Titolo originale: Men in Black , uscita: 02-07-1997. Budget: $90,000,000. Regista: Barry Sonnenfeld.
Dossier: Men in Black (1997), quando il test screening stravolge il film (in sala di montaggio)
16/08/2022 news di Redazione Il Cineocchio
La reazione del pubblico all'iniziale proiezione di prova determinò grossi cambiamenti 'in corsa' alla primissima versione del film di Barry Sonnenfeld
Il mese scorso si è celebrato il 25° anniversario dell’uscita nei cinema di Men in Black, uno dei film fanta-avventurosi più popolari nella storia recente dei blockbuster. Ha infatti non soltanto determinato la nascita di un’importante franchise di genere, ma ha anche dimostrato che la sci-fi e la buddy comedy potevano coesistere senza problemi. Ha fatto inoltre progredire l’industria per quanto riguarda il connubio tra effetti speciali visivi e pratici e ha contribuito a spingere una stella nascente di Hollywood come Will Smith.
Eppure, quel primo film avrebbe potuto prendere una strada molto diversa, che forse ne avrebbe pregiudicato il successo.
Non solo la prima sceneggiatura di Men in Black era molto diversa, ma alla fine vennero addirittura apportate delle modifiche per eliminare un’intera sottotrama dal montaggio finale. Difficile per qualsiasi spettatore rendersene conto, ma quelli che hanno partecipato attivamente alla sua realizzazione ricordano ancora benissimo come il film venne stravolto in modo piuttosto drastico rispetto alla primissima versione voluta dallo studio.
La trama originale di Men in Black
La prima versione di Men in Black contemplava un conflitto completamente diverso al centro della storia: una vera e propria guerra intergalattica, che guidava la narrazione ed era quindi un elemento cruciale per la struttura dell’intero film.
Durante una intervista al blog Monster Legacy, il regista Barry Sonnenfeld raccontava:
Nella sceneggiatura originale di Men in Black, due fazioni in guerra – i Baltiani e gli Arquilliani – si contendevano questa galassia molto piccola. E questa terza razza, la razza dei Bug di Edgar, si intrometteva per rubare questa galassia e mantenere viva la guerra tra gli Arquilliani e i Baltiani, perché finché la guerra fosse continuata la razza degli Insetti avrebbe potuto banchettare con la carneficina di entrambe le parti.
Forse ricorderete la trama della versione finale di Men in Black, in cui i Bug danno la caccia a una minuscola galassia che si trovava ‘sulla Cintura di Orione’: Orione che no nera altri che un gatto con un collare molto particolare.
Tuttavia, la versione originaria avrebbe messo la Terra in un pericolo ancora più grande, in quanto ‘intrappolata’ tra queste fazioni in lotta. Una guerra a cui i peraltro i Men in Black avrebbero potuto trovarsi impreparati, anche prima che un terzo gruppo di ‘estremisti’ avesse tentato di gettare benzina sul fuoco.
Ma perché questa sottotrama venne stravolta fino a diventare poco più di un paio di fugaci camei?
La proiezione di prova
Tutto sembrava orma scritto, almeno fino al primo test screening col pubblico, che mostrò in anteprima a un pubblico selezionato il primo montaggio di Men in Black.
Il guru dei VFX Eric Brevig, parlato con VFXBlog, ha ricordato quella proiezione di prova:
Successe che la trama originale di MIB venne modificata in modo significativo dopo la prima proiezione di prova per il pubblico. Inizialmente, il film che avevamo girato prevedeva due pianeti alieni in guerra, razze aliene che si scontravano ai lati opposti della Terra, e la Terra si trovava al centro del loro fuoco incrociato.
Erano stati previsti due nomi diversi per le diverse razze e non le avremmo mai effettivamente viste, ma se ne sarebbe parlava spesso nel quartier generale dei Men in Black, dove c’era un grande schermo a forma di uovo che conteneva tutte le informazioni si questa guerra. C’erano dei diagrammi che cercavano di spiegare quando un’astronave si trovava qui e l’altra là, e qui c’era la Terra. Era molto complicato e il pubblico non riusciva a seguirlo.
Insomma, troppi nomi e personaggi venivano introdotti a ritmo serrato nella prima versione di Men in Black. Inoltre, era probabilmente complicato capire se i Baltiani sarebbero stati ‘cattivi’ e se i MIB avrebbero dovuto agire anche contro di loro. Così, lo studio decise di correre ai ripari in post-produzione.
Cambiamenti clou in sala di montaggio
Una volta che il film entrò in fase di post-produzione, innumerevoli scene vennero rimontate o modificate. C’è un esempio specifico che è rimasto nella versione arrivata nei cinema, a dimostrazione del modo geniale in cui i montatori di Men in Black lavorarono.
La sequenza incriminata coinvolge due alieni seduti in una tavola calda che hanno un incontro piuttosto teso; si tratta del Signor Rosenburg e di un personaggio senza nome interpretato da Carel Struycken, accreditato come Arquilliano (proprio come Rosenburg). I due parlano in una lingua extraterrestre (con sottotitoli). Ma questa scena non venne mai girata con gli attori che parlano in un dialetto alieno fittizio, bensì in inglese.
Nella sceneggiatura originale di MIB, questi due personaggi si incontravano in veste di ambasciatori di specie diverse. È chiaro che qualsiasi cosa stessero dicendosi venne doppiata e sostituita in modo da adattarsi al resto del film che stava prendendo forma. Anche se non sapremo mai le loro parole esatte, ci sono prove che lo script originale aveva previsto il loro omicidio per mano dei Bug. I dialoghi ritrovati della prima stesura includevano menzioni ai due ambasciatori.
Indipendentemente dal risultato, si tratta di un uso brillante delle riprese a disposizione dei montatori e, se si guarda attentamente il labiale, si può leggere ancora il primo dialogo registrato.
Le creature aliene coinvolte in questo conflitto si trovano ancora nel film, il che suggerisce che i resti della trama originale sono riusciti a sopravvivere. I Bug, che volevano trarre vantaggio dal caos e dallo spargimento di sangue dovuto alla guerra, continuano a essere il principale antagonista di Men in Black, in gran parte sotto forma del contadino impersonato da Vincent D’onofrio.
Anche gli Arquilliani sono riusciti a entrare nel montaggio finale di Men in Black. Anche se in un ruolo ridotto, si tratta dei piccoli alieni che utilizza tute robotiche umanoidi per camuffarsi alla luce del sole. È un Arquilliano morente, il Signor Rosenburg, a regalare agli Agenti K (Tommy Lee Jones) e J la conoscenza di come trovare la galassia a cui i Bug stanno dando la caccia. Fa persino riferimento alla possibilità di prevenire una guerra, un frammento della narrazione che – come abbiamo visto – non è mai stato inserito nel montaggio finale di MIB.
Come già accennato, l’amico che incontra nella sequenza della tavola calda è rimasto un Arquilliano, anche se per un errore di montaggio è stata lasciata nel film una battuta obsoleta. Durante la sequenza dell’obitorio, la struttura scheletrica molto particolare del personaggio viene menzionata dall’impresaria delle pompe funebri Laurel (Linda Fiorentino). In teoria, avrebbe dovuto renderlo una specie diversa da quella del Signor Rosenburg. Naturalmente, originariamente, si pensava che provenisse effettivamente da un altro pianeta.
L’esistenza dei Baltiani è invece un po’ più difficile da individuare. Chi ha prestato molta attenzione durante Men In Black può vedere la prova di un primo incontro tra l’umanità e una specie aliena. Il loro aspetto imita lo stereotipo classico dell’extraterrestre, un umanoide con arti e lineamenti allungati. Si tratta in realtà di un Baltian0, l’unica apparizione di questa specie nel franchise (per ora).
Come sarebbe stato Men in Black senza le correzioni?
Se Men in Black fosse rimasto fedele alla prima versione, è lecito affermare che l’intero film si sarebbe sviluppato in modo piuttosto diverso da come lo conosciamo. Forse, con un altro conflitto da affrontare, ci sarebbe stato meno tempo per apprezzare l’intensa interazione tra i personaggi.
In effetti, con una maggiore attenzione verso scontri fantascientifici e sugli alieni, la componente umana del rapporto tra K e J non avrebbe avuto l’opportunità di svilupparsi come vero fulcro del film.
In ogni caso, non c’è davvero modo di dire quale sarebbe stato l’impatto sul franchise se la sceneggiatura originale fosse rimasta intatta.
Detto questo, le temute proiezioni di prova possono – a volte – fare davvero la differenza. Una sola visione di Men In Black ha cambiato tutto.
Il trailer di Men in Black:
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Fonte: DofG