Home » Cinema » Azione & Avventura » Recensione story: Ed Wood di Tim Burton

Voto: 7/10 Titolo originale: Ed Wood , uscita: 27-09-1994. Budget: $18,000,000. Regista: Tim Burton.

Recensione story: Ed Wood di Tim Burton

26/02/2024 recensione film di Marco Tedesco

Nel 1994 Johnny Depp e Martin Landau erano i protagonisti di un biopic in bianco e nero che omaggiava con grande affetto il 'peggior regista della storia' e un modo puro di fare cinema

Johnny Depp, Martin Landau, Juliet Landau e George 'The Animal' Steele in Ed Wood (1994)

Presentato in anteprima europea in concorso al 48º Festival di Cannes (1995) e liberamente ispirato alla biografia Nightmare of Ecstasy di Rudolph Grey, già all’epoca Ed Wood di Tim Burton (reduce da Batman – Il Ritorno) era stato considerato il vero vincitore morale della manifestazione.

Perché se è vero che Don Giovanni fu il più grande seduttore di tutti i tempi perché gli piacevano anche le donne meno avvenenti, allora il conoscitore di cinema non è affatto l’integralista dell’autorismo, riconducibile alla categoria dei ‘cinefili’; e la cinefilia è una perversione.

Ed Wood (1994) film posterChi ama veramente il Cinema adora anche – non soltanto, ovviamente – i B movie, quelle opere per cui è stata coniata la dicitura inglese ‘So bad, it’s good’.

A dominare la peculiare classifica c’è ancora oggi l’oscuro eroe Edward Davis Wood Jr. (1922-1978), considerato il peggior regista di tutti i tempi. Il suo paradossale culto, legato a titoli come Glen or Glenda? del 1953 o Plan 9 from Outer Space del 1959, nacque dall’assurdità dei suoi cast e dalla straccioneria dei set.

Eppure Ed Wood, come lo evoca Tim Burton in uno smaltato bianco e nero di mezzo secolo fa, era un poeta della propria vita con l’ingenua mania di travestirsi da donna e la donchisciottesca capacità di affrontare i rischi dell’ambiente senza neppure la difesa del talento.

Secondo il film, quel ‘cialtrone’ si considerava l’anima gemella di Orson Welles: e la scena in cui questo Forrest Gump della pellicola incontra il suo idolo (impersonato da un perfetto sosia) rappresenta l’agnizione reciproca fra il cinema basso e alto.

Nulla toglie alla sua evangelica tenerezza, anzi, il fatto che sia ispirata a un racconto di Scott Fitzgerald in cui un modesto scrittore, dopo aver tanto subito a Hollywood l’ossessionante dominazione di Orson, lo incontra per caso da pari a pari.

Ed Wood è però soprattutto un’elegia dell’amicizia tra un giovane e un vecchio, che sarebbe piaciuta al poeta Umberto Saba: da una parte c’è Ed, impersonato con finezza dall’allora trentenne Johnny Depp, dall’altra il mitico, tonitruante e distrutto Bela Lugosi nell’incarnazione che procurò (giustamente) a Martin Landau il premio Oscar.

Quando la cronaca si sposa con la fantasia, quando l’ironia si stempera nella pietà, quando la gloria dell’arte che ha illuminato il Ventesimo secolo può rispecchiarsi del suo aspetto più miserabile, allora rischiamo di cominciare a capirci qualcosa. Cronaca della vocazione di un non vocato, il film di Tim Burton delinea una parabola dostoievskiana di santità.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Ed Wood: