Intervista a Fabio Fossati per il cortometraggio sci-fi Selezione Artificiale
12/09/2016 news di Alessandro Gamma
Abbiamo scambiato due chiacchiere con il regista di Voghera per parlare della genesi del progetto e della sua passione per la fantascienza
Se ci seguite, sapete che dedichiamo spesso uno spazio ai cortometraggi, soprattutto di genere, che emergono qua e là di volta in volta nel web, facendoci scoprire autori e storie dal grande potenziale. Quest’oggi è il turno di Selezione Artificiale del regista italiano Fabio Fossati (titolare della Symbols Pictures Entertainment), scritto da Giovanni Gualdoni (editor presso la Sergio Bonelli Editore – qui al suo esordio nel cinema – e sceneggiatore per Dylan Dog, Nathan Never, Le Storie e Martin Mystère) e musicato dal compositore Mirko Barbesino. Protagonisti di quest’opera di fantascienza distopica sono Massimo Poggio (6 giorni sulla Terra) e Daniela Tusa (La prima Linea).
Abbiamo colto l’occasione per scambiare due chiacchiere con il regista per parlare della genesi del corto e della sua passione per la sci-fi.
Parlaci della genesi di Selezione Artificiale
L’idea che poi si è evoluta diventando Selezione Artificiale mi è venuta quando mia moglie ed io abbiamo scoperto che saremmo diventati genitori. Questa nuova consapevolezza ha suscitato in me, oltre che ovvia felicità, anche un oceano di pensieri riguardo a tutte quelle coppie o madri single che si trovano a non poter affrontare una condizione del genere. Perché spesso, a decidere per te, è la situazione in cui ti trovi e non tu. Situazioni difficili a volte comportano delle scelte obbligate che magari in altri frangenti non avresti fatto e neppure ci avresti pensato. Non tutti hanno la fortuna di trovarsi in una condizione agiata per cui potersi sentire liberi di decidere della proprio vita. Figuriamoci della vita di qualcun altro. Soprattutto in un periodo storico come quello che stiamo vivendo, dove le persone fanno spesso fatica ad arrivare a fine mese. Tutte queste riflessioni mi hanno fatto venire voglia di raccontare una storia e dal momento che ho sempre prodotto cortometraggi ma diretto perlopiù videoclip mi sono detto: perché non provare a dirigere oltre che produrre?
Come spesso accade, la sci-fi è un pretesto per parlare di problemi molto concreti e attuali. Come mai la scelta di queste tematiche?
Come dicevo, la scelta di queste tematiche sono il risultato di molte riflessioni dovute al fatto che sarei diventato presto papà. La scelta invece di affrontare queste tematiche in chiave sci-fi la si deve a Giovanni Gualdoni, lo sceneggiatore del corto. All’inizio avevo sviluppato un soggetto molto ancorato alla realtà insieme con Nadia De Stefano. Giovanni ha ampliato quel soggetto con molte idee, dandoci tanti spunti su cui lavorare e così mi ha convinto fin da subito che la fantascienza (distopica) sarebbe stata la nostra strada.”
E’ così drammatica la situazione? Il futuro (presente) è così cupo (anche se la speranza c’è sempre come si vede)?
E’ difficile rispondere a una domanda del genere perché non esiste un’unica situazione ma innumerevoli situazioni. Ognuno di noi vive una sua personalissima situazione presente che prelude a chissà quanti ipotetici futuri. Gli stessi protagonisti di Selezione Artificiale, all’inizio si trovano in una situazione agiata che cambia all’improvviso in negativo. Generalizzando potrei dirti che sicuramente come periodo storico non è proprio rose e fiori e per quanto riguarda il futuro, la vedo dura che un cambiamento sia possibile nel giro di poco tempo, anche se me lo auguro. Il corto si basa appunto su questo presupposto: c’è una situazione di crisi globale ma c’è sempre chi sta meglio e chi sta peggio.
Sei un fan della sci-fi (cinema, TV, libri ecc.)?
Assolutamente si. Ma più che altro al cinema. Se dovessi dirti quali sono i miei registi preferiti ti direi James Cameron e Christopher Nolan, perciò fatti due conti! Terminator e Terminator 2 Il Giorno Del Giudizio per me sono capolavori moderni. La maggior parte delle persone li cataloga come film action ma non si rende conto che l’azione è solo la confezione di una riflessione molto profonda, austera e sempre più attuale nonostante il film originale sia del 1984: l’abuso che l’uomo fa della tecnologia fino ad autodistruggersi. L’uomo che crea la macchina, l’abuso che l’uomo fa della macchina, la macchina che si ribella all’uomo e lo distrugge. E’ vero che non andiamo in giro incontrando facilmente degli Arnold Schwarzenegger in versione T-800 però ormai lo smartphone è diventato un po’ una protesi tecnologica del nostro corpo così come altre accessori. Addirittura c’è chi non ne può fare a meno perché senza si sente smarrito. Francamente lo trovo assurdo, per quanto mi renda conto che la tecnologia sia utile e possa rendere migliore la vita quotidiana. Ma come giustamente ci dice James Cameron, occhio a non usarne troppa, non si sa mai che ti si rivolti contro! Va beh sto divagando…
Quale sarà ora il percorso di S.A.? Hai intenzione di doppiarlo/sottotitolarlo in inglese?
Il corto è già disponibile su Vimeo con i sottotitoli in inglese statunitense. E’ sufficiente attivarli sul player nello stesso modo che si fa con la risoluzione del video prima di iniziarne la visione. Presto arriveranno anche altre lingue tra cui francese, spagnolo, tedesco, giapponese e cinese. Puntiamo ad un pubblico vasto e ci teniamo che il corto sia il più comprensibile possibile. Per quanto riguarda il doppiaggio direi di no. Il percorso sarà quello obbligato dei FilmFestival, di genere e non. Speriamo che Selezione Artificiale possa essere selezionato a molti concorsi. La mia speranza più grande è di entrare in contatto con produttori interessati a sviluppare la storia del corto per trarne un lungometraggio. Staremo a vedere. Ora, però, concentriamoci sul corto.
Non vi resta che guardare il cortometraggio ora:
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