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Voto: 4.5/10 Titolo originale: Bambi: The Reckoning , uscita: 11-07-2025. Budget: $325,000. Regista: Dan Allen.

Bambi: la vendetta, la recensione dell’horror col cerbiatto assassino

08/10/2025 recensione film di Marco Tedesco

Un prodotto grottesco e derivativo che trasforma la nostalgia in parodia, senza riuscire mai davvero a spaventare né a emozionare

bambi la vendetta film horror 2025

Bambi: la vendetta (Bambi: The Reckoning) rappresenta il quarto capitolo del cosiddetto Twisted Childhood Universe, progetto britannico che ha trasformato i miti dell’infanzia in racconti dell’orrore a basso costo e alta riconoscibilità. Dopo Winnie-the-Pooh e Peter Pan, tocca ora al cerbiatto più amato della storia del cinema animato diventare il carnefice: un’operazione che fonde cinismo commerciale e nostalgia distorta, riflettendo in modo inconsapevole lo stato attuale dell’immaginario pop.

L’idea di fondo è semplice: prendere un personaggio di pubblico dominio e convertirlo in un predatore sanguinario. Il Bambi di Dan Allen non è più il simbolo della purezza violata, ma una creatura mostruosa, mutata da esperimenti industriali, che cerca vendetta contro gli uomini per la morte della madre. Il film segue le disavventure di Xana (Roxanne McKee) e di suo figlio Benji, intrappolati in una foresta dove la natura si ribella con ferocia. La loro sopravvivenza si intreccia con i segreti di una famiglia disfunzionale e di una compagnia senza scrupoli che avvelena il bosco.

Dal punto di vista stilistico, Bambi: la vendetta oscilla fra due tensioni: da una parte il creature feature classico – con inseguimenti, decapitazioni e sangue digitale – e dall’altra un tentativo di dare spessore morale al racconto, inserendo temi come l’avidità umana, l’inquinamento e la vendetta della natura. Il risultato, però, è irrisolto: il film prende troppo sul serio il proprio materiale, perdendo la carica di ironia che aveva reso in parte divertente Winnie-the-Pooh: Blood and Honey.

Bambi The Reckoning (2024) film horrorLa regia di Dan Allen fatica a mantenere un tono coerente. Le sequenze horror, più che spaventare, divertono involontariamente per la povertà visiva degli effetti, mentre i momenti drammatici risultano caricaturali. Solo Roxanne McKee riesce a dare una parvenza di autenticità, offrendo una prova intensa in un contesto che non la sostiene. Il resto del cast è ridotto a carne da macello, seguendo la logica ripetitiva “entra in scena, urla, muori” che caratterizza gran parte della produzione ITN e Jagged Edge.

Il Bambi mostruoso è l’elemento più interessante, non tanto per il design digitale – altalenante e poco credibile – quanto per la sua valenza simbolica. La metamorfosi dell’innocenza in strumento di punizione restituisce un’immagine grottesca dell’epoca contemporanea, in cui la memoria collettiva dei miti Disney viene cannibalizzata e venduta come “shock nostalgia”. È un cinema che non costruisce nuovi mondi, ma sfrutta le rovine di quelli vecchi, trasformando il trauma infantile in un parco giochi splatter.

Le poche intuizioni narrative – come la connessione psichica fra la nonna Mary e l’animale o l’eco ambientalista che accompagna la furia del cervo – restano superficiali, schiacciate da un montaggio frenetico e da una scrittura povera. Le scene più riuscite, come l’assalto notturno al camper o la comparsa dei conigli assassini, offrono momenti di puro camp, ma non bastano a riscattare un film che vive di trovate isolate.

In fondo, Bambi: la vendetta è lo specchio perfetto di un certo cinema derivativo contemporaneo, nato più per l’algoritmo che per la sala. Il suo valore non sta nella riuscita artistica, ma nel fenomeno culturale che rappresenta: la trasformazione della nostalgia in brand horror. Il progetto del Twisted Childhood Universe prosegue così la sua corsa tra pastiche e parodia, preparando crossover annunciati come Poohniverse: Monster Assemble.

Forse, in questa frenesia di mostri postinfantili, c’è una verità: l’infanzia è finita, e la memoria collettiva del racconto viene riscritta come un incubo industriale. Il problema non è che Bambi uccida, ma che lo faccia senza mai emozionare davvero.

Di seguito trovate il full trailer internazionale di Bambi: la vendetta:

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