Hugh Jackman: “Il primo X-Men e Nolan hanno cambiato il genere dei film di supereroi”
30/11/2017 news di Redazione Il Cineocchio
L'attore australiano ha riflettuto insieme al collega Willem Dafoe sull'evoluzione del filone negli ultimi 15 anni
Hugh Jackman e Willem Dafoe erano presenti agli albori del cinema di supereroi del XXI secolo. Prima dei loro rispettivi debutti nel genere, in X-Men del 2000 e in Spider-Man del 2002, i film sui supereroi erano ancora considerati poco più che intrattenimento bambinesco sulla scorsa di Batman & Robin. Ma dopo i loro due film, un genere è completamente rinato, e da allora è cresciuto fino al punto di dominare l’intero calendario delle uscite hollywoodiane.
In un recente faccia a faccia, i due attori hanno avuto ora l’opportunità di riflettere su come i tempi siano cambiati da quando hanno codificare il nuovo trend oltre 15 anni fa, su come il genere supereroistico si sia evoluto e su cosa significhi per loro:
Quando mi venne proposto originariamente un ruolo in Spider-Man [di Sam Raimi] pensai, ‘Davvero, volete fare un film tratto da un fumetto?‘ [dice Dafoe]. Era come se lo stessi sminuendo, capisci? Non la pensai in quel modo, ma alcune persone pensarono, ‘Davvero??’.
Dafoe ovviamente ne vide le potenzialità e da allora si è piuttosto divertito, avendo partecipato nel ruolo del fantasma di Norman Osborn / Green Goblin anche ai due sequel ispirati alle vicende dell’Uomo Ragno. E come dice nel video in chiusura, ha deciso di immergersi nuovamente nel genere partecipando ad Aquaman di James Wan, che uscirà nel dicembre 2018.
Jackman, nel frattempo, ha ricordato come 10 anni fa, il sentire comune fosse che il genere stesse rallentando (la dirigenza della 20th Century Fox all’epoca tentò addirittura di far calare il sipario sulla saga degli X-Men con X-Men – Conflitto finale):
Dieci anni fa ricordo di aver sentito dire: ‘Non credo che [il genere] durerà ancora a lungo’, ma ha continuato a crescere. Penso che nessuno lo avesse previsto. Credo che X-Men [di Bryan Singer] abbia fatto molto, in particolare con la scena d’apertura in un campo di concentramento e l’idea che stessimo prendendo sul serio [quello che stavamo facendo] in termini più umani piuttosto che superumani.
Jackman ha poi aggiunto:
Ritengo infine che Christopher Nolan abbia davvero alzato l’asticella a un livello completamente nuovo e fatto vedere alla gente al di là di qualsiasi tipo di genere. Non sono soltanto film di genere [i suoi Batman].
In effetti, come osserva Jackman, gli studi hollywoodiani hanno continuato a rischiare, senza contare la vera e propria spinta da parte della Fox di far ottenere riconoscimenti al film che ha segnato – quasi sicuramente – la fine della carriera dell’attore australiano nei panni del mutante Wolverine: Logan di James Mangold.
È possibile visualizzare lo scambio completo tra i due di seguito:
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Fonte: Variety