Home » Cinema » Horror & Thriller » L’esperienza in realtà virtuale ci porta dentro a Death Note

L’esperienza in realtà virtuale ci porta dentro a Death Note

29/09/2017 news di Redazione Il Cineocchio

Ansiosi di conoscere uno Shinigami?

death note VR esperienza

Death Note: L’esperienza in realtà virtuale ci dà l’occasione di incontrare da molto vicino lo Shinigami goloso di mele Ryuk.

Con la voce originale di Willem Dafoe, questa immersiva esperienza in VR a 360° vi catapulta nel mondo tetro dell’adattamento cinematografico di Death Note ricreato dal regista Adam Wingard (la nostra recensione). Una volta dentro, farete la conoscenza con lo spettrale Ryuk e avrete il primo assaggio dell’inebriante potere del diario della morte.

death note wingardBasato sul famoso manga giapponese (poi anche serie anime) di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata, Death Note segue uno studente di liceo che si imbatte in un quaderno soprannaturale e presto si rende conto che possiede un grande potere; se il proprietario scrive il nome di qualcuno immaginandone al contempo il volto, lui o lei sono destinati inesorabilmente a morire. Inebriato delle sue nuove abilità quasi divine, il giovane comincia quindi a uccidere coloro che ritiene indegni della vita.

Nel cast del film ci sono Nat Wolff (Città di carta), Margaret Qualley (The Nice Guys), Keith Stanfield (Straight Outta Compton), Paul Nakauchi (Alpha and Omega) e Shea Whigham (Agent Carter).

Di seguito l’esperienza in VR di Death Note, a catalogo su Netflix dal 25 agosto:

Fonte: YouTube

Amityville horror casa vera
dust bunny film mikkelsen
barbara steele lo spettro film
Horror & Thriller

Video: Barbara Steele ricorda Riccardo Freda a Venezia 82

di Alessandro Gamma

L'attrice ha presenziato a sorpresa all'anteprima della versione restaurata di Lo Spettro

Non aprite quella porta L'inizio (2006)
Horror & Thriller

Recensione story: Non aprite quella porta – L’inizio di Jonathan Liebesman (2006)

di Marco Tedesco

Un'opera che cerca il confronto con l’originale di Hooper ma trova violenza ripetitiva, personaggi esili e un'icona svuotata