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Voto: 6.5/10 Titolo originale: Blue Steel , uscita: 16-03-1990. Regista: Kathryn Bigelow.

Recensione story: Blue Steel – Bersaglio mortale di Kathryn Bigelow

27/11/2022 recensione film di Gioia Majuna

Nel 1990, Jamie Lee Curtis era una 'dark girl' dal grilletto facile in una NYC pericolosa e specchio delle paure dell'epoca

Jamie Lee Curtis in Blue Steel - Bersaglio mortale (1990)

Splendidi i titoli di testa: lenti primi piani immersi nel blu cobalto di una pistola, il ‘Blue steel’ del titolo appunto. E Jamie Lee Curtis, vestita coi toni del blu a sua vola, affascinata dalla vestizione della divisa, che in tutto il suo splendore di neo poliziotta cammina verso le strade della neuro-metropoli di New York.

Le piace sparare, avrà maniaci per i suoi denti e, dalla regista Kathryn Bigelow, teleobiettivi e grandangoli: la protagonista prova, per quell’oscuro oggetto di desiderio anche erotico che è l’arma, un sentimento ‘ermafrodita’, una freudiana, incontenibile attrazione fatale.

Blue Steel - Bersaglio mortale posterUscito nei cinema nel 1990, Blue Steel – Bersaglio mortale abita proprio qui, in una malsana e patinata sensazione, ma fa tappa nell’inconscio, prima di arrivare al fattaccio nudo e crudo della poliziotta dai nervi labili che uccide un rapinatore al supermarket: “All’inferno, bastardo!”. E di un cliente che ruba il revolver per il consueto gioco del gatto e del topo; di lei che, declassata come il collega Callaghan, se la vedrà con Ron Silver, serial killer dalla doppia personalità (entrambe psicopatiche) che spara a vista, mettendola in serie difficoltà, sentimentali e no.

Finale di suspense, a Central Park, con l’eroina che riacquista gradi, fierezza, dignità. Ma si potrà mai davvero chiamarlo un happy end?

Con molto anticipo su Thelma, Louise, Nikita e le altre (ma attenzione, la Megan Turner di Jamie Lee Curtis opera dentro e non fuori la legge), la brava Kathryn Bigelow (reduce dal clamore di Point Break), già ex moglie di James Cameron, ci imprime nella mente con Blue Steel – Bersaglio mortale il ritratto inquietante di una ‘dark girl’ nell’agghiacciante panorama delle paure allora contemporanee.

L’autrice, talento underground, video artista, pittrice, tutto ad alto tasso espressivo, con questo film ‘rubava’ un genere di cinema fin lì molto maschile.

Di poche parole, dimostrava ancora una volta di avere il ritmo del cinema; fa spola, notturna, tra la Manhattan di oggi e l’hinterland del subconscio. I vampiri, come spiegava benissimo il suo Il buio si avvicina (1987), sono ancora tra noi, magari stupratori e maiali a cui si può sparare negli occhi.

Ombre e luci metafisiche, un montaggio da tachicardia, un patrimonio di emozioni che riscatta l’inverosimiglianza banale del racconto in cui Jamie Lee Curtis, si offre, taciturna e misteriosa, in una versione mascolina iperreale, una replicante con la sua stella al petto, a suo modo anche fragile, e con angosciose premonizioni, l’ansia della vertigine, ‘vera’ nel falso movimento di una società assurda.

Di seguito trovate il trailer italiano di Blue Steel – Bersaglio mortale: