Home » Cinema » Horror & Thriller » Il Sacro Male | La recensione del film horror di Evan Spiliotopoulos

Voto: 5/10 Titolo originale: The Unholy , uscita: 31-03-2021. Budget: $10,000,000. Regista: Evan Spiliotopoulos.

Il Sacro Male | La recensione del film horror di Evan Spiliotopoulos

20/05/2021 recensione film di William Maga

Jeffrey Dean Morgan e Cricket Brown sono i protagonisti dell'esordio del regista, un adattamento modesto che ricicla i cliché del sottogenere e sfrutta male i suoi potenziali punti di forza

il sacro male film 2021

Si è parlato molto ultimamente degli horror PG-13 come Il Sacro Male (The Unholy) a causa della loro “docilità”, ma nessuna classificazione della MPAA ha mai rovinato un film. Il risultato dipende sempre dai narratori, dagli attori e dai registi. L’opera di vendetta teologica diretta dall’esordiente Evan Spiliotopoulos su santuari, falsi profeti e clamorosi interventi divini si muove all’interno dei confini prestabiliti dal sottogenere, senza il bisogno di ricorrere a imprecazioni profuse o a secchiate di sangue da vietare ai minori.

Dove fallisce abbastanza miseramente non ha nulla a che fare con la mancanza di nudità, di crudezza o di violenza sfacciata. Mentre la blasfemia diventa l’arma preferita della sua narrazione, una CGI scadente e tattiche spicciole per far saltare sulla sedia non si preoccupano invece mai davvero di sostenere prolungatamente la tensione o il senso di terrore. Il regista getta delle fondamenta che attireranno – probabilmente – le greggi di cercatori di ‘paura religiosa’ in stile Omen o L’esorcista, ma il suo vangelo si rivela essere un semplice thriller soprannaturale molto stereotipato che, alla fine, non si riesce a purificarsi nel corso dello svolgimento.

il sacro male film horror 2021 posterIl giornalista ormai caduto in disgrazia Gerry Fenn (Jeffrey Dean Morgan) si imbatte in quello che potrebbe essere lo scoop della una vita nella comunità rurale di Banfield, nel Massachusetts. Un’adolescente sorda, Alice (Cricket Brown) sperimenta il ‘tocco’ di Maria, guarisce dalla sua ipoacusia e inizia a compiere miracoli per ordine della Santa Vergine. Padre Hagan (William Sadler) vuole proteggere Alice, sua nipote, dalle orde assetate di venerazione, mentre Fenn si occupa di organizzare interviste esclusive facendo leva sul dovere di informazione.

Il vescovo Gyles (Cary Elwes) e monsignor Delgarde (Diogo Morgado) arrivano sul luogo intanto per valutare se le azioni di Alice siano effettivamente ‘miracolose’. Anche se questo dovrebbe eccitare il reporter, l’uomo inizia a mettere in dubbio la voce misericordiosa dietro le parole di Alice come qualcosa che, in effetti, provenga non dall’alto dei cieli, ma dalle viscere della Terra.

A prima vista, Il Sacro Male – che vede tra i produttori anche Sam Raimi – sembrerebbe voler pungere con un commento salace e birbantello su certe credenze cattoliche estremiste e cieche (e sul giornalismo d’assalto). L’innocenza di Alice all’inizio gioca infatti in contrasto con l’egoismo guidato dall’ego di Fenn, mentre padre Hagan mette in dubbio l’effettiva santità dei luoghi di culto dove migliaia di fedeli si riversano ogni anno. Il vescovo Gyles diventa invece il losco rappresentante della Chiesa che suggerisce come i ‘servi di Dio’ non siano tutti pastori degni di stima, con Alice che viene apparentemente investita da una luce di purezza seducente mentre ripete le parole di un qualche santo invisibile.

Evan Spiliotopoulos evoca allora un misterioso ‘burattinaio’ attraverso attributi tipicamente satanici come dita acuminate o carne ustionata. Inoltre, Jeffrey Dean Morgan trasuda senza fatica una totale noncuranza verso il folklore locale quando il suo Fenn distrugge consapevolmente un bambola kern-baby per “dare forza” alla foto principale della sua storia: tutto sembra così adeguatamente apparecchiato per uno scontro epocale tra clero, stampa e un laico medico di paese che traduce infallibilmente il latino (Katie Aselton nel ruolo della dottoressa Natalie Gates).

Nella pratica, Il Sacro Male ad esempio sperpera, grazie ad effetti speciali grezzi, la nitida fotografia ad opera di Craig Wrobleski (Nell’erba Alta), che prova ad esaltare location come quella del torvo albero profetico o del nuovo santuario improvvisato. La conoscenza degli elementi tipici del genere da parte di Evan Spiliotopoulos restituisce l’idea di qualcuno che abbia soltanto dato uno sguardo ai trailer ma mai ai relativi lungometraggi horror per intero. La storia di Maria – come anticipa il prologo – ci riporta poi a un brutale omicidio avvenuto nel 1845, in cui i carnefici della donna le inchiodarono una maschera sul viso, la bruciarono viva e infine la impiccarono, generando loro malgrado una figura contorta e mutilata che, sebbene stimolantemente macabra, viene sprecata sullo schermo da apparizioni troppo fulminee.

Peggio ancora, certe immaginifiche sequenze come quella del sogno in bianco e nero di Fenn con un fiume insanguinato da cui Maria emerge – in versione Sadako – sono via via mortificate, fino al ricorso a tremende fiamme digitali. La modesta e isolata cittadina di Banfield offre invece un fascino bizzarro, che tuttavia in qualche modo si perde sotto i colpi della CGI pacchiana e delle scelte dei personaggi, nessuno dei quali sposa adeguatamente le promettenti premesse.

the unholy film 2021 horrorLa sceneggiatura di Il Sacro Male, adattata da Evan Spiliotopoulos stesso partendo dal romanzo Shrine di James Herbert del 1983, si fa poi per il grande schermo più densa di cliché e quasi cartoonesca, come dimostrano i tempi di reazione ai limiti di un bradipo da parte di Diogo Morgado in un momento clou o l’uso random del “Io parlo il latino” di Katie Aselton, che rendono i relativi personaggi sostanzialmente ridicoli (si può quasi pensare che siano stati pensati in un secondo momento, come riempitivi …).

Onore invece alla giovane Cricket Brown nei panni di una fervente frequentatrice di chiesa sopraffatta dalla potenza della spiritualità, i cui occhi fissano adeguatamente il nulla mentre predica la salvezza alle genti. Jeffrey Dean Morgan interpreta col consueto carisma uno scribacchino alcolizzato (ovvio!) che vende a caro prezzo articoli per blog e TV locali affamate di cospirazioni, ma non è comunque abbastanza per risollevare una struttura narrativa altrimenti priva di vivacità e di inventiva.

Il Sacro Male è vagamente conturbante, ma inaccettabilmente prevedibile nei suoi jumpscare sonori, finendo per intorpidire in tal modo il crescendo del terzo atto, in cui la ‘fugacità emotiva’ non si fa mai così avvincente quanto i suoi creatori avrebbero sperato. Il film potrebbe essere allora considerato mero ‘intrattenimento di passaggio’ da 90 minuti per i fan dell’horror religioso che si accontentano di quegli spaventi improvvisi (vecchi di 15 anni …). Se approcciato con queste premesse, qualcosa di vagamente malvagio se ne potrebbe in effetti ricavare, mentre i devoti del genere non vi potranno trovare nulla che non abbiano già visto prima (e meglio).

Magari Il Sacro Male si fosse guadagnato davvero questi salti sulla sedia, o che Evan Spiliotopoulos avesse immerso la sua cittadina rurale del Massachusetts in qualcosa di più che un fugace imprevisto paranormale estemporaneo. Le lacrime di sangue di una statua votiva e un dimenticabile boogeyman incappucciato sono ben poca cosa quando lasci il tuo pubblico a implorare per una dose maggiore di tensione, per apparizioni demoniache meno ripetitive e per vibrazioni che vadano un po’ oltre ad un’altra generica messa in scena dell’eterna guerra tra il manipolativo e subdolo Inferno e l’onnipotente e ineffabile Paradiso.

Di seguito trovate il trailer doppiato in italiano di Il Sacro Male, nei nostri cinema dal 20 maggio: