Leatherface: Seth M. Sherwood racconta tutte le connessioni con la saga di Non Aprite Quella Porta
16/02/2017 news di Redazione Il Cineocchio
Lo sceneggiatore del nuovo tribolato film diretto da Alexandre Bustillo e Julien Maury ha parlato del non semplice lavoro di inserire riferimenti ai precedenti capitoli
Molto tempo addietro sono state concluse le riprese di Leatherface (ve ne parlammo già nel maggio 2016), ma del prequel di Non aprite quella porta diretto da Alexandre Bustillo e Julien Maury (À l’intérieur) non ci sono ancora tracce, né nei cinema, né su alcuna piattaforma o in home video … Sorge quindi scontata la domanda: che fine ha fatto il film? Il motivo per cui la Lionsgate abbia così tanto vacillato nella distribuzione di questo ennesimo capitolo del franchise è in parte oscura, in parte comprensibile, dopo la prestazione non esattamente esaltante di Blair Witch di Adam Wingard lo scorso anno. Eppure, gli amanti della saga e i fan dei due registi francesi, sperano ancora di poter vedere il risultato dei loro sforzi, fiduciosi che il girato non possa essere tanto mal riuscito da finire addirittura nel macero.
In ogni caso, settimana scorsa Bloody Disgusting ha richiamato l’attenzione della casa di produzione via Twitter con l’hashtag #WeWantLeatherface, per manifestare il desiderio di avere nuove sul film e magari una rassicurazione sulla sua uscita, visto che ormai è già stato girato … A quanto pare, ne è emerso che il team della Lionsgate si sta dando da fare per promuovere al meglio l’uscita della pellicola e che hanno assoldato il suo sceneggiatore Seth M. Sherwood, per dare una mano.
Quest’ultimo ha fornito alcuni interessanti aggiornamenti e ha spiegato qualcosa in più della sceneggiatura e la realizzazione del film.
Sulla stesura del copione ha detto:
Quando stavo scrivendo Leatherface, ho provato davvero con tutto me stesso a farlo percepire come una parte del franchise nel suo insieme, operazione in realtà non facile, se si considera che non c’era particolare continuità tra la trilogia originale e i due remake che seguirono. La serie dei Non Aprite Quella Porta non è esattamente un perfetto universo condiviso, ma allo stesso tempo [i film] nel profondo parlano tutti della stessa cosa. Per attingere ad esso, ho cercato di rendere un sottile omaggio a tutte le pellicole in qualche modo. Ho voluto riproporre alcune delle idee chiave e dei topoi noti in modo che si percepisse come familiare, ma allo stesso tempo andare in una direzione diversa.
Lo sceneggiatore ha poi approfondito gli aspetti che legano il prequel al resto della saga:
Legarsi all’originale è stata la parte più semplice in termini di continuità. Avevo bisogno di inserire la mia storia in quella direzione generale. La mia prospettiva su Leatherface è stata ispirata direttamente da come Tobe [Hooper] e Gunnar [Hansen] ne descrissero i processi logici (o la loro mancanza). La fattoria dei Sawyer è la location chiave. Questi collegamenti sono stati i più letterali.
Da Chainsaw 2 [Non aprite quella porta – Parte 2] ho preso in prestito un paio di cose. Ovviamente, i nomi dei personaggi. Drayton, Nubbins e il cognome Sawyer sono stati tutti rivelati nel sequel. Soprattutto, però, l’idea di un ranger texano corrotto, mentalmente instabile che cova vendetta contro i Sawyer ha dato alla luce Hartman, il vero cattivo della mia storia. Come Lefty, vuole infatti vendicarsi dei Sawyer per qualcosa che hanno fatto alla sua famiglia. Il personaggio di Clarice è presentato inizialmente come una omaggio piuttosto chiaro a Chop Top, anche se lungo la via, abbiamo deciso di delinearla in modo più originale. Detto questo, non appena la vedi, si può scorgere un po’ di quello stesso DNA .
Il primo Leatherface, in Chainsaw 3, trasmette l’idea dell’isolamento nei boschi dell’originale e la fa esplodere dieci volte tanto. Penso sempre alle location di questo film – i rovi secchi che riempiono il deserto e i remoti avamposti sul ciglio della strada danno la sensazione di essere in un altro mondo – un paese che si trova in una fiaba oscura in qualche modo. Va ricordato però che ci siamo solo smarriti in Texas, è impressionante. Ho riempito la mia storia con simili location sperando di catturare un’atmosfera vicina a quella.
Inoltre Sherwood ha sottolineato che il suo film ha un legame diretto con Non aprite quella porta 3D:
Anche se non ho trovato alcuna ispirazione tematica da [Non aprite quella porta] 3D, fa comunque parte dalla stessa famiglia, quindi abbiamo deciso già in fase iniziale che era necessario ci fossero delle connessioni. Queste discendono soprattutto dal fatto di utilizzare alcuni nomi per stabilire un po’ di continuità. Il sindaco corrotto in 3D è il figlio del personaggio di Stephen Dorff. Il cameo di Marilyn Burns, quale la matriarca dei Sawyer, Verna, è il personaggio interpretato ora da Lili Taylor.
E’ inoltre stato spiegato più diffusamente come il temibile Leatherface è divenuto quello che che tutti noi conosciamo e amiamo:
Per Leatherface ruota tutto interno all’identità. Gunnar Hansen ha detto che Leatherface era privo di identità al di là del compiere ciò che la sua famiglia gli diceva di fare, o di come la maschera lo poteva definire. Invece di mostrare Jed Sawyer come un sempliciotto balbettante, ero più interessato a qualcuno che potesse quasi passare per normale e poi esplorare il modo in cui potrebbe essere stato ridotto a una nullità. Leatherface non sa chi è, non si ricorda la sua famiglia – ma la motosega diventa parte integrante della sua riscoperta … perché la motosega è parte della famiglia!
Dunque, ci sono parecchi elementi interessanti, che affondano radici nel passato e che traghettano il franchise verso nuovi lidi; non vorreste anche voi vedere di cosa si tratta?!
Nell’attesa della sospirata uscita, vi inseriamo la sinossi ufficiale per darvi un’idea:
Jessica Madsen interpreta uno dei quattro internati (Sam Coleman, Sam Strike, James Bloor), che fuggono da un ospedale psichiatrico. Uno di loro diventa il personaggio del titolo e slasher iconico. Il quartetto rapisce una giovane infermiera (interpretata da Vanessa Grasse) per condurla in un viaggio infernale. Lungo il percorso, sono perseguitati da un uomo di legge altrettanto squilibrato (Stephen Dorff) in cerca di vendetta. Lili Taylor (The Conjuring) interpreta la madre di Sawyer.
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