L’horror e la sessualità del fumetto Black Hole di Charles Burns presto in un film
01/03/2018 news di Redazione Il Cineocchio
A portare sul grande schermo l'acclamata miniserie alternativa disegnata sarà il regista e sceneggiatore Rick Famuyiwa
Il regista e sceneggiatore Rick Famuyiwa è in procinto di adattare la pluripremiata Black Hole di Charles Burns, graphic novel capace di aggiudicarsi i prestigiosi premi Eisner, Harvey e Ignatz. Già nel lontano 2005, l’anno di uscita del primo numero, la trasposizione cinematografica delle serie a fumetti underground sarebbe dovuta finire nelle mani del regista Alexandre Aja (Piranha 3D, Le colline hanno gli occhi), poi si era fatto addirittura il nome di Neil Gaiman (American Gods) e di Roger Avery (Pulp Fiction) come sceneggiatori, mentre David Fincher (The Social Network) avrebbe dovuto dirigerla. Infine, come apprendiamo ora, l’adattamento è passato a Rick Famuyiwa, mentre alla produzione ci saranno la Plan B e Arnon Milchan della New Regency, che finanzierà anche il progetto.
Questa la trama della storia disegnata, cui Burns – che non è ancora chiaro in che modo sarà coinvolto nel film – ha cominciato a lavorare fin dal 1995:
Un’epidemia che si propaga tra gli adolescenti, trasmettendosi per via sessuale (metafora scoperta dell’Aids) e causando diverse mutazioni fisiche. La gravità del male, l’esclusione crescente subita dalle vittime si manifestano attraverso un’atmosfera di palpabile frenesia sessuale.
Charles Burns ha scritto e illustrato i 12 volumi di Black Hole, rigorosamente in bianco e nero, lungo un periodo di ben 10 anni, tra il 1995 e il 2005, anno in cui in ultimo la storia è stata raccolta in un unico volume integrale dalla Pantheon Books. In Italia invece il fumetto è uscito nel 2007 per la Coconino Press.
Rick Famuyiwa ha invece diretto il pilot della serie TV The Chi per Showtime e il film prodotto dalla HBO Confirmation, con protagonista Kerry Washington.
Sicuramente una pellicola da tenere d’occhio, visto che collegando horror e sessualità, Burns ha portato alle estreme conseguenze le difficoltà legate alla scoperta del corpo altrui, in un percorso che rimanda in qualche modo ai lavori di David Cronenberg.
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Fonte: THR