Titolo originale: Texas Chainsaw 3D , uscita: 03-01-2013. Budget: $20,000,000. Regista: John Luessenhop.
Adam Marcus su Non aprite quella porta 3D: “Timeline assurda; volevo creare una mitologia per Leatherface”
24/01/2018 news di Redazione Il Cineocchio
Lo sceneggiatore dell'horror del 2013 ammette che la sua idea iniziale era ben più coerente e che aveva pensato ad altri modi per collegarlo direttamente al capostipite di Tobe Hooper
Molto è stato detto e scritto sulla sfavillante linea temporale presente in Non aprite quella porta 3D (Texas Chainsaw 3D) di John Luessenhop nel corso degli anni, che non aggiunge proprio nulla o che soprattutto non ha alcun senso logico.
L’horror del 2013 inizia subito dopo gli eventi del capostipite di Tobe Hooper del 1974, per poi saltare al 2012; eppure, il personaggio interpretato da Alexandra Daddario, che era una bambina nel ’74, è per qualche ragione una ventenne nel 2012 (l’attrice è nata nel 1986). La sua Heather Miller, stando alla cronologia del film, dovrebbe invece avere 38 anni nel 2012. Allora perché la maggior parte di NAQP 3D non è stata ambientata dieci anni prima rispetto al 2012? A quanto pare, originariamente la pellicola doveva essere proprio ambientata negli anni ’90!
Adam Marcus, già regista di Jason va all’Inferno (Jason Goes to Hell) e co-sceneggiatore di Non Aprite quella Porta 3D, in una recente intervista ha spiegato cosa è andato storto nella timeline:
Per Texas Chainsaw, lo studio voleva un sequel diretto del film originale, quindi la mia compagna di sceneggiature Debra Sullivan e io siamo partiti da quell’idea. Volevamo aderire di più al primo film. Adoro il primo film. Tobe Hooper amava la nostra sceneggiatura, ed era eccitante. C’era un certo rispetto per ciò che era venuto prima. Ho anche adorato il personaggio di Jason e la maschera da hockey, ma non c’era una vera mitologia per Leatherface e volevamo crearne una. Con Leatherface, c’era una psicologia davvero complessa, come per il mostro di Frankenstein. Debra e io volevamo raccontare la storia della prigionia di Leatherface e della sua riverenza per la famiglia.
Un po’ quello che è successo con il recente Leatherface di Alexandre Bustillo e Julien Maury (la recensione) insomma. Marcus ha continuato, scavando nei problemi della timeline:
La nostra bozza era ambientata nei primi anni ’90, ma il film ha finito per svolgersi nel presente, il che non ha senso. Il film originale era [ambientato] negli anni ’70, e il personaggio principale ha più di vent’anni, motivo per cui la sceneggiatura lo metteva negli anni ’90. Non ha alcun senso logico, ed è frustrante. Stavo anche cercando di far coincidere la data nello script con l’uscita di Jason va all’Inferno.
Bene, è bello sapere che almeno qualcuno stava pensando in modo chiaro. Peccato che nessuno l’abbia ascoltato …
Il trailer di Leatherface:
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Fonte: AB