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Dossier: Hellraiser – Lament, il sequel mai realizzato che avrebbe potuto risollevare il franchise

26/03/2025 news di Stella Delmattino

Il progetto era stato affidato allo sceneggiatore Peter Briggs

hellraiser deader film pinhead

Solo i fan più appassionati del cinema horror sanno che esistono ben 11 film della saga di Hellraiser. Tutto ha avuto inizio nel 1987, quando Clive Barker scrisse e diresse il primo Hellraiser, tratto dal suo racconto Schiavi dell’inferno (The Hellbound Heart). Il film ruotava attorno a un misterioso cubo — la Lament Configuration — che, una volta risolto, evocava un’orda di terrificanti Cenobiti provenienti da una dimensione parallela. Questi esseri non-morti, sadomasochisti per definizione, infliggevano torture estreme ai loro evocatori, ma per loro il dolore era indistinguibile dal piacere: la sofferenza come esperienza erotica definitiva.

Nel 1988 arrivò Hellbound: Hellraiser II – Prigionieri dell’Inferno, diretto da Tony Randel, che portò le ossessioni sessuali del primo capitolo in territori ancora più surreali. Gran parte del film è ambientata in un Inferno labirintico dominato da un obelisco senziente di dimensioni colossali chiamato Leviatano.

Il terzo film, Hellraiser III: Inferno sulla Terra, diretto da Anthony Hickox, era una produzione americana più convenzionale, in cui Pinhead (Doug Bradley) cercava di fuggire dall’Inferno per commettere omicidi sulla Terra, seguendo dinamiche da slasher movie (non è il migliore della serie). Il quarto capitolo cinematografico, Hellraiser – La stirpe maledetta del 1996, ebbe una produzione così travagliata che fu accreditato ad Alan Smithee; in realtà fu diretto dallo specialista di effetti visivi Kevin Yagher.

hellraiser pinhead 1987 filmDa quel momento, il franchise passò al mercato direct-to-video, generando una serie di sequel a basso budget, quasi tutti mediocri. Ma, secondo molti, uno di questi sequel avrebbe potuto essere molto interessante. Si tratta di Hellraiser: Lament, una sceneggiatura mai realizzata scritta da Peter Briggs (Hellboy, 2004), che ha raccontato tutto in un’intervista del 2021 a Bloody Disgusting.

Peter Briggs e l’idea di Hellraiser: Lament

Durante l’intervista, Briggs ha spiegato di essere stato contattato per lavorare a un nuovo Hellraiser subito dopo il successo di Freddy vs. Jason (2003), per cui aveva scritto una sceneggiatura mai utilizzata. All’epoca, l’ultimo film della saga era Hellraiser: Hellseeker del 2002. Briggs era già noto a Hollywood per aver scritto un draft iniziale di Alien vs. Predator nel 1991, progetto rimasto nel ‘development hell’ per anni e realizzato solo nel 2004 (senza però dargli credito ufficiale).

A contattare Briggs fu la Miramax, che all’epoca deteneva i diritti del franchise. La richiesta fu di scrivere un trattamento del film, e Briggs consegnò un documento di 15 pagine intitolato Hellraiser: Lament. Il film avrebbe dovuto continuare direttamente gli eventi di La stirpe maledetta, ignorando i due sequel direct-to-video successivi. Come La stirpe maledetta, Lament sarebbe stato ambientato in due epoche diverse, il presente e il lontano passato.

L’idea centrale? I Cenobiti, troppo zelanti nelle loro torture, sono ora prigionieri all’Inferno. Un flashback mostra un gruppo di minatori nel 1750 che estrae un misterioso metallo da montagne remote del neonato territorio degli Stati Uniti: si tratta di frammenti di Leviatano, recuperati direttamente dall’Inferno. Quel metallo diventerà il fondamento di una cittadina chiamata Lament. A guidare i lavori c’è il Duc de L’Isle, personaggio già visto proprio in La stirpe maledetta (interpretato da Mickey Cottrell).

Il presente: radiazioni, portali infernali e nuove ossessioni

Nel presente, Briggs introduceva una serie di nuovi personaggi, tra cui una teenager tormentata e uno scienziato di nome Gardiner, ossessionato dal BDSM. Lo scienziato scopre un frammento di Leviatano sepolto e lo sottopone a radiazioni, aprendo accidentalmente un portale verso l’Inferno e liberando Pinhead dalla sua prigionia. Il portale può essere chiuso, ma Gardiner rivela che le sue ricerche sul metallo di Lament erano in realtà mirate a studiare come accedere all’Inferno. Questa idea dell’ossessione come veicolo verso l’Inferno era già stata introdotta in Hellrasier II.

hellraiser II pinheadOgni personaggio avrebbe avuto motivazioni diverse per aprire o chiudere il portale, culminando in uno scontro finale tra Pinhead e Angelique, la demone Cenobita introdotta in La stirpe maledetta.

Briggs ha ammesso di non essere stato un esperto della saga quando iniziò a scrivere, ma che preparò con grande dedizione:

“Ricordo che all’epoca comprai tutto quello che riuscivo a trovare su Hellraiser. Leggevo i fumetti delle Wachowski, guardavo tutti i film che mi ero perso. […] Non mi definirei un esperto, ma ogni volta che qualcuno mi affida un progetto, cerco di imparare tutto quello che posso per rispettare la continuità narrativa.”

Un sogno infranto per motivi di budget

Purtroppo, Lament non fu mai realizzato. Briggs spiegò che il budget delle pellicole direct-to-video si aggirava sui 2 milioni di dollari, troppo poco per rappresentare adeguatamente le scene ambientate nel passato e nell’Inferno. Così il progetto venne abbandonato. Al suo posto, il settimo film della saga fu l’anonimo Hellraiser: Deader (2005), decisamente più economico e dimenticabile.

Da quanto si sa, Hellraiser: Lament avrebbe potuto essere il sequel più affascinante e ambizioso dell’intero franchise — e la sua mancata realizzazione resta una delle occasioni più mancate della saga horror.

Di seguito trovate il trailer del primo Hellraiser del 1987: