Emersi anche altri dati preoccupanti per il settore
Oltre il 50% degli executive intervistati in un nuovo sondaggio crede che l’“esperienza cinematografica tradizionale” abbia meno di 20 anni rimasti come modello di business sostenibile.
Il sondaggio, condotto dall’analista e autore Stephen Follows in collaborazione con il portale di notizie per esercenti cinematografici Screendollars, ha intervistato 246 executive del settore cinematografico statunitense per raccogliere opinioni sul recupero del mercato dopo i lockdown da COVID, sulla flessibilità delle finestre di distribuzione e sul futuro del cinema nell’era dello streaming.
Quando è stato chiesto per quanto tempo il cinema “tradizionale” possa restare un modello sostenibile, circa il 55% degli executive dell’esibizione ha risposto meno di 20 anni, indicando opzioni come “meno di cinque anni”, “da cinque a dieci anni” o “da dieci a vent’anni”.
Tuttavia, gli esercenti sono risultati più ottimisti rispetto ad altri settori come televisione, produzione e distribuzione. Tra questi, i più pessimisti sono i dirigenti di vendita e distribuzione, con oltre il 60% convinto che il modello “cinema tradizionale” non sopravvivrà oltre i 20 anni.
Poiché la domanda riguardava l’“esperienza cinematografica tradizionale” — un concetto volutamente generico — alcuni intervistati potrebbero aver considerato le sale premium come IMAX e 4DX come separate da quelle tradizionali. Nella sua analisi, Follows lascia spazio a una nota di ottimismo:
“Potrebbe darsi che l’esperienza cinematografica ‘tradizionale’ si evolva col tempo, il che significherebbe che persone, aziende e luoghi sopravvivranno in una forma diversa.”
Altri risultati del sondaggio: quasi il 90% degli esercenti ha dichiarato di non aver ancora recuperato i ricavi pre-COVID. Inoltre, l’81% desidera una finestra esclusiva per le nuove uscite di almeno sei settimane, mentre il 77% ritiene che le uscite simultanee su streaming danneggino il modello cinematografico.