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Voto: 5/10 Titolo originale: The Hunger Games: The Ballad of Songbirds & Snakes , uscita: 15-11-2023. Budget: $100,000,000. Regista: Francis Lawrence.

Hunger Games: la ballata dell’usignolo e del serpente, la recensione del film di Francis Lawrence

15/11/2023 recensione film di William Maga

Rachel Zegler e Tom Blyth sono i protagonisti di un prequel lunghissimo, che riesce comunque a non dare il giusto respiro a tutto quello che racconta

HUNGER GAMES La Ballata dell'Usignolo e del Serpente film 2023

Non è difficile capire perché l’industria cinematografica si sia inizialmente fiondata sui romanzi di Hunger Games di Suzanne Collins: In quale altro luogo, se non a Hollywood, adolescenti attraenti e disperati vengono messi l’uno contro l’altro in combattimenti di stile gladiatorio finché non ne rimarrà in piedi soltanto uno, la cui incoronazione viene trasmessa nelle case di tutto il mondo in quel falso esercizio di creazione di sogni che è la favoletta del ‘chiunque può diventare una star’?

Forse la scrittrice si rifaceva al mito greco di Teseo (e forse al romanzo giapponese di largo successo Battle Royale di Koushun Takami), ma i suoi libri hanno anche centrato piuttosto bene il punto debole della produzione cinematografica americana: solo i più forti – e sexy – sopravvivono.

Il problema è che, dopo quattro film dai ritorni economici via via più drammatici, i dirigenti degli studios sono diventati involontariamente protagonisti di un Hunger Game tutto loro, ognuno impegnato a trovare il prossimo grande successo young-adult prima che la popolarità di questo filone venga bruscamente – e brutalmente – interrotta.

Hunger Games - La ballata dell'usignolo e del serpente (2023) posterDopo anni di tentativi di replicare quel successo con una serie di imitazioni – una delle quali, la serie Divergent, ha pietosamente gettato la spugna a metà della supposta trilogia, la cui seconda parte del terzo tassello non è mai nemmeno stata girata – l’unica risposta è un nuovo capitolo di … Hunger Games.

E con ‘nuovo’ si intende dire in realtà ‘vecchio’, visto che Hunger Games: La Ballata dell’usignolo e del serpente (The Hunger Games: The Ballad of Songbirds and Snakes) imbocca la strada del prequel, adattando l’omonimo romanzo di Suzanne Collins del 2020 incentrato sulla vita e l’ascesa di un giovane Coriolanus Snow, che sarebbe un giorno diventato il principale antagonista della serie.

Seguire il solco tracciato da Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma è pericoloso – il pubblico non ha certo bisogno di sfogliare l’album dell’infanzia di ogni cattivo, per quanto sia carino – e non è che il testo originale lasciasse qualcuno a desiderare ulteriori retroscena sul presidente fascista di Panem, la versione distopica pensata dalla Collins di un’America del futuro prossimo.

L’uomo (interpretato da Donald Sutherland nei precedenti film) amava guardare i ragazzini morire male e occasionalmente annusare le rose. Abbiamo capito il tipo.

Eppure eccoci qui, con un nuovo film che trasmette un vecchio messaggio (il potere corrompe tutti) e diretto da un habitué del franchise ancora più stagionato (Francis Lawrence, che ha diretto gli ultimi tre dei quattro film della saga). In assenza di novità, Hunger Games: la ballata dell’usignolo e del serpente sceglie quindi di sopravvivere – a malapena – con pane raffermo e giochi ormai usurati.

Ambientato sei decenni prima delle avventure dell’eroina che rovescerà il regime, Katniss Everdeen, l’opera di Francis Lawrence si apre con un adolescente Coriolanus (Tom Blyth) che cerca di scalare i ranghi sociali della Capitale postbellica. La sua famiglia, un tempo potente, è stata ridotta quasi alla povertà, ma Coryo vede un futuro per se stesso nel governo, se solo riuscisse ad accaparrarsi una fondamentale borsa di studio per un’istruzione superiore.

La sua fortuna viene però potenzialmente compromessa quando gli viene chiesto di fare da mentore a Lucy Gray (Rachel Zegler), una ragazza dell’impoverito Distretto 12 che è stata selezionata per partecipare alla decima edizione degli Hunger Games. Se vincerà (sopravvivrà …), Coryo potrà avanzare nella sua posizione sociale. Se lei morirà in combattimento, anche il suo futuro potrebbe invece andare in fumo. Meno male che un’assolutamente imprevedibile storia d’amore tra i due amanti improbabili non complicherà certo i piani …

Sebbene si rifaccia in modo poco fantasioso alla palette cromatica di grigi e alla granulosità dell’estetica originale dei primi capitoli, il regista riesce fortunatamente a mantenere lo slancio per i primi due terzi di Hunger Games: la ballata dell’usignolo e del serpente (che dura 157 minuti).

Hunger Games - La ballata dell'usignolo e del serpente (2023) filmAbbiamo alcune morti brutali (nei limiti del PG-13) che potrebbero colpire il giovane pubblico che il film sta ovviamente cercando di corteggiare e scioccare, a dimostrazione della capacità intrinseca del franchise di trovare una qualche risonanza con qualsiasi conflitto in atto al momento nel mondo reale che sta scuotendo le prime pagine dei giornali.

Siamo abbastanza certi che nessuno dei protagonisti di Hunger Games: la ballata dell’usignolo e del serpente voglia parlare di Medio Oriente, ma una scena in cui i ‘terroristi’ ribelli attaccano un’infrastruttura chiave di Capitol City, uccidendo molti civili nel caos scatenato, richiederebbe qualche tipo di conversazione dopo la proiezione.

Anche il cast di supporto merita di essere discusso, con gli anziani statisti del film – Peter Dinklage nei panni del cinico co-creatore della competizione degli Hunger Games, Jason Schwartzman nel ruolo del presentatore saccente della cerimonia e Viola Davis in quello del bizzarro capo degli armamenti dei Giochi – tutti in competizione tra loro per vedere chi riuscirà a rosicchiare più memorabilità dell’altro (la Davis, addobbata con un parruccone da notte di Halloween e armata di serpenti arcobaleno, sembrerebbe in vantaggio, ma è probabilmente la battuta di Schwartzman sulla prenotazione di una cena a rubare la scena).

Tuttavia, poiché la parte adolescenziale è affidata a Coryo e Lucy Gray, spetta a Tom Blyth (Robin Hood) e Rachel Zegler accendere e poi portare avanti la fiaccola del film, un compito che – nonostante gli evidenti sforzi – nessuno dei due riesce a svolgere con la stessa sicurezza o mestiere dei loro accompagnatori adulti.

La Zegler, meravigliosa nel ruolo della dolcemente ingenua Maria nel West Side Story di Steven Spielberg, è particolarmente difficile da sopportare nei panni dell’eroina degli Appalachi, disneyanamente canterina, strascicata e apparentemente affascinante, che sembra estirpata da una parodia del genere alla Angry Games – La ragazza con l’uccello di fuoco.

HUNGER GAMES La Ballata dell'Usignolo e del Serpente film 2023Ciò che è più frustrante, però, è soprattutto l’atto finale di Hunger Games: la ballata dell’usignolo e del serpente, un densissimo pezzo di narrazione che non trova mai lo spazio necessario per poter adeguatamente respirare.

Se Francis Lawrence e i produttori avevano all’epoca ricevuto critiche (meritate) per aver scelto di spezzettare il terzo romanzo della Collins, Il Canto della Rivolta, in due parti, in questo caso hanno imparato la lezione sbagliata, comprimendo quello che avrebbe dovuto essere o due film o una miniserie in tre parti in un unico lungometraggio eccessivamente compresso e soverchiante.

Anche i devoti del libro di Suzanne Collins potrebbero uscire da questo adattamento cinematografico indifferenti e confusi, tanto è affrettato il giro di vite finale di Coryo.

Almeno i realizzatori si sono costruiti una scappatoia per il franchise. Dopo cinque film, nessuno ne ha ancora realizzato uno sulla vera guerra che ha dato il via alla divisione tra i Distretti e Capitol City, e quindi agli Hunger Games stessi. Di sicuro, qualcuno nel ventre oscuro della Lionsgate ci sta lavorando. Che le probabilità di farcela possano sempre essere in loro favore.

Di seguito trovate il trailer italiano di Hunger Games: la ballata dell’usignolo e del serpente, nei nostri cinema dal 15 novembre: