Il pacato Bob Odenkirk torna in un film che alza il tasso di sangue, ma perde l'effetto sorpresa
Io Sono Nessuno 2 (Nobody 2) è il classico sequel che moltiplica sangue e set ma riduce novità e ‘senso’. Il primo film funzionava perché rovesciava l’immaginario: Bob Odenkirk, volto da impiegato di provincia, sfoderava un repertorio da sicario d’élite e il paradosso generava stupore, ironia, empatia. Qui quel colpo di magia è passato: Timo Tjahjanto (La notte su di noi) spinge sull’azione ultraviolenta con mestiere, ma l’idea di fondo – “e se John Wick fosse un padre qualsiasi?” – diventa proprio una versione scialba dell’antieroe di Keanu Reeves. Restano botte e boati; manca la scintilla.
Il nuovo impianto sposta Hutch e famiglia a Plummerville, parco divertimenti vintage che Odenkirk trasforma in un parco giochi di trappole: inseguimento sullo scivolo del parco acquatico, testa fracassata sul Whack-a-Mole, rissa sulla duck boat, trappole alla Mamma, ho perso l’aereo tra casa degli specchi, giostre, barili di “Materiale Esplosivo”. Il regista ha timing e qualche trovata visiva (l’inquadratura fissa del “vado-via/torno-a-finire-il-lavoro” è una gag limpidissimo), ma molti scontri – barca al posto del bus, Tommy Gun d’antan, dita mozzate – sanno di déjà-vu: più grande, non migliore.
I villain sono pop ma irrisolti: Sharon Stone interpreta Lendina con ghigno sociopatico e camp voluto, Colin Hanks è sceriffo corrotto dalle spalle leggere, John Ortiz imprenditore untuoso; sono caratteri funzionali più che antagonisti memorabili. Il nonno David di Christopher Lloyd e il fratello Harry di RZA rientrano come ‘leve di trama’, non come motori tematici; Connie Nielsen ha più prestanza fisica ma resta comprimaria. Morale: quando l’azione respira i luoghi, il film vive; quando dovrebbe respirare i personaggi, ansima.
Anche la regia cambia pelle: Naishuller giocava con le tinte noir e un’ironia cattiva; Tjahjanto alleggerisce il tono in direzione action-giocosa. È una scelta coerente con l’ambientazione e regala ritmo, ma abbassa la posta in gioco: se tutto è battute ed esplosioni, nulla ha davvero un peso. E la scrittura della 87North (Derek Kolstad con Aaron Rabin) reitera il canovaccio più che rilanciarlo, infilando un paio di scorciatoie narrative che inceppano l’empatia.
Detto questo, Odenkirk resta un eroe action improbabile e magnetico, capace di rendere credibile la fatica fisica e di piazzare punchline secche in mezzo al caos. È lui – più dei proiettili – ad trattenere il film dalla pura girandola di stunt. Ma per un Io Sono Nessuno 3 servirà una rifondazione: un’idea nuova che riprenda la frizione identitaria del primo, un antagonista con spessore, un vero confronto con il tema “padre/figlio” anziché il suo poster motivazionale.
Insomma, Io Sono Nessuno 2 è un divertissement brutale e scorrevole da weekend, che intrattiene a colpi di giostre trappola e set ipercoreografati, ma perde la novità dell’originale e lascia a metà la promessa emotiva. Per i fan di Bob Odenkirk e dell’estetica della 87North c’è abbastanza carne al fuoco; chi cerca evoluzione di personaggi, identità e non solo calibro, resterà a metà.
Di seguito trovate il trailer in versione italiana di Io Sono Nessuno 2, nei nostri cinema dal 14 agosto: