevedono figure salvifiche (Rufus Sewell in Dark City, Keanu Reeves in Matrix) che alla fine emergeranno dall’illusionw e combatteranno contro i loro manipolatori per distruggere la simulazione.

In un’intervista rilasciata a VFX Blog, il colorista di VFX Peter Doyle ha illustrato molte delle somiglianze visive tra i due film, poiché effettivamente lavorò su entrambi. Il tecnico lavora alla Technicolor e il suo compito è quello di manipolare artisticamente la ‘temperatura’ del colore (in collaborazione con il direttore della fotografia) per dare a ciascuna opera una tavolozza cromatica unica.

Nell’intervista, Peter Doyle parlava della collaborazione con il regista dei VFX di Matrix John Gaeta e di come insieme inventarono il look del film:

Conoscevo John da un lavoro precedente in Massachusetts [a L’eliminatore – Eraser] e ricordo di essermi seduto con [Lana] e [Lilly] dopo che era appena stato fatto vedere loro Dark City. Perché quando vennero in città con Barrie Osborne, il produttore di Matrix, Dark City non era ancora uscito nei cinema, quindi fu organizzato in modo che potessero dargli un’occhiata. E poi tutti si misero a ridere, rendendosi conto che stavano per fare di nuovo Dark City, ma con il titolo Matrix.

dark city 1998 filmSi scatenò il ‘panico da plagio’?

Pare che non ci furono attimi di panico, ma è appurato che i Wachowski videro Dark City mentre stavano già lavorando a Matrix. Molti tecnici non videro in questa ‘coincidenza’ alcun tipo di conflitto, poiché all’epoca erano in pochissimi a lavorare su quel particolare tipo di film ed era inevitabile quindi che i due film finissero per condividere degli specialisti.

Spiegava Peter Doyle:

Certamente questo rapporto stretto c’era, e alcuni della troupe avevano già lavorato con loro in precedenza. Anche Sally Goldberg, che contribuì molto alle animazioni e alla computer grafica, aveva lavorato con me nel Massachusetts, con John Gaeta e il resto del team [di L’eliminatore – Eraser]. All’epoca l’industria era molto piccola. Credo che ci fossero 20 licenze Cineon [uno dei primi sistemi di film digitali basati su computer] nel mondo.

Non ci risulta che Lana e Lilly Wachowski abbiano mai apertamente commentato le similitudini tra Matrix e Dark City.

Di seguito trovate una scena cult di Dark City:

Fonte: /Film