Voto: 5/10 Titolo originale: Supergirl , uscita: 01-07-1984. Budget: $35,000,000. Regista: Jeannot Szwarc.
Recensione Story | Supergirl – La ragazza d’acciaio di Jeannot Szwarc
19/01/2023 recensione film Supergirl - La ragazza d'acciaio di Marco Tedesco
Nel 1984 il regista portava al cinema le avventure della cugina di Superman in un cinecomic modesto e lunghissimo, in cui sguazzava divertita la cattivissima Faye Dunaway
Prodotto da Ilya Salkind, già finanziatore con il padre Alexander di tutta la saga di Superman, arrivava nei cinema italiani nella primavera del 1986 Supergirl – La ragazza d’acciaio, film scritto da David Odell e banale versione al femminile delle gesta del supereroe nato negli anni Trenta dalla fantasia di Jerry Siegel e Joe Shuster.
Tipico prodotto per famiglie di quel decennio infarcito di effetti speciali (modesti), Supergirl – La ragazza d’acciaio era uscito l’anno precedente in patria, dove si era rivelato un clamoroso fiasco commerciale (meno di 15 milioni di dollari incassati a fronte di 35 di budget, con conseguenti numerose candidature ai Razzie Awards), eppure per i fan dei cinecomic ante litteram, questo racconto a metà strada tra lo stile fantascientifico e quello fantasy si rivela uno spettacolo tutto sommato curioso, se non altro per merito del composito e interessante cast.
In alcuni riusciti e divertenti cameo, infatti, appaiono alcuni pezzi grossi come Faye Dunaway, nel ruolo della cattiva Selena (quasi una versione luciferina di Crudelia Demon), Peter O’Toole come il saggio Zaltar, Mia Farrow, che è, in un intermezzo, la madre della bionda Supergirl, e Brenda Vaccaro, interprete di Bianca, l’ambigua amica della villain.
E ci sono poi Marc McClure nel ruolo di Jimmy Olsen già interpretato in tre Superman, Simon Ward sotto gli abiti di ZorEl e il giovane Hart Bochner, reduce da Ricche e famose, qui innamorato senza speranza della dolce protagonista Linda Lee.
Nei panni della quieta e borghese Linda, la debuttante assoluta Helen Slater appare con parrucca e abiti da collegiale, ma basta che l’infida Selena decida di mettere in atto uno dei suoi dispettucci (cataclismi, terremoti, violenza degna di qualche giustiziere della notte …) ed ecco apparire dal nulla Supergirl veloce come una saetta, biondissima come una vamp hollywoodiana, degna parente in tutina rossa e blu del più noto cugino Uomo d’Acciaio.
Infantile nella sceneggiatura, il film offre tuttavia uno spiritoso personaggio con cui gigioneggiare alla allucinante e visibilmente divertita Faye Dunaway e molto appariscente e ricca risulta altresì l’ambientazione di alcuni interni ed esterni (ottima, ad esempio, la parte dedicata alla nebulosa Zona Fantasma), merito dell’art director Charles Bishop (Rollerball, Moonraker).
Purtroppo, il copione manca di suspense e disperde senza ritmo le invenzioni della trama ispirata al personaggio pubblicato per la prima volta sui fumetti DC Comics alla fine degli anni Cinquanta.
La regia è curata dal francese Jeannot Szwarc, che qua e là ritrova il polso dei suoi primi film (Il guardone) e il professionismo tecnico di precedenti e riusciti prodotti di genere (Bug e Lo Squalo 2). La colonna sonora è invece dell’abile – e però manierato – Jerry Goldsmith, cui si aggiungono i motivi New Song e What is Love eseguiti da Howard Jones.
Insomma, un risultato complessivo trascurabile per un cinecomic colpevolmente ingenuo e anche inspiegabilmente lungo (150 minuti).
Di seguito trovate il trailer di Supergirl – La ragazza d’acciaio:
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