Voto: 6/10 Titolo originale: Presence , uscita: 17-01-2025. Budget: $2,000,000. Regista: Steven Soderbergh.
Presence: recensione dell’horror psicologico diretto da Steven Soderbergh
25/07/2025 recensione film Presence di Pier Paolo Bonelli
Lucy Liu è al centro di un horror sperimentale che ribalta il genere usando una narrazione in soggettiva e parlando del quotidiano

Una grande casa deserta, una famiglia pronta a prenderne possesso e una presenza inquietante unica ad abitare gli spazi vuoti. Gli elementi classici per un film horror ci sono tutti, ma nelle mani di Steven Soderbergh (Ocean’s Eleven, Traffic), si trasformano e finiscono per ribaltare ogni punto di vista, spostando l’asse del racconto verso qualcosa di più ambiguo e disturbante.
A partire dal narratore della storia: la “presenza” del titolo, che osserva in silenzio, muta, diventando al tempo stesso attore invisibile e spettatore onnipresente della vicenda.
La famiglia pronta a trasferirsi nella casa è quella dei Payne: i genitori Rebecca (Lucy Liu) e Chris (Chris Sullivan), insieme ai due figli adolescenti. Tyler (Eddy Maday), promettente nuotatore, e Chloe (Callina Liang), alle prese con un lutto irrisolto per la morte per overdose — o forse suicidio? — della sua migliore amica Nadia.
Tra l’indifferenza della madre, assorbita dal lavoro, e la timida preoccupazione di un padre più passivo che presente, i Payne decidono di acquistare la casa e iniziare una nuova vita. Ma la presenza inizia fin da subito a manifestarsi: non con ostilità, ma con un’attenzione quasi materna, rivolta in particolare a Chloe. Non la spaventa, non la attacca: sembra invece accudirla, colmare i vuoti affettivi che la madre rifiuta di vedere.
Queste attenzioni diventano più intense con l’arrivo in casa di Ryan (West Mulholland), amico di Tyler, ragazzo popolare e carismatico, ma con un’oscurità latente che presto inizierà a emergere.
Presence, presentato in anteprima al Sundance, scelto per aprire il Festival di Sitges e poi in concorso al Noir in Festival di Milano, è uno degli ultimi esperimenti di Soderbergh, autore che alterna blockbuster da Oscar a produzioni indipendenti radicali, sempre mosso da una curiosità quasi scientifica.
Un regista libero dagli schemi, che non ha timore di confrontarsi con generi che non gli appartengono — o meglio, che decide di attraversare per contaminarli con il proprio sguardo. Un autore che non si limita a omaggiare il genere, ma ne destruttura il linguaggio per renderlo personale.
Così, l’horror secondo Steven Soderbergh non si affida a mostri o colpi di scena, ma ribalta le regole: realizza l’intero film in soggettiva, e ci ricorda che l’orrore non viene sempre da ciò che non conosciamo o non vediamo. A volte, è nascosto nelle pieghe del quotidiano, proprio davanti ai nostri occhi.
L’orrore del familiare. L’orrore del reale.
In attesa di vederlo nei nostri cinema dal 24 luglio 2025, di seguito trovate il full trailer italiano di Presence:
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