[esclusivo] Intervista a Brian Yuzna, dalla pirateria ai nuovi film The Plastic Surgeon e The Pope
21/11/2016 news di Alessandro Gamma
Il regista di classici come The Dentist e Society ci ha parlato anche della censura (e di Rob Zombie) e ha attaccato Re-Animator: Evolution
Sceneggiatore, produttore e regista statunitense, Brian Yuzna è giustamente annoverato tra i creatori del relativamente moderno genere fantastic/horror dei primi anni ’90. C’è infatti lui dietro a pellicole di grandissimo impatto e spesso sovversive come Society – The Horror, Re-Animator 2, Necronomicon e The dentist.
Abbiamo avuto di incontrare Yuzna durante l’ultimo Festival di Sitges, dove partecipava in veste di giurato, parlando, tra le altre cose, anche del perchè è sparito dalla scene per un lungo periodo di tempo, della censura dell’MPAA e della scomparsa del cinema italiano di genere.
Penso di sapere perché, ma tel o chiedo ugualmente: dopo Amphibious 3D del 2010 sei un po’ sparito dalle scene, come mai?
Dopo aver creato la Fantastic Factory in Spagna, ero anche partner di un’altra società spagnola chiamata Amazing, e distribuivo film di genere in Spagna. Poi sono andato in Indonesia, a Giacarta, e sono diventato partner di una società chiamata Komodo Films con la quale avremmo realizzato film in quei luoghi. Sono rimasto in Indonesia due o tre anni e abbiamo fatto un paio di film, ma poi, mentre stavamo girando il secondo, Amphibious, è arrivata la crisi e tutti i finanziamenti per la nostra società sono crollati. Così, dopo aver terminato quella pellicola nel 2010 sono ritornato a Los Angeles, ma non si trovavano fondi per girare film da nessuna parte e in più avevo vissuto lontano da LA per 12 anni, quindi avevo perso i contatti che avevo lì. Il mercato era fermo, i soldi non c’erano e quindi ci sono voluti diversi anni per tornare a galla. C’è da dire che fare film è diventato comunque sempre più difficile.
Da un lato il mercato dei DVD è quasi scomparso, dall’altro lo streaming non ha ancora davvero iniziato a pagare. Inoltre, il pubblico si sta abituando ad avere film senza pagare. In certi paesi, come l’Indonesia o la Spagna, la pirateria è terribile e non puoi vendere DVD perché ci sono già i pirati che li vendono. Anche su Internet sono diventati gratuiti e la gente non vuole pagare per il VOD e ci sono tantissimi prodotti sul mercato, tra film, videogiochi ecc. A meno che non si tratti un film grande, che esca nei cinema, è difficilissimo ottenere i finanziamenti, perché non puoi mostrare come l’investitore riavrà i suoi soldi. Negli anni ’80 e ’90 io ero in grado di proporre un budget e mostrare come sarebbe stato venduto il film in Spagna, Italia, Francia o Giappone e potevano vedere i profitti. Ora in posti come l’Italia o la Spagna certi film non vendono per niente, zero. E i DVD sono morti. L’altra cosa è che i giovani registi ora possono girare un film con l’iPhone, che diventa così a bassissimo budget. Possono avere il final cut, ci sono programmi del computer che fanno montaggio e musiche e quindi fanno tutto da soli volendo.
Questo significa ci sono in giro migliaia di film. Molti sono brutti, ma ce ne sono in ogni caso tantissimi, girati davvero con due euro. In questo modo non tiri fuori nemmeno una retribuzione per te. Negli anni ’80 e ’90, e pure nei primi 2000, potevo guadagnarmi da vivere con la fee. Se il budget è così basso, non ne vale la pena, per uno della mia età almeno. Senza contare che senza pagare non puoi coinvolgere una troupe di professionisti. Un giovane può chiedere dei favori alle persone che conosce, ma io non posso chiedere favori ai vecchi amici! Inoltre, un altro motivo per cui sta diventando difficile lavorare è che sto diventando vecchio, e la gente non vuole lavorare con questo anziano signore! Quando ho cominciato io non avrei voluto lavorare con qualcuno che mi ricordava mio padre, volevo persone della mia età. in questi anni non è che abbia smesso di fare progetti, soltanto non ho avuto modo di trovare finanziamenti.
Ora però so che sei pronto a tornare con due nuovi film, I Walked with Zombies, i cui sarai produttore e The Plastic Surgeon, di cui sarai regista. Puoi dirmi qualcosa di questi progetti?
Si, ora forse ho trovato i finanziamenti e riuscirò a realizzare questi progetti. The Plastic Surgeon ricorda un po’ The Dentist. Il protagonista sarà Corbin Bernsen, che sarà anche partner nella produzione. Corbin, dopo aver partecipato a The Dentist, diventò molto interessato al genere, sia perché si era trovato a suo agio, sia perché i fan sono moltissimi e appassionati per questi film. Così di tanto in tanto ha continuato a chiamarmi per chiedermi di fare insieme un altro The Dentist. Il problema è che non siamo riusciti a comprare i diritti per girare il terzo capitolo, quindi alla fine abbiamo optato per qualcosa di simile, che avrà attrezzi strani e altre cose assurde!
I Walked with Zombies a mio parere invece è un twist molto divertente nel genere delle cose alla The Walking Dead. La sceneggiatura è molto valida e devo solo trovare qualcuno che lo diriga con un budget contenuto. Un altro progetto che sto sviluppando insieme a John Penney, lo sceneggiatore di Il Ritorno dei Morti Viventi 3, è l’adattamento di The Pope, che vede un seminarista lasciare i voti per diventare un killer di preti pedofili che va in giro vestito appunto da Papa. E’ una specie di storia delle origini come per i supereroi. Ne stiamo scrivendo anche una versione a fumetti. In Italia dovrebbe essere uscito il romanzo, per Gremese. E’ un soggetto interessante! E poi, naturalmente, sto cercando di realizzare un nuovo capitolo di Re-Animator.
A questo proposito, so che stanno girando Re-Animator: Evolution …
Quello è pirateria. Devi dire ai tuoi lettori che è un film completamente disonesto. Non ha niente a che fare con i film della saga. Non è un remake di niente. Stanno solo rubando il titolo. Non ci sono azioni legali in corso, perchè non puoi mettere il copyright su un titolo e in più stanno prendendo spunto dal racconto originale di H. P. Lovecraft. Ovviamente se utilizzeranno il siero verde o i medesimi caratteri per il poster lì entreranno in un campo che mi toccherebbe. Queste cose legali sono però molto costose. L’unica cosa che posso sperare è che i fan rigettino senza appello questo film per essere disonesto.
Negli ultimi anni sono esplose le serie televisive, anche di genere horror, come The Walking Dead, che hai citato prima. Ti capita di guardarle?
Ho guardato qualche episodio di The Walking Dead ed è ok. Ho visto qualcosa di American Horror Story. Non è che guardi molti di questi show in realtà. Però è un bene per gli amanti dell’horror che ci sia tutta questa offerta anche in TV.
Pensi che sia cambiato il modo in cui il pubblico si approccia all’horror oggi rispetto a quando hai cominciato a lavorare?
Beh, negli anni ’80 c’erano effetti speciali in latex e gomma e si girava su pellicola. Oggi è tutto effetti digitali e c’è Internet e la TV via cavo. Penso che ci sia molto più horror in giro di quanto ce ne fosse in quegli anni. L’horror era davvero di nicchia un tempo, ora invece è piuttosto mainstream. Se ti piacciono queste serie, perché no. Penso che tutti cerchiamo intrattenimento ovunque possiamo trovarlo.
Per quanto riguarda la censura, pensi che fosse più difficile girare un film negli anni ’80 e ’90?
Assolutamente. Penso che ora la censura sia tutta auto-censura. Se pensi a tutte le cose ridicole che ci facevano tagliare dai film all’epoca… Ora in televisione o via cavo non ci sono praticamente limiti. Non credo che la censura sia una cosa buona, perchè voglio sapere chi è che decide cosa tagliare. Forse se fossi io quello che decide sarei d’accordo… E’ soltanto un problema nelle meccaniche… Vedendo quello che passa in TV di questi tempi il gore non sembra certo essere un problema, così come pure le nudità, anche se ormai è più roba da strip-club. Penso che negli anni ’70 i film fossero molto più adulti, mentre ora tutto sembra molto da adolescenti.
Parlando con Rob Zombie del suo ultimo film, 31, si è lamentato molto dell’MPAA e del PG-17 che gli avevano dato …
Non devi necessariamente passare dell’MPAA lo sai? Nessuno ti obbliga. Ovviamente se vuoi l’R-Rating devi stare alle loro regole, così come pure se vuoi il PG-17 o il PG-13, ma non sta scritto da nessuna parte che devi farlo. Quindi, se lui non voleva che venisse tagliato qualcosa non avrebbe dovuto rivolgersi a loro. Se ti lamenti perchè ti hanno dato il PG-17 e così il tuo film non verrà distribuito allora significa che lo stai facendo per business e non per motivi creativi. Stai prendendo una decisione commerciale, quindi perché ti lamenti?
Vedi, se prepari un pacchetto di caramelle e lo vuoi vendere in un supermercato, devi accettare per forza di cose le sue regole per la vendita di quel prodotto. Ma se vuoi semplicemente preparare un pacchetto di caramelle puoi farlo del tipo che vuoi! E lui di conseguenza potrebbe fare qualsiasi film voglia e metterlo su Rob Zombie Channel su Internet e nessuno lo fermerebbe. Ti parlo della mia esperienza. Quando ho girato Re-Animator, non ho tagliato nulla. Perchè? Non l’ho sottoposto all’MPAA. Perchè non l’ho fatto? Perchè non volevo tagliare niente e sapevo che ami avrebbero fatto tagliare alcune cose. Quando invece ho girato Re-Animator 2 (Bride of Re-animator), la produzione voleva il rating e quello era l’accordo che avevo firmato per avere i soldi. Quando ci ho messo i soldi di tasca mia ho fatto completamente a modo mio. Discorso diverso quando ho dovuto far uscire in Inghilterra Re-Animator. Lì ho dovuto sottostare alle loro regole o non lo avrebbero messo sul mercato. Ma negli Stati Uniti non c’era alcun obbligo. Ed è ancora così per quanto ne so. L’MPAA non è un organo del Governo.
Mi piacerebbe chiuder questa chiacchierata con un tuo commento sul cinema di genere italiano
Penso che ci sia stato un periodo incredibile per il cinema di genere italiano, con Mario Bava, Lucio Fulci e Dario Argento e che poi sia sopravvenuto un periodo di grande difficoltà per i giovani registi emergenti in Italia. Ora sembra che la situazione sia un po’ migliorata, ma non vediamo molti film italiani in giro. Ne vediamo molti di più spagnoli ad esempio. Penso che il problema riguardi molto i finanziamenti e la distribuzione. In Italia ci sono poche società che controllano tutto e per questo tendono a coinvolgere solo i loro amici. E penso che sia un grande peccato, perché fino a 30 anni fa i registi e i film italiano erano totalmente superiori a quelli spagnoli. E’ sorprendente.
Il trailer di Society:
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