Voto: 6/10 Titolo originale: Old Man , uscita: 14-10-2022. Regista: Lucky McKee.
Old Man: la recensione del film diretto da Lucky McKee
10/07/2023 recensione film Old Man di Gioia Majuna
Stephen Lang e l'esperienza del regista riescono a tenere a galla un thriller psicologico low budget dallo script esilissimo
Nell’ambiente del thriller / horror low budget, un posto nel cuore degli appassionati lo ha da sempre Lucky McKee. May e The Woman sono stati film fondamentali del rispettivi decenni di uscita, e il regista ha il dono di presentare le sue storie con un approccio unico e parimenti intenso. E sebbene abbia dato il meglio nei progetti da lui direttamente sceneggiati e diretti, i suoi personalissimi occhio e stile a volte sono sufficienti per elevare un’opera, come nel caso di Il mistero del bosco del 2006.
Ora, a tre anni dall’ancora inedito Kindred Spirits, Lucky McKee torna sulle scene con Old Man, non ‘graziato’ dall’uscita nelle nostre sale.
Ambientare una storia in un unico luogo è difficile per mantenere un film avvincente, e di solito tocca al protagonista di turno portare completamente sulle spalle l’intero, nel bene o nel male. Old Man non riesce a centrare l’obiettivo in termini di una sceneggiatura impeccabile e ben congegnata, ma centra i personaggi e il tono.
Lucky McKee lavora bene grazie alla sua regia affilatissima e con l’aiuto dell’esperto Stephen Lang (Avatar), capace di masticare la scena per i 90 minuti di durata, rendendo questo thriller psicologico un’esperienza piuttosto strana ma in fin dei conti piacevole. La storia non è granché e l’idea generale è piuttosto ‘rodata’, ma la vera magia è il protagonista 70enne con la sua dedizione al personaggio.
Non imprevedibilmente, Stephen Lang ruba infatti la scena nel ruolo del ‘vecchio’ del titolo. Interpretando il ruolo in modo alquanto stravagante e, a volte, folle, incanala un po’ il Nicolas Cage di fine anni Novanta. Tra il modo di parlare e lo sporadico nervosismo, la sua interpretazione è così interessante e accattivante dal momento in cui lo incontriamo fino ai titoli di coda.
Il Joe di Marc Senter (The Devil’s Carnival) è invece un escursionista smarrito sano e simpatico, apparentemente entrato nella vita di un eremita pazzo e che deve giocare bene le sue carte se vuole avere qualche possibilità di uscirne vivo.
Il 40enne svolge bene il compito affidatogli dallo script ed emana una sorta di fascino fanciullesco che si adatta al contegno innocente di Joe e che gioca bene in contrapposizione col burbero ‘avversario’. Un possibile problema è che Joe è fin troppo un ‘bravo ragazzo’.
Il vecchio agisce in modo intenso e minaccioso, ma lui si ritrae costantemente, abbandonando sul nascere situazioni in cui un po’ più di coraggio e di dialogo conflittuale avrebbero potuto dare vita a una grande guerra di parole.
Eppure Marc Senter fa quello che può, optando per il suo carisma naturale, messo al servizio di un paio di svolte drammatiche che mantengono alto il ritmo di Old Man e la tensione costantemente in ebollizione tra i due.
Lucky McKee ci mette molto del suo dietro alla mdp, utilizzando una sola location, anche se non c’è abbastanza storia per dilatare così tanto la durata di Old Man. Ci sono piani sequenza e movimenti di macchina sufficienti a rendere coinvolgenti anche le scene più semplici. Lui e Stephen Lang si capiscono chiaramente e il film si sente a suo agio quando lascia che il ‘vecchio’ parta per le sue tangenti di ritmo.
Il mistero di fondo di Old Man gira intorno a su chi lo spettatore possa fare affidamento sull’essere un narratore affidabile, il che non funziona sempre. Come detto, la storia ha il fiato cortissimo e non è abbastanza sviluppata per elevarla al livello che sarebbe necessario per un mystery ambientato in un’unica location.
Durante la visione è difficile togliersi dalla mente l’idea di trovarsi davanti a un cortometraggio tirato per le lunghe. Oltre a un flashback, abbiamo solo Marc Senter e Stephen Lang su cui concentrarci, e l’intera vicenda non può che sembrare deludente quando arriviamo alla fine del racconto e scopriamo la verità. Va comunque riconosciuto che possa sovvertire le aspettative, poiché spinge a prevedere un particolare cliché del cinema horror, e invece ci si trova davanti a uno diverso.
Ma poiché non mira a nulla di nuovo o di innovativo, Old Man avrebbe potuto almeno adattarsi a un formato più ‘consono’. Non è certo colpa di Lucky McKee, che anzi si dimostra all’altezza della sfida, ma la storia avrebbe dovuto essere rifinita meglio, perché è facile trovarsi molto più affascinati dai dialoghi che dalla conclusione.
Insomma, Old Man può contare su uno Stephen Lang in forma e su un Lucky McKee preciso e capace di cavare il sangue dalle rape quindi, se riuscite a concentrarvi più sul viaggio e meno sulla destinazione, finirete per apprezzare questo thriller ‘figlio della pandemia da COVID-19’.
Di seguito trovate il trailer internazionale di Old Man, in Italia direttamente in home video dal 13 luglio:
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