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Voto: 4.5/10 Titolo originale: Turistas , uscita: 01-12-2006. Budget: $10,000,000. Regista: John Stockwell.

Dossier: Turistas (2006) paese esotico che vai, usanza gore che trovi

07/07/2024 recensione film di Gioia Majuna

Gli incauti Josh Duhamel, Olivia Wilde e Melissa George erano al centro di un torture porn poco inventivo e girato con superficialità

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Dal visionario regista che aveva portato Kate Bosworth a cimentarsi nel surf in Blue Crush (2002) e Jessica Alba a immergersi pericolosamente in Trappola in fondo al mare (2005), nel 2006 arrivava nei cinema un’altra storia firmata John Stockwell di adolescenti in bikini che cercavano emozioni forte in un paese ‘esotico’.

Uscito in Italia come Turistas (ma conosciuto anche come Paradise Lost), giungeva un po’ troppo in ritardo per salire sul carro vincente del sottogenere – allora trendy – del torture porn (comunque ravvivato poco tempo dopo con l’arrivo dell’atteso sequel Hostel II), ma offre ragazze avvenenti e vestite in modo succinto gettate in una situazione di modesto pericolo, condita con dosi di gore gratuito e qualche sprazzo di divertentimento.

Incontriamo i nostri protagonisti su un autobus in corsa, che sta sterzando pericolosamente lungo una strada secondaria brasiliana; a bordo ci sono i fratelli americani Alex (Josh Duhamel) e Bea (Olivia Wilde) e la sua migliore amica monella Amy (Beau Garrett); i turisti inglesi Finn (Desmond Askew) e Max (Liam Kuller) e la backpacker solitaria Pru (Melissa George).

Turistas (2006) film posterQuando l’autista affronta una curva un po’ troppo bruscamente, il mezzo traballa sull’orla di un precipizio, dando a tutti il tempo di saltare fuori prima che il bus precipiti giù dalla scarpata in un’acrobazia dall’aspetto leggermente costoso (segue la battuta migliore di Turistas: “Ehi autista! Fai schifo a guidare gli autobus!”).

Piuttosto che aspettare dieci ore per il successivo mezzo di trasporto (nemmeno troppo considerati i tempi delle nostre Ferrovie dello Stato …), la ciurma di ragazzotti opta per recarsi a bisbocciare in un bar sulla vicina spiaggia e si risveglia dopo una notte di bagordi per scoprire di essere stati bellamente ripuliti dai ladri.

L’amichevole Kiko (Agles Steib) si offre allora di guidarli fino alla casa di suo zio, dove potranno trovare un modo per tornare alla civiltà. O ALMENO COSÌ PENSANO! Si … più o meno.

Turistas inizia in modo abbastanza promettente; le sexy teenager non perdono tempo a spogliarsi e restare in bikini (la battuta “Ti dispiace se mi metto in topless?” arriva dopo pochi minuti) e l’ambientazione lussureggiante del Brasile garantisce certamente uno sfondo colorato, anche se, diciamocelo, bisognerebbe impegnarsi davvero tanto per farlo sembrare brutto.

Il chiringuito sulla spiaggia è popolato da un bel po’ di señoritas e sembra davvero un modo piacevole di passare la serata (complimenti anche a chi ha creato l’effetto speciale allucinogen0 – l’FX più vicino a ricreare gli ‘occhialini da birra’ mai visto).

Purtroppo, i nostri turisti terrorizzati sono un po’ bidimensionali per costruire un’ambientazione interessante; un insieme di attori provenienti da soap come Hollyoaks, Grange Hill, Home & Away e The OC, il talento non era tra le doti richieste in fase di casting.

E se Hostel rendeva intenzionalmente antipatiche le sue vittime fin dall’inizio, i bamboccioni di Turistas sono troppo insipidi per suscitare una qualsiasi reazione da parte del pubblico. Si sente il desiderio di sangue e budella, ma non viene soddisfatto abbastanza in fretta.

Una volta che il cast è stato condotto come un agnello al macello – per gentile concessione di un cattivo dall’aspetto adeguatamente bruno – la situazione comincia a precipitare. Le scene di tortura, che consistono in alcuni interventi chirurgici amatoriali in casa, fanno sicuramente trasalire, ma John Stockwell non ha ovviamente l’immaginazione malata di un Eli Roth o di un Rob Zombie.

Turistas (2006) film horrorInoltre, quando i nostri saccopelisti scappano, la seguente fuga è così male illuminata e montata in modo frammentario che è quasi impossibile capire cosa sia successo (nota per il regista: se devi girare nel buio pesto e sotto la pioggia battente, dacci più di mezzo secondo per adeguare i nostri occhi …).

John Stockwell insiste persino nell’aggiungere scene subacquee del tutto inutili, che presumibilmente dovrebbero essere emozionanti e che forse lo sarebbero pure, se solo si riuscisse a capire chi sta inseguendo chi.

Insomma, Turistas è un horrorino estivo senza pretese, con poca inventiva e pochissimo altro da dire (l’odio per gli stranieri visti come ‘neo-colonialisti’ dalle popolazioni locali … maddai), a parte mostrare qualche scenario da sogno, qualche giovane e baldanzoso ‘davanzale’. Da notare che, nel florido (rispetto ad oggi) 2006, con un budget di 10 milioni di dollari ne portò a casa complessivamente meno di 14. Un dato che la direbbe già lunghissima da solo (il già citato Hostel II ne avrebbe racimolati quasi 37).

Di seguito trovate il trailer internazionale di Turistas: