Esclusivo: intervista a Robert Picardo, da Joe Dante a Star Trek, passando per Atto di Forza
16/03/2017 news di Alessandro Gamma
Abbiamo incontrato l'attore al Cartoomics 2017, parlando delle sue misconosciute esperienze cinematografiche e del suo legame con l'Italia
Nato a Filadelfia nel 1953, Robert “Bob” Picardo è nota tra gli appassionati di sci-fi per aver dato volto al Dottore Olografico in 170 episodi della serie televisiva Star Trek: Voyager, ma vanta partecipazioni importanti a Stargate SG1 e Stargate Atlantis oltre che a un gran numero di pellicole fanta-horror dirette da Joe Dante.
Lo abbiamo incontrato nel corso del Cartoomics 2017 di Milano, dove era ospite nell’Area Fantascienza negli stand dello Star Trek Italian Club e di Ultimo Avamposto, per parlarci ovviamente della sua esperienza nello show creato da Rick Berman, Michael Piller e Jeri Taylor, ma anche delle sue origini italiane e delle sue esperienze al cinema.
Vorrei cominciare dal tuo rapporto con Joe Dante, visto che sei praticamente apparso in ogni suo film, da L’ululato del 1981 all’episodio Homecoming dei Masters of Horror del 2005
Joe Dante mi vide durante uno show a cui stavo prendendo parte molto tempo fa a Broadway al fianco del famoso Jack Lemmon, in cui io interpretavo il suo giovane figlio pieno di ira, e mi fece fare due audizioni per L’Ululato. Alla fine mi scelse, non so perchè… forse riteneva che avessi questa rabbia esplosiva adatta per interpretare bene un lupo mannaro, e mentre stavamo girando il film, io mi divertivo a fare delle battute tra una scena e l’altra, che lo facevano ridere.
Così decise che avevo un buon senso dell’umorismo e quindi dopo mi offrì una parte anche in Gremlins, ma non avevo idea di cosa si trattasse, perchè aveva deciso di crearla apposta per me.
Per questo ci fu un fraintendimento tra il mio agente e Joe, e dissi no a Gremlins, una risposta di cui credo non fu felice … Quando però capii che Joe era un regista a cui piaceva riutilizzare gli attori con cui si era trovato bene in altri suoi film, ho sempre risposto di si in seguito. Siamo diventati grandi amici e con lui ho fatto Explorers, in cui ho interpretato ben tre diversi personaggi, due dei quali sotto un trucco davvero pesante, che l’hanno reso un’esperienza difficile, ma la parte divertente fu che inventai di sana pianta io la maggior parte delle battute che pronuncio nella pellicola, e penso sia per questo che Joe abbia voluto che partecipassi, perchè voleva qualcuno in grado di improvvisare.
Il ruolo più divertente che mi abbia mai affidato però è quello in Salto nel buio, e anche questa volta la parte [il Cowboy] non era stata molto specificata nel copione … ho improvvisato molti dei dialoghi ed è stato molto divertente e ha funzionato bene anche per Steven Spielberg, che era il produttore.
Ho avuto una particina anche in L’erba del vicino, che è stato girato durante uno sciopero degli sceneggiatori a Hollywood e poichè non io ero associato al sindacato riuscì a inventarmi la maggior parte delle cose che il mio personaggio dice nelle scene con Dick Miller, un attore meraviglioso che ha partecipato a ogni film di Joe. Matinee è un’altra pellicola deliziosa, che avrebbe meritato un ben più grande successo di quello che ha avuto … John Goodman è un attore brillante ed è molto divertente in quel film, mentre io interpretavo un uomo triste e solitario che crede che sopravviverà a un disastro nucleare andando a vivere sottoterra, e per questo si rinchiude da solo in un rifugio anti bombe. E’ un film che la gente dovrebbe riscoprire, visto che è decisamente attuale di questi tempi poi, in cui si parla molto di aumentare gli arsenali nucleari di nuovo …
Venendo invece a tempi più recenti, Homecoming era qualcosa di rischioso da proporre nel 2005. Era in corso la guerra in Iraq, un momento storico piuttosto sventurato per gli Stati Uniti, in cui se non eri a favore di quella guerra eri additato come un non patriota, cosa che ovviamente non era vera. Nel momento in cui Joe concepì il progetto il presidente George W. Bush aveva una popolarità pari all’80%, ma quando andò in onda l’episodio era scesa al 33% … Si trattò comunque di un progetto rischioso per gli attori, perchè c’erano alcuni siti web che chiedevano agli studi di non assumere personaggi che parlavano a sfavore della guerra.
Il mio personaggio si basava su Karl Rove, uno dei consiglieri del presidente, e da quanto si racconta, quando lui incontra il suo destino, il pubblico presente al Festival di Torino, dove venne proiettato, applaudirono. Sono stato contento di avervi preso parte. Per quanto riguarda i prossimi lavori con Joe, lui ora sta preparando un biopic su Roger Corman intitolato The Man With Kaleidoscope Eyes, che vedrà protagonista Bill Hader, un grande attore apparso nel Saturday Night Live.
Un’altra curiosità riguarda la tua partecipazione ‘vocale’ in Atto di Forza di Paul Verhoeven
Qui parliamo della mia breve carriera nel reparto trucchi, ora sono troppo claustrofobico per farlo ancora! Tutto è nato dalla mia amicizia con Rob Bottin, il make-up artist di L’Ululato, che ha partecipato anche a Legend di Ridley Scott, al quale era piaciuto lavorare con me, anche in Explorers. Per quanto riguarda Atto di Forza, non andai mai davvero sul set con Arnold Schwarzenegger, ci portarono soltanto il calco del mio busto, alias Taxi Johnny Cab e poi registrai la mia voce a distanza. Si tratta di un personaggio simpatico, e la cosa buffa è che oggi che abbiamo macchine che si guidano da sole penso che Johnny potrebbe tornare popolare di nuovo.
Veniamo a Star Trek e all’Italia ora …
Star Trek è la ragione principale per cui presenzio a queste convention. Sono stato invitato in Italia la prima volta dal fan club italiano di Star Trek e da allora sono tornato molte volte, da Bologna a Bellaria, per molti eventi. E’ sempre un piacere venire in Italia perchè ho molti parenti qui, specie a Roma e nella zona di Salerno, e tutti e quattro i miei nonni erano di origine italiana e si sono poi trasferiti negli Stati Uniti agli inizi del secolo scorso. Un pezzo del mio cuore è in Italia e Gina, la mia figlia più piccola, parla benissimo l’italiano!
Cosa pensi delle linee guida della CBS in merito ai fan film di Star Trek, visto che sei stato coinvolto da vicino in questo argomento con Renegades
Onestamente non ne so molto, ma non sono sorpreso che abbiano reagito così, perchè ora che hanno rinvigorito il franchise cinematografico va considerato che il materiale è comunque sotto copyright. Questo l’ho sempre saputo ovviamente, ma il problema con i fan film è che ti dicono sempre che non vogliono ricavarci nulla, ma io non so se questo sia poi tecnicamente vero del tutto. A volte li mettono come contenuto speciale per dei DVD che non riguardano Star Trek, che vengono venduti per lucrarci. E’ un argomento complicato, quindi è normale che la CBS abbia deciso di far valere il proprio stretto controllo sul marchio.
Sai qualcosa di Discovery invece?
Non so molto, so solo che dovrebbe essere ambientata tra gli eventi della serie originale e The Next Generation, e so che si sono assicurati Michelle Yeoh per uno dei ruoli principali e anche un mio buon amico e grande attore, Doug Jones. La produzione è stata molto attenta a non far trapelare nulla … Penso però che sia stata una mossa molto intelligente assumere Kristen Beyer tra gli sceneggiatori, visto che è una fan della serie ed è talentuosa.
Cosa pensi dei nuovi film di Star Trek?
Mi sono piaciuti soprattutto il primo e il terzo, Beyond. Non sono un grande fan di Into Darkness. Mi piace soprattutto il cast, penso siano tutti attori straordinari. Sono opere orientate soprattutto all’azione, quindi non molto cerebrali, ma ritengo che J.J. Abrams abbia fatto un gran lavoro nel rielaborare questo universo, anche se qualcuno si è lamentato per i cambiamenti e la timeline, ma non si può rendere tutti felici.
Quando si realizzano film del genere non si può pensare solo ai fan duri e puri ma ad un pubblico più ampio. In ogni caso, la cosa straordinaria degli appassionati di Star Trek è che anche se si lamentano, vanno comunque a vedere il film, spesso più di una volta.
Pensi che prima o poi tornerai a incarnare il Dottore Olografico?
Ho amato quel ruolo e penso che se chiedessero a chiunque di noi di apparire come guest star nella nuova serie sarebbe difficile per chiunque interpretare lo stesso personaggio, quindi posso immaginare che andremmo a impersonare eventualmente qualcun altro. Amo il Dottore, un personaggio meraviglioso, e guardo a lui come a un vecchio amico, qualcuno che mi manca e sono contento che le persone continuino a riguardare Voyager e che i nuovi film portino nuovi fan a Star Trek, che guardano ogni cosa ogni giorno. Ci sono ragazzini di 8,9 o 10 anni che guardano Voyager!
Vi lasciamo con una simpatica dichiarazione ‘personalizzata’ del Dottore:
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