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Voto: 5/10 Titolo originale: 탈출: 프로젝트 사일런스 , uscita: 11-07-2024. Budget: $14,750,000. Regista: Kim Tae-gon.

Project Silence: la recensione del film coreano coi cani assassini di Kim Tae-gon

23/10/2024 recensione film di Gioia Majuna

La star Lee Sun-kyun è al centro di un B movie che non sa di esserlo, rovinando il potenziale con una CGI mediocre e un tono troppo serioso

Project Silence (2024) film corea

Diretto da Kim Tae-gon, Project Silence è un film sudcoreano di grande impatto che tenta di mescolare azione catastrofica e atmosfere horror. Rappresenta il più grande progetto del regista fino ad oggi, surclassando di slancio i suoi lavori precedenti come The Sunshine Boys (2012) e Familyhood (2016).

La trama ruota attorno a una serie di gravi incidenti stradali che avvengono su un ponte avvolto improvvisamente da una fitta nebbia, dove un gruppo di persone si ritrova bloccato senza sapere se – o quando – arriveranno i soccorsi. Tuttavia, c’è un altro grande pericolo che incombe su di loro: dei cani mostruosi, iper-aggressivi e intelligentissimi, frutto di un esperimento governativo super segreto (il Progetto Silence del titolo), ritrovano la libertà dopo che i furgoni che li stavano trasportando vengono coinvolto nei tamponamenti, iniziando a dare implacabilmente la caccia ai superstiti.

Project Silence segue in particolare la storia di un vedovo e funzionario governativo, interpretato da Lee Sun-kyun (noto per il suo ruolo in Parasite), che è in viaggio con sua figlia (Kim Su-an) mentre cerca di accompagnarla all’aeroporto per prendere un volo verso l’Australia.

Tra i vari personaggi chiave ci sono anche un’anziana coppia di ritorno da un viaggio e due sorelle che hanno perso il loro aereo. Questi individui si trovano quindi invischiati in una cospirazione mortale quando queste creature, frutto degli esperimenti del dottor Yang (Kim Hie-won), iniziano a seminare morte.

Project Silence (2024) film posterCome intuibile, ben presto l’unico obiettivo di tutti diventa cercare di sopravvivere e di fuggire, mentre oscuri segreti governativi vengono a galla.

Il tono generale richiama quello di altri successi del cinema sudcoreano come Train to Busan e anche film hollywoodiani come Final Destination, ma Project Silence non riesce a eguagliarne le qualità a causa di una serie di problemi strutturali.

La premessa promette molto, ma il risultato finale è compromesso da effetti visivi mediocri, soprattutto considerando che il film si basa pesantemente sugli effetti speciali per le sue sequenze d’azione principali.

La CGI usata per i cani mostruosi non è all’altezza di una produzione di serie A (il budget è di ben 12 milioni di dollari), e questo influisce inevitabilmente in modo negativo sull’impatto visivo complessivo.

Detto questo, il problema più grande di Project Silence è legato ai suoi personaggi. Nessuno dei protagonisti ha uno sviluppo soddisfacente, e in alcuni casi, risultano addirittura fastidiosi.

Questa mancanza di caratterizzazione e di motivazioni chiare rende quindi difficile per il pubblico connettersi con i protagonisti o tifare per la loro sopravvivenza.

Inoltre, ci sono diversi punti della trama che mancano di una logica interna solida, rendendo certe scelte dei personaggi difficili da accettare. Anche la premessa scientifica dietro Project Silence non è particolarmente convincente, e questo rende il film ancora meno efficace.

Se c’è qualcosa da salvare, il concept e l’ambientazione – un ponte avvolto dalla nebbia e che inizia a sgretolarsi – offrono in effetti opportunità per creare una tensione palpabile e intrigante.

Sfortunatamente, questo stato ansiogeno viene spesso vanificati da interazioni poco convincenti tra i personaggi e da una trama che si prende troppo sul serio. Un approccio più consapevole e autoironico, che abbracciasse il lato assurdo della storia, avrebbe potuto rendere Project Silence molto più godibile. Invece, cercando di presentare gli eventi in modo troppo credibile, il film non riesce a trovare un tono coerente e finisce per mancare il bersaglio.

Insomma, se Project Silence avesse capito di essere un B movie caciarone invece di un blockbuster su larga scala (non è un caso che sia stato un flop, con solo 9 milioni incassati), forse sarebbe riuscito a diventare un piccolo cult tra gli appassionati dei film di mostri e dei catastrofici, magari in stile The Host di Bong Joon-ho. Così com’è, l’operazione si può dire fallimentare.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Project Silence: