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Voto: 4/10 Titolo originale: Spawn , uscita: 31-07-1997. Budget: $40,000,000. Regista: Mark A.Z. Dippé.

Dossier: Spawn (1997) di Mark A.Z. Dippé, scendere all’Inferno dei cinecomic (e restarci)

31/03/2023 recensione film di Marco Tedesco

Michael Jai White e John Leguizamo erano i protagonisti di un film tanto ambizioso nelle intenzioni quanto tremendo nel risultato

spawn film 1997

Probabilmente non tutti lo sapranno (e ben poco importa in fondo), Mark Dippè ha fatto il suo debutto alla regia nel 1997 con il cinecomic Spawn. E per chi avesse avuto modo di ascoltarla, nella traccia del commento audio sul DVD si presenta suggerendo: “Potete dare la colpa a me!“. Un approccio modesto, e onesto (la sua carriera nacque e morì qui sostanzialmente).

Ascoltare un commento audio su un film come Spawn è comunque interessante. Ci ricorda una cosa che dovremmo dare per scontata, ma che tendiamo a ‘perdere di vista’ quando la nostra pazienza viene messa a dura prova durante la visione. E cioè che nessuno si propone a monte di realizzare un ‘brutto’ film.

Ascoltando il team che ha realizzato Spawn mentre parla del film, è chiaro come tutti abbiano puntato al massimo, e non è certo un’opera che fallisce per mancanza di ambizione. Si può discutere del risultato finale quanto si vuole, ma gli addetti ci tenevano davvero a quello che stavano facendo.

Detto questo, l’empatia deve in questa sede passare necessariamente in secondo piano. Spawn è un film di una pochezza sconcertante.

Spawn.jpgIl suo creatore Todd McFarlane ha sviluppato il fumetto di Spawn dopo aver lasciato la Marvel, dove si era fatto apprezzare scrivendo e disegnando i fumetti di Spider-Man. Pubblicò quindi il primo numero di Spawn (astutamente intitolato in modo tale da essere collocato in prossimità degli albi di Spider-Man con cui si era fatto conoscere, ma appena prima di esso, sugli scaffali delle fumetterie) nel 1992. L’esordio fu un grande successo e ne seguirono abbastanza presto un adattamento hollywoodiano ad alto budget e una versione a cartoni animati.

Todd McFarlane, che iniziò a pubblicare i fumetti di Spawn come parte della neonata Image Comics (da lui fondata assieme ad altri artisti insoddisfatti di lavorare per editori di fumetti più grandi), scelse di realizzare il film di Spawn con la New Line Cinema, un accordo che gli garantì meno soldi rispetto a uno studio più grande, ma gli permise un maggiore controllo creativo.

Mark Dippè, che aveva un background negli effetti speciali, avrebbe lavorato con lo sceneggiatore Alan B. McElroy per ideare la storia dell’adattamento.

Al Simmons (Michael Jai White), un mercenario, viene incastrato e ucciso dal suo stesso team su richiesta di un potente demone. Quest’ultimo ha bisogno di lui per guidare il suo esercito fuori dall’Inferno in una guerra contro i buoni. O qualcosa del genere.

Ad ogni modo, Simmons torna intanto sulla Terra, dove dovrebbe imparare a diventare un grande guerriero demoniaco, ma un tizio misterioso gli insegna a diventare il buon Spawn, un ricettacolo di grande potere e grande tristezza in costume da non-morto. Combatte quindi contro un mostro ingannatore chiamato il Clown (John Leguizamo) che non è un vero pagliaccio, ma che in una scena si mette un costume da John Wayne Gacy per la festa di compleanno di un bambino. Poi deve correre a salvare la sua famiglia e uccidere il potente demone dell’Inferno.

Potrebbe sembrare una trama stravagante e tremenda – e lo è – ma vale la pena di ricordare com’erano generalmente i film tratti dai fumetti nel 1997.

Quello stesso anno erano usciti Batman & Robin di Joel Schumacher e Steel con Shaquille O’Neil. Anche Men In Black si basava su un fumetto, anche se pochi lo sanno. Pertanto, è abbastanza evidente come praticamente nessuno a Hollywood avesse idea di cosa stesse facendo quando si trattava di portare al cinema delle storie disegnate.

Ci sono molte piccole cose che rendono Spawn terribile, ma ce n’è una che spicca. Spawn è un film di effetti speciali, ma un buon numero di essi sono tutt’altro che buoni. Alcuni sono decisamente orribili. Però, quando sono buoni, sono davvero impressionanti, come quando Simmons spunta per la prima volta con il suo costume da Spawn (ben realizzato, anche se ‘strano’). Il più delle volte, però, si tratta del risultato di una computer grafica molto precoce, sebbene in un’epoca in cui altri film stavano iniziando a fare le cose per bene.

Michael Jai White in Spawn (1997)Se guardiamo infatti ad altri titoli del periodo, Spawn visivamente è alquanto discutibile. I già citati Batman & Robin e MIB usavano parimenti sia effetti pratici che in CGI, che tuttavia tenevano botta.

È utile anche considerare un’opera come Jumanji, che aveva un budget leggermente superiore a quello di Spawn ma era uscito un paio di anni prima, e che mai aveva offerto l’aspetto scadente che spesso ha invece Spawn.

Prendiamo il potente demone Malebolgia. Ha un aspetto così poco convincente che il leggendario gioco per SEGA Mega Drive Altered Beast gli lanciò contro dei pixel e lo fischiò la sera della prima. Se guardate bene, la sua bocca non si muove nemmeno a tempo nei dialoghi. La sequenza del combattimento infernale alla fine del film, dove Spawn ha la sua grande resa dei conti con la creatura, deve essere vista per essere creduta. Ma chi se ne frega se ci credete? Basta non fare l’errore di vederla …

Ad ogni modo, la cosa peggiore di Spawn, peggio degli effetti spesso scadenti e della storia frustrante, sia il Clown di John Leguizamo.

Fa quello che può con il ruolo, che interpreta accovacciandosi per rendere il Clown basso e robusto. È una sorta di piccola teiera. L’aspetto del Clown è quello tipico di un horror a basso costo, ma in una scena ha occhi da cartone animato che spuntano dalla testa, un effetto che sarebbe stato più adatto al The Mask di Jim Carrey.

Tuttavia, anche quando il Clown ha un aspetto ‘normalmente’ malvagio, non riesce a incutere mai timore. Non si capisce nemmeno bene perché Spawn non gli stacchi subito la testa. Nelle scene in cui cerca di ingannare il protagonista facendogli credere di essere un suo alleato, è comunque abbastanza irritante da non far credere che Spawn, un tipo perennemente scontroso, non lo decapiterebbe pur di silenziarlo.

In una sequenza il Clown si trasforma in un mostro gigante che assomiglia un po’ a una versione sinistra del Randall di Monsters & Co. La versione mostruosa del Clown è in realtà piuttosto bella e l’effetto di morphing è uno dei rari sforzi che vanno a segno, ma la sequenza d’azione che segue si esaurisce in modo irrilevante. Alla fine, dopo aver inseguito Spawn, quest’ultimo trasforma magicamente il suo mantello in un bozzolo protettivo.

spawn film 1997 clownIn un’altra scena, il Clown di John Leguizamo si toglie le mutande e ci mostra una macchia fresca e striata e fa una battutaccia. Non è chiaro come il pubblico dovrebbe reagire. A quale livello avrebbe dovuto colpire? Divertente? Provocatoria? Oltraggiosa? Stupida? Qualcuno l’ha scritta, è stata approvato a tutti i livelli e poi è stato filmato e ha superato il montaggio finale.

Il film è costantemente improntato a un’atmosfera orrorifica e cool, ma si è scelto di inserire a un certo punto una battuta sulle mutande ‘sgommate’ di un clown demoniaco. Una sceneggiatura che ha pochissima presa sul tono da dare al tutto.

In Spawn ci sono anche delle battute sulle scoregge, ma non fanno ridere. Un’impresa davvero improba riuscirci. Le persone ridono dei peti da quando il primo peto si è insinuato tra le natiche di un uomo delle caverne. I rumori corporali ci fanno ridere in modo primitivo. Includendo flatulenze che non fanno ridere, sono riusciti a sovvertire il nucleo stesso della programmazione umana. Un bel successo.

Si potrebbe aggiungere che molti dialoghi sono scadenti o che compare un Martin Sheen dall’aria sconcertata che sfoggia una barbetta improbabile. Il suo personaggio lavora in combutta con le forze del male, così come, si sospetta, il suo agente (Spawn arrivò appena un anno dopo l’apparizione dell’attore nel film televisivo de Il mio amico Alf, un sequel tardivo dell’amata sitcom).

Poi ci sono le parti col voice over, che sono un vero disastro e sembrano essere presenti solamente per dire allo spettatore cosa sta succedendo invece di dare un senso alla storia. Si tratta di intermezzi occasionali, probabilmente adattati dal diario di poesie di un adolescente angosciata e melodrammatica, che spiegano come la ‘vignetta’ successiva sia in qualche modo parte della trama.

spawn film 1997 sheenMa insomma, c’è qualcosa da salvare in Spawn?

Al botteghino americano raccolse una cifra sorprendente, 55 milioni di dollari, anche se con un budget di 45 milioni di dollari può essere descritto al massimo come un successo modesto.

Ricevette addirittura alcune recensioni positive, tra cui quella del noto critico Roger Ebert, quindi a quanto pare qualcosa di interessante deve esserci in fondo. Forse la colonna sonora? La OST in effetti è apprezzabile (ci sono Korn, Marilyn Manson e Silverchiar tra gli altri).

Spawn, il personaggio, ha un aspetto fantastico per gran parte del film, quindi forse anche questo. Tuttavia, è tratteggiato in maniera esilissima. Anche quando è Al Simmons, è solo un mercenario duro e scontroso dalla morale ferrea, che ama la sua famiglia e nulla più. Non c’è un membro della squadra degli Expendables di Sylvester Stallone che abbia meno personalità dell’eroe al centro di questo film. L’unica altra cosa che sappiamo di Al Simmons è che ha un piccolo e soffice cagnolino chiamato Spaz. Bah.

E tutto questo sorvolando brutalmente sulle pochissime affinità col ricco materiale di partenza.

Insomma, nonostante i 25 anni sul groppone, forse abbiamo trovato un film che nessuno potrebbe mai rivalutare. In attesa di essere smentiti, stiamo alla finestra per il nuovo adattamento di Todd McFarlane, di cui si parla da tempo ma che stenta a prendere il largo.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Spawn: