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Frank Miller parla del suo film di Batman e commenta l’Anno Uno che avrebbe dovuto dirigere Darren Aronofsky

30/10/2016 news di Redazione Il Cineocchio

L'artista americano ha spiegato la sua visione cinematografica del personaggio a cui è indissolubilmente legato da 30 anni

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Dalla creazione della seminale miniserie a fumetti Il Ritorno del Cavaliere Oscuro (The Dark Knight Returns) nel 1986, l’influenza dello sceneggiatore / artista Frank Miller sul mito di Batman è stata una delle più rilevanti in assoluto. Ha impattato su ogni cosa, dalla pellicola diretta da Tim Burton nel 1989 dedicata al personaggio fino al Batman v Superman – Dawn Of Justice di quest’anno.

Sorprendentemente, Miller ha rivelato che, se gli avessero dato le chiavi della Batcaverna, avrebbe condotto il Crociato Incappucciato verso lidi decisamente “più piccoli”.

Dimenticare i [suoi] giocattoli e concentrarsi maggiormente sulla missione, e utilizzare molto ma molto di più la città“, ha dichiarato in una recente intervista, “perché lui ha un rapporto d’amore con la città che sta proteggendo.”

miller-cavaliere-oscuro-batmanMiller lo contrappone a uno come Superman, nella convinzione che la connessione tra Batman e il crimine sia più intima, data la forza emotiva che lo ha guidato per tutti questi anni: l’assassinio dei suoi genitori.

Lui sconfigge criminali con le sue mani“, osserva Miller. “Quindi sarebbe un approccio diverso. Ma non sarà mai nelle mie mani, perché non sarebbe un buon posto da cui prendere ispirazione per realizzare i giocattoli”.

Un perfetto esempio di questo approccio può essere trovato nell’arco di storie realizzate da Miller nel 1987 in Batman: Anno Uno (Year One), di cui nel 2000 era iniziata la fase di sviluppo di una pellicola live action che Darren Aronofsky avrebbe dovuto dirigere ma che è poi stata adattata in un film d’animazione nel 2011 (qui sotto il trailer).

“Era molto più pratico e realistico”, ha spiegato l’autore riguardo al Batman della sceneggiatura del film mai realizzato. “Lì, una discreta quantità di tempo veniva dedicata a raccontare chi fosse prima di diventare Batman, e quando lui uscì fuori a combattere il crimine fece davvero un mucchio di ca**ate prima di capire quale fosse il modo giusto. Era una sorta di storia delle origini di 90 minuti.”

Chissà che la Warner non torni a considerare questo progetto in futuro, per la gioia di tutti i fan che desiderano vedere un Batman versione vigilante che onori davvero le sue radici in Detective Comics.

Intanto QUI trovate il resoconto del nostro incontro a Lucca Comics & Games 2016 con il grande artista statunitense.

Fonte: Variety

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